L’AB 80 è il manifesto di una filosofia progettuale senza compromessi: tre V12 da 2.000 hp ciascuno accoppiati a waterjet MJP, scafo in composito ad alto modulo e una taratura idrodinamica che consente andature da supercar nautica con assetto impeccabile. In meno di 26 metri complessivi, questo sport yacht coniuga accelerazioni brucianti, maneggevolezza da pattugliatore e un comfort sorprendente anche a velocità di crociera prossime ai 45 nodi. Non si tratta soltanto di “andare forte”: la piattaforma AB 80 dimostra come materiali, architettura navale e sistemi di bordo possano dialogare per ridurre vibrazioni, consumo specifico e rumorosità, con un controllo millimetrico degli spazi e dei pesi.
Profilo del cantiere: AB Yachts e la “cultura della velocità”
AB Yachts nasce nel 1992 in Toscana e oggi fa capo a Next Yacht Group, realtà che incorpora anche il marchio Maiora e che ha rinnovato negli ultimi anni la propria visione industriale e stilistica. AB è storicamente associata alla propulsione a getti d’acqua e alla costruzione in composito ad alte prestazioni; una combinazione che ha reso il brand un riferimento mondiale nella fascia “sport & superfast” tra 24 e 45 metri. La missione è chiara: efficienza, accelerazione e precisione di guida abbinate a livelli di comfort e personalizzazione tipici dei superyacht italiani.

Introduzione tecnica al modello
L’AB 80 è uno sport yacht con una lunghezza fuori tutto che supera i 25 m (circa 25,2–25,4 m a seconda dell’unità e delle specifiche), pensato per un armatore che desidera conduzione sportiva e autonomia di crociera reale. Il progetto prevede scafo planante in composito, tripla motorizzazione MAN V12 da 2.000 hp ciascuno e trasmissione waterjet MJP con booster centrale. È disponibile un gyro-stabilizer per ridurre il beccheggio sia all’ancora sia in navigazione. Le prestazioni dichiarate dal cantiere parlano di velocità massime oltre i 50 nodi (fino a ~54 kn) e una crociera di ~45 nodi con 400 miglia nautiche di raggio operativo.
In mare, diverse prove di testate internazionali confermano l’indole “superfast” del modello: si riportano picchi prossimi a 57–58 nodi in assetti leggeri e condizioni favorevoli, con una timoneria intuitiva e reattiva anche alle alte andature. La combinazione tra tripla V12 e waterjet riduce pescaggio e inerzie sulle manovre, consentendo deviazioni di rotta rapide e traiettorie pulite in virata, con ridotta tendenza al cavitarsi.

Analisi tecnica approfondita
Dimensioni e architettura navale
- Lunghezza fuoritutto (LOA): ~25,2–25,4 m (variabile per unità e specifiche)
- Baglio: ~6,5 m (a seconda delle unità)
- Pescaggio: ~1,3 m (orientativo)
- Dislocamento: ottimizzato per il planing con tripla propulsione; riduzione delle masse non strutturali per migliorare risposta dinamica e consumi.
Il profilo carenale è studiato per combinare penetrazione sull’onda e sostentamento progressivo. Il deadrise a poppa privilegia la stabilità direzionale e il grip laterale in virata, mentre la porzione prodiera mantiene un’adeguata finezza per mitigare gli impatti frontali a velocità elevate. L’interazione con i waterjet MJP consente angoli di imbardata rapidi e raggi di virata contenuti; l’assenza di eliche e appendici sporgenti riduce turbolenze e resistenza indotta, con benefici sul rumore irradiato in scafo.
Materiali di costruzione: scafo, sovrastruttura, interni
La costruzione in composito (fibra e rinforzi ad alto modulo con stratificazioni differenziate) garantisce una migliore rigidezza flessionale rispetto alla massa, con risposte elastiche controllate e minore trasmissione vibro-acustica. La sovrastruttura è integrata per contenere baricentro e area esposta al vento, a vantaggio della stabilità trasversale. Gli interni adottano pannellature alleggerite, sistemi di fissaggio disaccoppiati e rivestimenti fonoassorbenti per smorzare risonanze alle frequenze tipiche dei V12 e dei getti d’acqua.
La filosofia “performance without compromise” del cantiere si riflette in ogni dettaglio, dalla ferramenta custom al layout impiantistico ordinato: percorsi di servizio lineari, accessi manutentivi ampi e separati, ventilazione sala macchine con flussi ottimizzati e instradamento cablaggi su canaline ispezionabili.

Motorizzazioni, propulsione e trasmissione
- Motori: 3 × MAN V12-2000 (2.000 hp ciascuno)
- Trasmissione: 2 × MJP waterjet direzionabili + 1 booster centrale
- Stabilizzazione: gyro stabilizer (zero speed & underway)
- Velocità di progetto: fino a ~54 kn; crociera ~45 kn; autonomia ~400 nm @ 45 kn
La scelta del waterjet è il cuore della firma AB: nessuna elica sporgente, pescaggio ridotto e rendimento elevato nelle fasce di velocità tipiche. I benefici si traducono in accelerazioni pronte, arresti rapidi (crash stop) con spazio ridotto, sporcamento carena meno critico sul rendimento rispetto a trasmissioni di superficie e, soprattutto, comfort acustico superiore grazie all’assenza di cavitazione elica-scafo. Il booster centrale incrementa la spinta rettilinea alle alte velocità e riduce il slip complessivo del sistema. La timoneria, con joystick/wheel e controllo combinato dei getti, restituisce feedback immediati e precisione nel posizionamento in rada e in manovra di banchina.
Prestazioni: velocità, autonomia, consumi
Le cifre che definiscono l’AB 80 sono eloquenti: crociera attorno ai 45 nodi, 400 miglia nautiche di raggio operativo dichiarato a tale andatura e punte oltre i 50 nodi. Prove indipendenti riportano massime sino a ~57 nodi in condizioni favorevoli, con tenuta di rotta ferrea e assenza di porpoising. L’efficienza globale non dipende solo dalla propulsione, ma da un bilanciamento fine di carichi e spinta: serbatoi, generatori e impianti sono collocati per minimizzare momenti d’inerzia e abbassare il baricentro.
Sistemi di bordo: elettronica, domotica, navigazione
La plancia dell’AB 80 integra schermi multifunzione di grande formato, gestione dei waterjet e della stabilizzazione, pagine dedicate all’assetto (flaps/interceptors se installati), al consumo istantaneo e all’autonomia residua. La domotica copre illuminazione per scenari, climatizzazione, oscuranti, intrattenimento e controllo remoto di cabine e aree hospitality, con possibilità di replicare interfacce su tablet e dispositivi di bordo.

In coperta, il layout privilegia leggibilità degli spazi e flussi senza incroci, con battagliola continua e mancorrenti generosi: elementi tutt’altro che scontati su barche da 50+ nodi. Le doti di sicurezza passiva sono amplificate dal controllo ottimizzato del trim e dalla capacità dei waterjet di mantenere portanza uniforme anche su mare formato, riducendo la probabilità di “incappare” nell’onda.
Design e architettura: firme stilistiche, layout, ergonomia
L’AB 80 punta su una linea tesa, padiglione basso e superfici vetrate allungate che enfatizzano la proiezione in avanti. Il marchio propone un’interpretazione originale del sundeck: una lounge “open-roof” che può trasformarsi in solarium o sala da pranzo all’aperto, garantendo privacy e protezione aerodinamica. Il pozzetto di poppa integra un divano a C, tavolo modulare e accessi laterali alla plancetta; il garage alloggia un tender e toys, con movimentazioni idrauliche ben carenate per non compromettere il flusso.
Sottocoperta, il layout tipico prevede cabina armatoriale full-beam, VIP a prua e due doppie/twin, per un totale fino a 8–9 ospiti a seconda della configurazione, oltre alla cabina equipaggio (2 posti). La cucina può essere sul ponte principale (scelta apprezzata dal mercato USA) in soluzione “aperta” verso la dinette, oppure al ponte inferiore in configurazione più europea. L’ergonomia della zona di pilotaggio – postura, accesso ai comandi dei waterjet e visibilità a 360° – è studiata per ridurre affaticamento e tempi di reazione alle alte andature.



Innovazione e ricerca: riduzione consumi ed emissioni, stabilizzazione e sicurezza
La piattaforma AB 80 nasce per viaggiare veloce a lungo, ma con consumo specifico contenuto. La costruzione leggera e la minore resistenza indotta dai waterjet favoriscono rendimenti alti nel dominio 35–45 nodi, dove molte barche plananti tradizionali iniziano a soffrire per fenomeni dissipativi (ventilazione, cavitazione, wave-making accentuato). L’adozione del gyro stabilizer riduce rollio e beccheggio, migliorando comfort e sicurezza nelle navigazioni notturne, e la gestione digitale del sistema propulsivo consente strategie di “power management” progressive per ottimizzare l’uso dei tre V12 in base al carico e allo stato del mare.
Il cantiere enfatizza inoltre personalizzazioni su materiali a basse emissioni VOC e integrazioni con sistemi di monitoraggio energetico. Sebbene l’AB 80 non sia un progetto ibrido, la base tecnica si presta a implementazioni evolutive nei futuri modelli della gamma con focus su riduzione emissioni e rumorosità, come già espresso nella visione di gruppo.
Vita a bordo e comfort
La vita a bordo privilegia spazi fluidi e luminosi. Il salone beneficia di vetrate a tutta altezza e di un dialogo diretto con il pozzetto; il sundeck “open-roof” consente scenari d’uso che vanno dall’aperitivo in rada alla navigazione sportiva con ospiti ben protetti dai flussi d’aria. L’isolamento vibro-acustico è una delle firme di AB: il rumore percepito a salire di giri resta sorprendentemente filtrato, merito dell’accoppiata composito–waterjet e della decoupling strategy dei paramenti interni.
- Ospiti: fino a 8–9 in 4 cabine (layout variabili)
- Equipaggio: tipicamente 2, in una cabina dedicata

Prestazioni in navigazione: test in mare, feedback di comandanti e periti
Dai resoconti di prova emerge una plancia “parlante”: i waterjet trasmettono con onestà lo stato del flusso, l’assetto resta composto anche su tratti insistiti a 40+ nodi, e la barca comunica sempre margine. Le virate a carico mantengono appoggio pieno senza drift eccessivo; le accelerazioni risultano “piene” già in pre-planata, con assenza di strattoni tipici delle trasmissioni di superficie. A bordo, gli ospiti possono dialogare senza alzare la voce anche al passaggio sulla scia di barche di dimensioni maggiori, dettaglio che testimonia il lavoro raffinato su isolamento e struttura.
Rilievi di stampa accreditata (YachtBuyer) stimano la barca capace di coprire oltre 300 nm a 45 nodi con serbatoi da ~9.500 litri in alcune versioni recensite, un ordine di grandezza che colloca l’AB 80 in una nicchia ristretta di “gran turismo del mare” realmente usabili in trasferimenti veloci.

Mercato e concorrenza
Segmento, prezzo e posizionamento
L’AB 80 presidia il segmento 24–26 metri ad alte prestazioni, con una proposta di valore centrata su velocità, handling e qualità percepita. I livelli di customizzazione, l’allestimento interno e la dotazione impiantistica determinano la forbice di prezzo, allineata con i marchi “boutique” a forte contenuto tecnico. La possibilità di registrazione sotto i 24 metri, in talune configurazioni, amplia la platea di armatori che desiderano conduzione diretta e minori oneri regolamentari.
Analisi dei competitor diretti
- Pershing 8X (25,5 m): twin MTU 16V 2000 M96L con surface drives; ~45–48 kn di punta, ~38–41 kn di crociera. Eccelle in finiture, integrazione carbonio e design di interni, ma non raggiunge le punte velocistiche AB 80 e non adotta triplo motore né waterjet.
- OTAM 85 GTS (24–26 m): taglio più custom, twin MTU + Arneson; 45+ kn massimi, ~35–40 kn crociera. Guida molto “meccanica” e affilata, ma minore silenziosità/filtraggio rispetto al waterjet e pescaggio più marcato in alcune opzioni.
- Mangusta 104 REV (31,8 m): scala superiore, twin MTU + waterjet Kamewa; ~35–36 kn di punta, ~25–30 kn crociera, range ~320–400 nm secondo allestimenti. Privilegia volumi e comfort, meno focalizzata sulle velocità “over 50”.
Conclusione comparativa: AB 80 si posiziona come la proposta più estrema sul piano velocistico nella taglia “sotto i 26 m”, con la migliore combinazione di accelerazione, controllo e comfort acustico. Pershing 8X eccelle per look e qualità percepita “supercar luxury”, OTAM 85 GTS per personalizzazione e carattere driver-oriented, Mangusta 104 REV per volumi e comfort di gamma superiore. Per chi vuole il “fast cruising” puro, l’AB 80 è benchmark.
Trend del settore
Il mercato vede tre direttrici: velocità sostenibile (più efficienza aerodinamica e idrodinamica), comfort dinamico (stabilizzazioni attive e passive) e interfacce digitali capaci di semplificare la conduzione. AB 80 anticipa tali tendenze con scafo leggero e waterjet, predisposizioni per stabilizzazione avanzata e una plancia altamente integrata. La richiesta di barche “day & weekender veloci” con possibilità di owner operation è in crescita, in particolare su mercati come USA e Med.
Clientela target
L’armatore tipo di AB 80 è esperto, apprezza la guida e la tecnologia, desidera spostarsi rapidamente tra due golfi o due isole senza rinunciare al comfort e all’eleganza. Il modello soddisfa anche le flotte di charter di lusso orientate a esperienze adrenaliniche giornaliere con weekend a bordo, ma resta soprattutto un prodotto da “driver’s yacht”.

Risultati e riconoscimenti
La famiglia AB ha collezionato negli anni visibilità ai saloni (Cannes, Monaco, Palm Beach) e premi di settore per le versioni più grandi; nel 2025 il marchio ha consolidato presenza e immagine con l’AB 80 esposto e unità consegnate/varate, inclusa la 206ª della linea.
Prospettive future
La traiettoria di Next Yacht Group indica un ampliamento gamma (si veda l’introduzione AB95) e un innalzamento del contenuto tecnologico, con attenzione a efficienza e personalizzazione. L’AB 80, per come è stato concepito, è una piattaforma “a prova di futuro”: architettura leggera, waterjet e spazi modulabili sono compatibili con upgrade di sistemi di bordo e pacchetti energetici più efficienti.
Approfondimento fotografico




Note per l’armatore e per il broker
- Uso ideale: trasferimenti veloci tra isole/golfi (200–300 nm) con comfort top per 6–8 ospiti; weekender sportivo con possibilità di conduzione armatoriale.
- Peculiarità: piattaforma leggera a elevato contenuto tecnologico; waterjet = sicurezza e manovrabilità, pescaggio ridotto e ridotta rumorosità.
- Checklist sea-trial: verifica spool-up uniforme dei tre V12, risposta del booster, calibrazione gyro, rumorosità in cabina armatoriale a 40+ kn, tenuta su onda incrociata, consumo specifico a 35–45 kn.
- Personalizzazioni: layout cucina (main deck vs lower), finiture (essenze/stone), pacchetti entertainment, pacchetti night navigation e termocamera, upgrade rete elettrica/monitoraggio.
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Conclusioni: perché l’AB 80 è una “GT del mare”
Se l’obiettivo è percorrere 200–300 miglia in poche ore con comfort acustico da coupé di alta gamma, l’AB 80 è oggi una delle scelte più convincenti sotto i 26 metri. La barca offre un equilibrio raro tra:
- Prestazione pura: punte oltre i 50 nodi, crociere reali a 40+ con assetto ordinato e margine.
- Qualità dinamica: waterjet MJP + booster centrale = controllo e modulazione di spinta impeccabili, virate pulite e manovrabilità in rada superiore.
- Efficienza: costruzione leggera e ottimizzazione dei flussi riducono consumo specifico a parità di velocità.
- Comfort: rumorosità e vibrazioni contenute, stabilizzazione gyro, layout che protegge gli ospiti dal vento senza negare la “connessione” con il mare.
- Sartorialità: possibilità di personalizzare layout, finiture e dotazioni impiantistiche al livello di un superyacht.
Nel confronto con i diretti rivali, l’AB 80 rappresenta il benchmark velocistico e di “ride quality” in questa taglia. Pershing 8X e OTAM 85 GTS restano alternative eccellenti con caratteri distinti (surface drives “racing feel” per Pershing, customizzazione radicale per OTAM), mentre Mangusta 104 REV sale di scala su volumi e comfort sacrificando velocità pura. Per l’armatore che desidera un “driver’s yacht” capace di fast cruising sostenuto, AB 80 è una scelta dal fortissimo contenuto tecnico.



