Il Flybridge 100 di Filippetti si colloca nel cuore del segmento 30 metri con una proposta chiaramente orientata alle medie velocità di crociera, alla razionalità impiantistica e alla custodia del comfort psicoacustico degli ospiti. Il progetto, concepito per una navigazione vivace ma non estrema, privilegia la prevedibilità delle reazioni e la fruibilità quotidiana degli spazi. Ogni macro-scelta – dalla geometria della carena alla logica dei layout, fino alla distribuzione dei pesi – è stata curata per offrire al comandante un mezzo “leggibile” e all’armatore un ambiente dall’eleganza misurata, capace di performance affidabili per tutta la stagione.
La piattaforma adotta una costruzione in composito con largo impiego di anime alleggerite, paratie strutturali posizionate con criterio e sottosistemi consolidati in ambito superyacht. L’obiettivo non è rincorrere record, bensì ridurre gli attriti di esercizio: manutenzione semplificata, cicli energetici efficienti, ridondanze ben studiate e una catena cinematica robusta sono il sottotesto di un 100 piedi che fa della sostanza il proprio tratto distintivo.

Identità industriale del cantiere
Storia e continuità tecnica
Il marchio Filippetti nasce nel solco della tradizione italiana delle carene veloci. Nel tempo, la visione si è consolidata su tre capisaldi: efficienza idrodinamica, cura del dettaglio costruttivo e attenzione alla percezione di qualità a bordo. L’evoluzione dalla piccola serie alla scala “custom su piattaforma” ha mantenuto la centralità dell’ingegneria, con cicli di produzione che privilegiano il controllo dimensionale e l’omogeneità dei laminati.
Metodo costruttivo e controllo qualità
La fabbricazione utilizza stampi accurati, stratificazioni con tessuti a orientamento mirato, anime in schiuma a densità differenziata e giunti incollati con adesivi ad alte prestazioni. Ogni macro-componente è tracciato, collaudato e validato in fase di pre-assemblaggio. L’approccio riduce derive geometriche, limita punti di risonanza e facilita interventi futuri su impianti e arredi.
Architettura navale
Geometria e impostazione della carena
La carena è planante con prua sottile e volumi di poppa calibrati per sostenere le accelerazioni senza generare squat eccessivo. Le sezioni posteriori sono pensate per offrire portanza graduale e per distribuire la pressione sul disco d’elica, contenendo cavitazione e vibrazioni. Il disegno privilegia un angolo d’assetto moderato nelle andature di progetto, così da mantenere la visibilità dalla plancia e la linearità della scia.
Dimensionamento
La lunghezza fuori tutto attorno ai trenta metri consente di combinare zone tecniche generose con ambienti residenziali di respiro, senza penalizzare i pesi. Il baglio, prossimo ai sette metri, alimenta superfici vetrate a tutta altezza sul ponte principale e livella i percorsi di bordo. Il pescaggio resta compatibile con la maggior parte delle marine del Mediterraneo, pur offrendo sufficiente immersione per un’elica efficiente.

Distribuzione dei pesi e baricentri
Serbatoi carburante, generatori e stabilizzatori vengono collocati per generare un diagramma dei momenti favorevole all’assetto. I carichi variabili sono posizionati in modo da limitare la traslazione longitudinale del baricentro lungo la missione. La conseguenza è una planata prevedibile, tempi di risposta coerenti al comando e un beccheggio smorzato anche su onda corta.
Materiali e struttura
Scafo e sovrastruttura
Il guscio in vetroresina utilizza sequenze di tessuti multiaxiali e sandwich con anime calibrate per zona. Le paratie principali contribuiscono alla rigidezza longitudinale, mentre i longheroni collegano sala macchine alla piattaforma poppiera, distribuendo le forze senza eccedenze di massa. Gli incollaggi strutturali sono dimensionati per resistere a sollecitazioni alternate e per assicurare continuità meccanica tra elementi.
Allestimenti interni
Le partizioni interne ricorrono a pannelli compositi con finiture pregiate, montati con inserti antivibranti e fissaggi ispezionabili. La scelta dei materiali mira a conciliare tattilità e leggerezza: legni naturali trattati a poro aperto, superfici laccate satinate e pietre alleggerite definiscono un ambiente contemporaneo e durevole, con pesi in alto contenuti per preservare la stabilità trasversale.

Acustica e smorzamento
Massetti flottanti, guarnizioni a celle chiuse e materassini fonoimpedenti sono impiegati nelle zone sensibili. La continuità delle tenute acustiche è stata pensata per isolare sale macchine e locali di servizio dal salone e dalle cabine, mentre la serramentistica interna adotta cerniere e battute a ridotta rumorosità.
Propulsione e trasmissione
Scelta dei motori
La motorizzazione prevede due unità V12 ad alta densità di potenza. Il razionale tecnico privilegia l’erogazione ai regimi medi e la compatibilità con una trasmissione ad asse. Il pacchetto è progettato per fornire affidabilità nei cicli prolungati, con intervalli di manutenzione allineati alle migliori pratiche della categoria.
Linee d’asse, eliche, riduttori
La trasmissione tradizionale su assi offre efficienza meccanica elevata, semplicità di ispezione e una rete di assistenza capillare. Gli elicoidi sono selezionati per bilanciare spunto e rendimento a crociera, con controlli accuratevoli su passo e diametro in funzione della missione. I riduttori sono tarati per mantenere il punto di miglior consumo specifico nella finestra 22–24 nodi.
Prestazioni e autonomia
Velocità di riferimento
La velocità di punta si colloca nel campo alto delle barche plananti di pari taglia, mentre la crociera stabile vive nell’intorno dei venti e passa nodi. Il dato che qualifica il modello non è la massima assoluta, ma la facilità con cui tiene una media reale su fondi irregolari, senza penalizzare comfort e rumorosità.
Consumi e gestione carburante
Il consumo orario va interpretato in relazione alle miglia percorse e al tempo esposto a mare. Il diagramma d’uso mostra come navigare nella finestra di crociera ottimale permetta di “schiacciare” la tratta temporale e di limitare l’affaticamento degli occupanti. La pulizia periodica dell’opera viva, l’allineamento degli assi e la taratura delle pinne incidono sensibilmente sul profilo di spesa.
Autonomia operativa
Con serbatoi dimensionati per un impiego mediterraneo, la barca copre trasferimenti tra porti principali senza soste intermedie a patto di rispettare il regime di miglior efficienza. A velocità contenute, l’autonomia cresce in modo significativo, rendendo credibili crociere lente tra arcipelaghi con sosta in rada estesa.
Elettronica, domotica, navigazione
Plancia e interfacce
La plancia propone un ambiente “glass” con ridondanze su sensori critici e allarmi centralizzati. Le schermate a sinottico privilegiano immediatezza e gerarchia dell’informazione, con livelli di dettaglio richiamabili su richiesta. Il pilota automatico dialoga con bus di bordo e fornisce modalità dedicate ad ancoraggi, trasferimenti e tracciati multipoint.

Reti e connettività
Il backbone digitale è predisposto per comunicazioni sia costiere sia satellitari; i servizi di diagnostica remota consentono agli armatori di ricevere assistenza e aggiornamenti senza fermo barca. Il cablaggio segue percorsi documentati, con nodi ispezionabili e margini per futuri upgrade.
Automazione di bordo
Illuminazione, ombreggiature, HVAC e intrattenimento sono orchestrati da logiche programmabili. Sono disponibili scenari di utilizzo – ormeggio, rada, navigazione – che modulano luci, climatizzazione e assorbimenti, ottimizzando comfort e consumi.
Design esterno e funzionalità di coperta
Linee e protezioni aerodinamiche
L’esterna sfoggia una linea di cinta tesa, superfici vetrate ampie e un flybridge protetto da hard-top. L’obiettivo è coniugare pulizia formale e protezione aerodinamica, così da garantire vivibilità in andature sostenute e riparo effettivo nelle ore più calde.
Prua, camminamenti, poppa
La prua propone una lounge ribassata in continuità con i passavanti, evitando strozzature nelle manovre. I camminamenti a sezione costante semplificano i flussi di bordo, mentre il pozzetto profondo lavora da cerniera tra salone e piattaforma bagno, mettendo in sicurezza transiti e stivaggi.
Flybridge e aree sociali
Il ponte alto è il fulcro della socialità all’aperto: pranzo, wet bar e prendisole trovano spazi generosi, con arredi modulari che consentono configurazioni diverse a seconda dell’uso (famiglia, rappresentanza, charter). L’hard-top con aperture regolabili mette al riparo senza chiudere il paesaggio.

Architettura interna ed ergonomia
Main deck
Il ponte principale è concepito come un continuum luminoso tra pozzetto e salone. La zona pranzo accoglie dieci o più coperti, mentre le sedute del living sono dimensionate per conversazioni naturali e visibilità esterna integrale. Le soglie tra dentro e fuori sono ridotte per favorire la permeabilità degli spazi.
Area armatoriale
La suite armatoriale può vivere sul main deck con vista piena o sul ponte inferiore in soluzione a tutto baglio. In entrambi i casi, cabina armadio e servizi en suite sono pensati con privacy acustica e circolazioni autonome rispetto alle cabine ospiti.
Ponte inferiore
Il lower deck ospita cabine flessibili: VIP, doppie convertibili e gemelle. La compartimentazione privilegia volumi respirati, stivaggi funzionali e bagni con dotazioni complete. La zona equipaggio è separata, con accessi indipendenti e percorsi tecnici riservati.



Comfort dinamico
Stabilizzazione
Le pinne elettriche operano sia all’ancora sia in marcia, modulando la risposta in funzione dell’onda. Il sistema riduce l’ampiezza del rollio e consente di sfruttare il beach living anche quando il moto residuo sarebbe altrimenti penalizzante.
Rumore e vibrazioni
La quiete percepita nasce da un mosaico di attenzioni: supporti elastici, paratie con materiali fonoimpedenti, condotte HVAC silenziate e giunti di disaccoppiamento nelle aree di contatto tra struttura e arredi. Ne risulta un paesaggio sonoro discreto, che si apprezza in particolare sul ponte principale alle andature obiettivo.
Clima e qualità dell’aria
La climatizzazione lavora su zone indipendenti, con valvole di regolazione fine e logiche che anticipano i picchi termici. I ricambi d’aria controllati migliorano comfort e salubrità, limitando stratificazioni e correnti indesiderate.
Protocolli operativi e manutenzione
Messa a punto
Prima consegna: prove strumentate per definire passo eliche, assetto e profili stabilizzatori. Piccole correzioni dopo il rodaggio restituiscono risparmi misurabili su consumi e vibrazioni. È consigliato registrare log prestazionali periodici per evidenziare derive e intervenire con tempestività.
Programmazione degli interventi
Il calendario manutentivo segue la logica dei cicli d’uso: controlli trimestrali su allineamenti, sigillature e supporti; verifiche stagionali su scambiatori, filtri e circuiti HVAC; carena e zinchi entro finestra consigliata prima dell’alta stagione. La documentazione as-built facilita la pianificazione e riduce i tempi di fermo.
Gestione charter
Per flotte e gestori, la ripetibilità del comportamento e l’accessibilità delle aree tecniche semplificano i turnaround stretti. La robustezza della trasmissione ad asse riduce la probabilità di guasti critici, mentre i layout in crew area supportano turni prolungati.

Esperienza di navigazione
Sea-keeping alle velocità obiettivo
A 22–24 nodi la barca “respira” bene: l’assetto resta orizzontale, lo spray è contenuto e la prua taglia l’onda senza colpi sgarbati. La risposta al timone è progressiva, con un gradiente prevedibile tra comando e traiettoria. L’impressione complessiva è di piattaforma solida e domabile.
Condizioni formate
Su mare corto e disordinato, la combinazione tra prua snella e stabilizzazione attiva riduce affaticamento di ospiti ed equipaggio. La riduzione del rollio si traduce in maggiore fruibilità degli spazi esterni e in rumorosità più omogenea in salone.
Manovre in porto
Thruster proporzionali, visibilità dagli upper helm e telecamere ben disposte permettono accosti precisi anche in spazi compressi. Le masse in movimento rispondono con inerzia prevedibile e il controllo longitudinale è assistito dalla modulabilità della coppia dei V12.
Mercato e concorrenza
Segmento di riferimento
Il 30 metri planante in GRP è uno snodo critico del mercato mediterraneo: gestione sostenibile, volumi generosi, prestazioni da cruiser sportivo e appeal trasversale tra proprietari privati e operatori charter. Qui il modello Filippetti si posiziona con credenziali ingegneristiche convincenti.
Tendenze in atto
Stanno maturando tre trend: ottimizzazione per crociere medio-veloci, automazione “discreta” non invasiva e beach culture anche su scafi plananti. Il modello in esame incarna questi movimenti senza forzature: efficienza reale, tecnologia al servizio dell’uso e spazi acqua-bordo valorizzati.
Clientela e scenari d’uso
Armatore privato
Il profilo ideale è pragmatico: apprezza medie di trasferimento concrete, desidera ambienti luminosi e un’ergonomia che non richieda apprendistati. Il rapporto diretto con il costruttore e la possibilità di intervenire sul capitolato sono leve decisive nella scelta finale.
Charter di fascia alta
Le flotte vedono nel 100 piedi planante un equilibrio tra cablaggio robusto, manutenzione gestibile e layout adattabile. L’area equipaggio ben dimensionata, il beach vivibile e gli impianti ridondati riducono sorprese operative e aumentano la soddisfazione degli ospiti.
Rappresentanza e ospitalità
In contesti corporate, il ponte principale luminoso e il fly con hard-top creano ambienti adatti a ricevimenti e incontri informali. La macchina, pur capace di accelerazioni soddisfacenti, non impone cognizioni tecniche complesse agli ospiti, che percepiscono soprattutto quiete e continuità.
Personalizzazione e varianti
Layout
La piattaforma consente scelte mirate: armatoriale sul main deck per massimizzare vista e privacy, oppure full beam sul lower deck per liberare il salone. Le cabine ospiti possono essere modulabili con letti scorrevoli e soluzioni convertibili per charter multiruolo.
Materiali e arredi
Palette cromatiche sobrie, legni chiari, tessuti tecnici e superfici minerali alleggerite disegnano interni senza tempo. La filosofia è anti-ostentazione: materiale vero, posa precisa, lungo ciclo di vita. È possibile integrare inserti metallici e superfici 3D con pesi sotto controllo.

Economia di possesso
Costi ricorrenti
Il quadro spese è coerente con un 30 metri planante curato: carburante proporzionale alle andature, manutenzioni cicliche codificate e parti di ricambio ampiamente disponibili. La trasmissione ad asse limita la dipendenza da componenti proprietari.
Valore nel tempo
La tenuta del valore è favorita da tre fattori: costruzione ordinata, impianti standardizzati e interni non databili. Gli aggiornamenti elettronici e AV si implementano senza rifacimenti invasivi, preservando l’integrità del bene.
Rimessa e cicli stagionali
Gli inverni sono l’occasione per consolidare prevenzione su carena, assi, tenute e HVAC. Una pianificazione anticipata delle banchine di cantiere e dei fornitori riduce lead time e consente di affrontare la nuova stagione con una macchina in forma.
Approfondimento iconografico



Prospettive di prodotto
Evoluzione naturale
La piattaforma è pronta a ospitare aggiornamenti incrementali: sensoristica più densa, software di gestione energia più raffinati, layout tematici per famiglie o rappresentanza. La base in composito consente varianti senza riprogettazioni strutturali invasive.
Direzione del cantiere
L’orizzonte è quello dei plananti tra trenta e trentacinque metri ad alta efficienza, dove riduzione dei consumi, comfort dinamico e manutenzione accessibile diventano fattori di scelta primari. In questa rotta, il Flybridge 100 è già un oggetto maturo.
Scenario competitivo
La sostenibilità operativa – più che l’effimera originalità – sarà il discrimine nei prossimi anni. Una barca capace di mantenere media reale, quiete e prevedibilità nel tempo, senza sorprese d’officina, entrerà nelle shortlist di armatori consapevoli.
Video
Sintesi strategica e posizionamento
Il Filippetti Flybridge 100 è un 30 metri planante progettato con lucidità: carena affidabile, impianti chiari, stabilizzazione efficace, interni modulabili e trasmissione tradizionale che privilegia l’efficienza reale. Non pretende di stupire con artifici scenografici; preferisce convincere con comportamento marino lineare, processi costruttivi ordinati e una manutenzione priva di spigoli. Per l’armatore che desidera medie importanti senza sacrificare quiete e semplicità d’uso, questa piattaforma costituisce una scelta razionale e, alla prova dei fatti, gratificante. L’equilibrio tra performance, ergonomia e gestione ne definisce il carattere: un flybridge che parla il linguaggio dell’ingegneria applicata alla vita a bordo, ogni giorno della stagione.



