Arcadia Sherpa 60 è uno yacht che nasce con un obiettivo chiaro: coniugare l’efficienza energetica con un’abitabilità sorprendente per la sua classe, portando a bordo una filosofia costruttiva che mette al centro la relazione tra ospiti e mare. La linea Sherpa ha codificato una tipologia che potremmo definire “mini-explorer mediterraneo”: scafi compatti ma dal baglio generoso, altezze interne superiori alla media, grandi superfici vetrate e una plancia climatizzata a giardino d’inverno sotto un tetto carenato di pannelli fotovoltaici. Il risultato è uno yacht capace di muoversi con efficienza, contenendo i consumi, senza rinunciare a volumi e comfort da unità di taglia superiore.
Profilo del cantiere: storia, filosofia e reputazione
Una cultura industriale orientata all’efficienza
Nato nel Golfo di Napoli, Arcadia Yachts ha sviluppato nel tempo una forte reputazione per l’attenzione alla sostenibilità, alle tecnologie applicate all’hospitality e a un design navale pragmatico. La “grammatica” Arcadia si riconosce immediatamente: linee pure, superfici vetrate estese, soluzioni solari integrate, layout pensati per lunghe permanenze a bordo e una riduzione attiva del fabbisogno energetico. L’azienda ha saputo imporsi sia tra gli armatori privati sia nel comparto charter di fascia alta, grazie a un equilibrio tra efficienza operativa e lusso funzionale che ha fatto scuola.

Filosofia costruttiva
Il cantiere adotta processi semi-custom con ampie opzioni di personalizzazione degli interni, basati su scafi laminati in vetroresina con rinforzi locali in fibre unidirezionali e carbonio per irrigidire punti strategici (travi di coperta, sovrastruttura, aree di fissaggio di gruette o hard-top). La scelta di materiali e di isolamenti termoacustici, così come la gestione dei carichi elettrici, mira a ridurre i generatori al minimo indispensabile per la vita in rada, lasciando ai pannelli solari una significativa quota dell’alimentazione di bordo in modalità “hotel”.
Architettura navale e dimensioni
Geometrie funzionali: baglio ampio, opera morta protettiva
La piattaforma Sherpa si distingue per un baglio importante rispetto alla lunghezza: una scelta che migliora la stabilità iniziale, regala grandi superfici vivibili e permette di collocare arredi a isola e percorsi comfort anche a barca sbandata. La prua piena, con volumi generosi, aumenta la portanza alle basse e medie velocità, facilita l’accesso ai passavanti e lascia spazio a stive di generose dimensioni. Il bordo libero relativamente alto ha due effetti virtuosi: protegge la vivibilità esterna dai frangenti e consente interni con altezze utili notevoli, riducendo la sensazione di “compressione” tipica dei coupé tradizionali.

Carene a resistenza ottimizzata
La carena dello Sherpa 60 è studiata per un uso reale mediterraneo, ossia andature miste fra 9–12 nodi e crociere semi-plananti oltre i 16–20 nodi, senza inseguire velocità estreme. L’opera viva adotta deadrise moderate a poppa per contenere i consumi, pattini di sostentamento progressivi e un ingresso di prua fine per smorzare l’impatto sull’onda corta. L’equilibrio tra portanza e stabilità trasversale è supportato dall’adozione, a richiesta, di stabilizzatori giroscopici e/o pinne attive, con un miglioramento sensibile del comfort in rada e in trasferimento.
Materiali e processi costruttivi
Laminazione, resine e rinforzi
La costruzione è basata su stampi femmina e laminazione con resine vinilestere in zone ad alta sollecitazione, per maggiore resistenza all’osmosi e migliore tenuta a fatica. Dove il progetto impone masse contenute e rigidità elevate, vengono utilizzati sandwich con anima in PVC a celle chiuse e pelli in vetro/carbonio, soprattutto nella sovrastruttura e nei piani di coperta. Le paratie strutturali sono incollate e fasciate, per ottenere una scatola monolitica capace di trasferire i carichi e di ridurre vibrazioni e rumorosità.
Vetrature e tetti solari
Elemento iconico della gamma sono le vetrate a tutt’altezza, spesso con vetri basso emissivi e filtri UV/IR, integrate a un tetto con pannelli fotovoltaici incassati. Questa soluzione non solo riduce sensibilmente il fabbisogno energetico dei servizi di bordo, ma crea un collegamento visivo costante con il paesaggio, trasformando il main deck in uno spazio “garden-lounge” vivibile in ogni stagione.

Motorizzazioni, propulsione e trasmissione
IPS e riduzione dei consumi
Lo Sherpa adotta normalmente propulsione Volvo Penta IPS in configurazioni bi-motore, con potenze calibrate per privilegiare rendimento e autonomia. Gli IPS offrono efficienza propulsiva superiore rispetto ai tradizionali in linea d’asse nella fascia di velocità target, oltre a joystick, Dynamic Positioning System e facilità di manovra in spazi ristretti. L’accoppiamento con intercettori automatici (es. Humphree o equivalenti) consente di ottimizzare l’assetto alle diverse andature, riducendo angolo di trim e resistenza residua.
Velocità, crociera e autonomia
La filosofia Sherpa preferisce una crociera di rendimento nella banda 16–20 nodi, dove rumorosità e consumi restano contenuti e l’assetto è neutro. Le massime, a seconda delle motorizzazioni disponibili, si collocano tipicamente nell’intorno dei 22–25 nodi, con autonomie che, procedendo in dislocamento economico (8–10 nodi), superano agilmente le 300–400 miglia nautiche. I consumi, sempre in funzione dell’allestimento e del carico, sono allineati allo stato dell’arte per scafi explorer di pari taglia; il contributo del fotovoltaico consente in molti scenari di rada di tenere accesi climatizzazione, frigoriferi e utenze “hotel” limitando l’uso del generatore.
Sistemi di bordo: elettronica, domotica, impianti
Automazione e integrazione
La plancia integra tipicamente display multifunzione di grande formato (Garmin, Raymarine o equivalenti), autopilota, radar a stato solido, AIS, oltre a pagine dedicate all’energia (batterie servizi, carica da pannelli solari, stato generatori) e al clima (chiller, fan-coil, ricambi d’aria). La domotica consente scenari luce, oscuranti, apertura/chiusura finestrature elettriche e tetto, con monitoraggio via bus di bordo per ridurre la cablatura e aumentare l’affidabilità. Completano l’impiantistica una rete idraulica razionalizzata, dissalatore e serbatoi capienti, con sentine compartimentate e facilmente ispezionabili.

Stabilizzazione e comfort dinamico
Gli Sherpa possono adottare gyrostabilizer o pinne attive con algoritmi predittivi che intervengono anche a basse velocità, migliorando notevolmente la permanenza in rada e il comfort in navigazione con sea-state moderato. L’abbinata baglio largo + sistemi attivi si traduce in un rollio minimo e in una sensazione di piattaforma stabile che aumenta la fruibilità degli spazi esterni.
Design, architettura degli interni e layout
Garden lounge e continuità dentro-fuori
La firma stilistica Sherpa è la connessione visiva 360°: superfici trasparenti, varchi scorrevoli, soglie ribassate. Il salone al main deck è trattato come una veranda climatizzata con arredi modulari, tavolo da pranzo trasformabile e un layout passante che porta naturalmente all’ampia beach-area di poppa. Le soluzioni di cabinet su misura, la palette cromatica chiara e i materiali “tattile-tech” (legni spazzolati, laccature satinate, tessuti tecnici, pelli idrorepellenti) disegnano un’ospitalità contemporanea e funzionale.
Studio degli spazi: volumetria da categoria superiore
La volumetria è il vero asso nella manica: la zona poppiera può essere allestita come terrace-lounge con loose furniture, area pranzo en plein air o garage per water-toys. Sottocoperta, a seconda della versione, l’armatore può scegliere fra due o tre cabine con bagni dedicati, oltre a una cabina equipaggio con accesso separato. L’altezza interna è generosa, i corridoi sono ampi, gli stipetti integrati sono numerosi: elementi che riducono lo stress in lunghe permanenze e facilitano l’uso family-friendly o charter.


Innovazione e ricerca: energia, emissioni, sicurezza
Pannelli solari e gestione “hotel”
Il cuore dell’innovazione sta nell’impiego di pannelli fotovoltaici integrati nella sovrastruttura. L’energia prodotta alimenta la batteria servizi e, in configurazioni evolute, un pacchetto di batterie dedicato che estende l’autonomia in rada in modalità silenziosa. Questa impostazione, unita a strategie di isolamento termico delle vetrature, permette di ridurre l’uso dei generatori e quindi rumore, vibrazioni ed emissioni locali.
Stato dell’arte della sicurezza
La sicurezza è trattata come un sistema: ridondanza delle pompe di sentina, quadri elettrici facilmente accessibili, valvole e prese a mare raggruppate e corredate di etichette chiare, impianto antincendio fisso in sala macchine, monitoraggio remoto. La scelta dei materiali, la layoutistica ordinata della sala macchine e i percorsi di evacuazione privi di strozzature riflettono un progetto pensato per equipaggio e ospiti.
Vita a bordo e comfort
Cabine e servizi
La cabina armatoriale è trasversale o longitudinale a seconda delle versioni, con bagno en suite, docce walk-in e vano guardaroba. Le cabine ospiti possono disporre di letti trasformabili (twin in king) e finestrature a scafo che portano luce naturale in quantità. L’insonorizzazione è curata: paratie con materiali multi-strato, supporti elastici dei gruppi macchina e pavimentazioni “floating” tengono le vibrazioni fuori dalle aree notte.
Spazi comuni e beach-life
Il pozzetto è una vera piazza sul mare: si possono predisporre divani modulari, tavoli telescopici e wet-bar attrezzati con ice-maker e griglie. La spiaggetta di poppa scende al livello dell’acqua, agevolando bagno e imbarco su tender e giocattoli acquatici. Davanti, un ponte di prua fruibile con solarium e sedute incassate crea una zona “quiet” per lettura e privacy. Grazie alla stabilità intrinseca e agli stabilizzatori, queste aree restano pienamente utilizzabili anche con mare formato.

Prestazioni in navigazione: test e feedback
Comportamento sull’onda
Le prove in mare riportano uno scafo prevedibile: in accelerazione sale in assetto senza trascinarsi, mantiene l’angolo di incidenza contenuto e assorbe l’onda corta senza colpi secchi. In virata stretta mostra rollio controllato e reazioni progressive; il timone, via joystick o ruota, è preciso, con marcia indietro ben modulabile per manovre in banchina. Il rumore percepito in salone e nelle cabine resta su livelli confortevoli alle andature di crociera, elemento fondamentale per la vivibilità a lungo raggio.
Consumi e assetto
La curva consumi tipica degli scafi semi-plananti suggerisce un “sweet spot” di crociera intorno a 18 nodi, dove i litri/ora per miglio sono favorevoli e le vibrazioni minime. Procedendo in dislocamento, lo Sherpa consolida l’autonomia e si trasforma in un trawler veloce con benefit aggiuntivi di comfort e silenziosità, specie quando i servizi di bordo sono alimentati a fotovoltaico integrato + pacco batterie.

Mercato e concorrenza
Segmento e posizionamento prezzo
La famiglia Sherpa presidia il segmento explorer-med tra 50 e 70 piedi circa, con un posizionamento prezzo premium coerente con i contenuti tecnologici e i volumi offerti. La dotazione solare, la qualità degli allestimenti e la possibilità di cucire su misura il layout interno collocano il modello verso l’alto della fascia, pur mantenendo una gestione economica più sostenibile rispetto a yacht più pesanti e veloci di pari lunghezza.
Competitor diretti
I competitor naturali si trovano tra gli explorer compatti e i navetta design-driven orientati all’abitabilità. Per caratteristiche e filosofia, si confronta con:
- Azimut Magellano (nella fascia 60): focus su efficienza e comfort, taglio “crocieristico” e sistemi di bordo evoluti.
- Absolute Navetta (55–64): grande volumetria, approccio modulare agli interni, ottimo controllo assetto con interceptors.
- Greenline (45–58): forte vocazione “eco”, soluzioni ibride/solari, uso intelligente degli spazi.
- Sanlorenzo SX (76 “entry” del mondo SX): design crossover con ampie beach-area; posizionamento prezzo superiore, ma affine in filosofia “inside-out”.
Lo Sherpa mantiene un vantaggio competitivo su integrazione fotovoltaica, rapporto baglio/lunghezza e garden-lounge climatizzata, elementi che lo differenziano in maniera netta nel confronto diretto.
Trend di settore
I trend che favoriscono la piattaforma Sherpa sono chiari: abitudini di crociera più lente e stanziali, ricerca di autonomia energetica, maggiore vivibilità all’aperto e riduzione del footprint in termini di emissioni e rumore. Cresce inoltre la domanda di stabilizzazione attiva e di domotica intuitiva, due pilastri già pienamente assimilati dal progetto.

Clientela target
Armatori privati
Il profilo tipico è quello di un armatore esperto, che predilige crociere di medio raggio, rada e porti boutique, con la volontà di vivere a bordo più che macinare miglia ad alta velocità. Apprezzati l’accesso semplice all’acqua, la privacy delle cabine, l’uso invernale del salone serra e i costi di gestione razionali.
Charter di lusso e società di rappresentanza
Nel charter, lo Sherpa funziona perché offre ambienti scenografici e flessibili, facili da valorizzare fotograficamente, con spazi esterni generosi e un salone teatrale in vetro. Le società di rappresentanza apprezzano la riconoscibilità del design, la narrazione “green” e la redditività determinata da bassi consumi relativi a parità di comfort.
Risultati e riconoscimenti
Ricezione del mercato
La linea Sherpa ha raccolto negli anni interesse costante, con un passaparola favorevole su comfort, volumi e stile. Eventi internazionali hanno spesso messo in evidenza l’originalità del progetto, tanto da farne un case study per chi cerca un’alternativa agli sport-bridge e ai classici fly tradizionali.

Prospettive future
Evoluzione tecnologica
Le prospettive riguardano l’ulteriore ottimizzazione energetica: accumulatori a maggiore densità, HVAC ad alta efficienza, compressori variabili e carichi di picco “spalmati” tramite energy management predittivo. Sul fronte propulsivo, la direzione include l’integrazione di ibridi leggeri e una riduzione ulteriore dell’impatto acustico grazie a supporti elastici evoluti e isolamento incrementale di sala macchine.
Approfondimento tecnico — scheda sintetica
- Tipologia: Explorer mediterraneo, semi-planante
- Materiali: VTR, rinforzi in fibre unidirezionali e carbonio; sandwich con anima PVC in sovrastruttura
- Propulsione: Doppia IPS (joystick, DPS), intercettori automatici
- Velocità massima: ~22–25 kn (a seconda della motorizzazione)
- Crociera di rendimento: ~16–20 kn
- Autonomia: 300–400+ nm in dislocamento economico
- Stabilizzazione: Gyro e/o pinne attive (opz.)
- Energia: Pannelli solari integrati, pacco batterie servizi maggiorato
- Sistemi: MFD di grande formato, radar solid-state, AIS, autopilota, domotica luci/ombre/finestre
- Layout: 2–3 cabine + crew, garden-lounge climatizzata, beach-area ampia
Analisi comparativa: perché scegliere Sherpa
Vantaggi distintivi
- Abitabilità reale superiore alla media grazie a baglio, altezze e superfici vetrate.
- Efficienza energetica e riduzione dell’uso del generatore in rada.
- Design inside-out che invita alla fruizione continua degli spazi esterni.
- Manovrabilità semplificata da IPS e joystick, ideale per equipaggi familiari.
Trade-off da considerare
- Velocità absolute non progettate per record: filosofia centrata sul rendimento, non sulle massime.
- Estetica dichiarata di scuola “explorer” che può dividere il pubblico abituato a coupé filanti.
- Vetrature estese che richiedono attenzione a schermature e gestione termica (già affrontate con filtri e isolamento).
Valutazione ingegneristica: struttura, carichi, manutenzione
Distribuzione dei pesi e rigidità
Il layout prevede centri di massa bassi (serbatoi, gruppi macchina) per migliorare la stabilità e l’“heave response”. La sovrastruttura alleggerita da sandwich e carbonio limita i momenti d’inerzia in rollio e beccheggio. Gli incollaggi strutturali paratia-scafo-coperta, uniti a traversi irrigiditi, innalzano la frequenza propria della struttura, spostandola lontano dai domini eccitati da motori ed eliche.
Accessibilità impiantistica
La sala macchine è disegnata con passaggi attorno ai gruppi, filtri e circuiti facili da raggiungere, pannellature smontabili e punti di sollevamento chiaramente indicati. Questo riduce i tempi di manutenzione, aumenta la qualità dell’intervento e abbassa il total cost of ownership.
Immagini extra



Uso reale: scenari e consigli operativi
Crociera slow e rada lunga
Lo Sherpa è perfetto per itinerari costieri, con giornate scandite tra crociera a 9–10 nodi, sosta in rada e navigazioni pomeridiane a 17–19 nodi. L’assetto resta neutro, i consumi sotto controllo e la vita all’aperto è protagonista. La protezione del salone in vetro consente stagionalità estesa: si naviga e si abita bene anche in primavera avanzata e inizio autunno, quando vento e umidità inviterebbero a restare in porto.
Equipaggi ridotti
Grazie al joystick e ai sistemi di ormeggio assistito, l’armatore-conduttore gestisce le manovre con equipaggi familiari. Il passaggio dalla postazione di guida ai passavanti è rapido; bitte, musoni e salpancora sono dimensionati in modo generoso e posizionati con ergonomia professionale.
Video
Conclusioni: posizionamento nel settore
Arcadia Sherpa 60 occupa uno spazio proprio nel panorama degli explorer compatti: è uno yacht pensato dal mare verso l’interno, non un “terrestre” travestito da barca. Sceglie senza compromessi l’abitabilità, l’efficienza e la fruizione degli spazi aperti, e li orchestra in una piattaforma solida, facile da condurre, convincente sul piano energetico. Se l’obiettivo sono crociere intelligenti, giornate piene vissute tra saloni vetrati e beach-area, notti silenziose in rada e costi operativi sotto controllo, lo Sherpa è una proposta tecnicamente coerente e di grande personalità progettuale. Nel confronto con i principali competitor, mantiene un vantaggio in termini di integrazione fotovoltaica, volumi disponibili e continuità inside-out. In prospettiva, l’evoluzione di batterie, HVAC e ibridazione leggera non potrà che accentuare i punti forti della piattaforma, confermandone la leadership concettuale nel segmento explorer-med.



