Nel panorama dei multiscafi a motore tra i 14 e i 15 metri, l’Aquila 46 Coupe si propone come piattaforma ad alte prestazioni capace di unire volumi da cruiser familiare e dinamica da sport-boat. Alla base non c’è una semplice evoluzione di gamma, bensì un progetto impostato su tre pilastri ingegneristici: carene gemelle con double steps, un elemento portante in composito a luce intera posizionato nel tunnel centrale, e una doppia via propulsiva che lascia al committente la scelta fra fuoribordo di grande cubatura e diesel entrobordo con piedi poppieri.
Le proporzioni sono quelle tipiche di un 47 piedi largo: lunghezza fuori tutto attorno a 14,44 metri e baglio di 5,46 metri, valori che si traducono in spazi vivibili su un unico livello dalla prua al pozzetto e in un’importante stabilità intrinseca. Il dislocamento, nell’ordine delle 14–15 tonnellate a secco a seconda degli allestimenti, resta sotto controllo grazie alla costruzione in infusione e all’ampio uso di rinforzi in fibra. La capacità carburante superiore ai 2.300 litri sottolinea la vocazione crocieristica ad alta velocità. Tutti questi elementi convergono in una barca concepita per navigare veloce a consumi specifici contenuti, senza scendere a compromessi su fruibilità e comfort.

Il cantiere: identità industriale e standing di mercato
Aquila Power Catamarans è un marchio nato con una missione chiara: progettare e costruire soltanto catamarani a motore. La sinergia tra MarineMax – colosso distributivo e dei servizi nautici in Nord America – e Sino Eagle – realtà manifatturiera con importanti capacità su compositi e processi – ha permesso di impostare una catena del valore verticale: piattaforme modulari, ridondanze impiantistiche standardizzate, e una rete post-vendita capillare. Il brand ha consolidato negli ultimi anni un portafoglio che spazia dai modelli compatti alle ammiraglie oltre i 60 piedi, riscuotendo premi internazionali e una presenza costante nei saloni. Il 46 Coupe, in particolare, ha catalizzato l’attenzione grazie alla combinazione foil/carene a redan e alla doppia opzione propulsiva, guadagnando riconoscimenti di settore e candidature a premi europei.
Analisi tecnica approfondita
Dimensioni, architettura navale e idrodinamica
La geometria di base è definita da due scafi snelli con ingressi affilati e fantail progressivo, collegati da un ponte strutturale alto sul mare per mitigare impatti e risonanze. Il profilo longitudinale di ciascuna carena integra due redan che aiutano a controllare la bagnatura e a “riavviare” lo strato limite. In posizione mediana tra i due scafi corre un elemento alare fisso in composito (Hydro Glide®) che va a generare portanza incrementale all’aumentare della velocità. L’interazione tra i tre elementi – gemelli a redan + foil centrale – è il cuore del comportamento del 46 Coupe alle velocità di crociera tipiche di chi sceglie un power cat prestazionale. Le misure chiave (LOA ~14,44 m; beam ~5,46 m) definiscono un rapporto lunghezza/larghezza adatto a ospitare un salone su un unico piano con passaggio diretto a prua; il pescaggio rimane contenuto e dipende dagli allestimenti e dalla motorizzazione selezionata.

- LOA: circa 14,44 m – Baglio: circa 5,46 m – Dislocamento a secco: ~14,5 t (variabile con opzioni).
- Capacità carburante: oltre 2.300 l – Categoria CE: fino a B per la versione Coupé.
- Geometrie carene: doppio redan, skegs e pattini posteriori per stabilità in corsa e appoggi in virata.
- Foil strutturale: elemento in fibra di carbonio a tutta luce, non retrattile, ottimizzato per portanza stabile nel range medio-alto.
Materiali, stratigrafie e criteri costruttivi
La costruzione impiega GRP laminato per infusione con rinforzi localizzati in unidirezionale nelle aree di maggiore sollecitazione (attacchi longheroni, basi dei mobili strutturali, attorno alle aperture). L’elemento alare del tunnel è in fibra di carbonio a matrice epossidica, legato alla struttura del ponte e ai longheroni trasversi del tunnel per trasferire i carichi senza picchi. La scelta del foil fisso semplifica ispezioni e manutenzione rispetto a sistemi mobili, riducendo componenti soggetti a usura. Il piano di coperta è irrigidito da paratie a sandwich e traverse, con percorrenze tecniche ampie per l’accesso ai cablaggi.
Motorizzazioni, trasmissioni e governi
- Configurazione fuoribordo: coppia di Mercury Verado V12 da 600 hp ciascuno, con scatola ingranaggi sterzante e doppia elica controrotante. La timoneria joystick consente traslazioni e rotazioni di precisione in ormeggio; la meccanica integrata libera lo specchio di poppa, aumentando fruibilità della piattaforma.
- Configurazione diesel: 2 × Volvo Penta D6 DPI (potenze tipiche 440–480 hp). I piedi poppieri DPI offrono frizioni idrauliche per innesti dolci e un controllo accurato ai bassi regimi; con questa configurazione la spiaggetta poppiera si estende su tutta larghezza.
- Apparati di manovra: bow thruster, joystick integrati, sistema di ancoraggio a prua con verricello, telecamere e proiettore orientabile.

Prestazioni e consumi: quadro numerico
Sui banchi prova indipendenti, l’esemplare fuoribordo con i V12 da 600 hp ha fatto registrare velocità massime nell’intorno di 44 nodi, con crociere intorno ai 33–34 nodi in assetto di migliore efficienza. In tali condizioni, la barca percorre alcune centinaia di miglia con un singolo pieno, ferma restando la variabile di carichi, stato del mare e riserva di sicurezza. Interessante il dato qualitativo: la riduzione di resistenza al crescere della portanza del foil nel tunnel si traduce in un “gradino” di efficienza fra i 30 e i 40 nodi spesso irraggiungibile da monocarena di pari misura. In più sedi è stato quantificato un beneficio sui consumi nell’ordine di alcune decine di punti percentuali rispetto a scafi singoli comparabili alle stesse andature.
- Top speed: ~44 kn (fuoribordo 2×600 hp, assetto favorevole).
- Crociera consigliata: ~30–35 kn in funzione di carichi e mare.
- Autonomia: fino a 300–400 nm nel “sweet spot” di efficienza (stima su base prove pubblicate).
Elettronica, domotica e sistemi di bordo
La plancia adotta logiche glass-cockpit con due MFD di grande formato (fino a 22”), integrazione del sistema C-Zone per il controllo carichi e una distribuzione comandi che privilegia la leggibilità e la ridondanza. Pilota automatico, gestione luci, pompe e climatizzazione confluiscono nel network digitale, con stato impianti e allarmi sempre disponibili. Il pacchetto energia prevede generatore dedicato per gli assorbimenti hotel e quadri AC/DC con cablaggi etichettati e percorsi accessibili. Sistemi ausiliari come telecamere di ormeggio, spotlight regolabile, verricello d’ancora e joystick integrati completano l’equipaggiamento.

Ricerca, innovazione e sicurezza
L’adozione di un foil in composito non retrattile in un power cat di questa taglia rappresenta una precisa scelta di progetto. La rinuncia alla variabilità di incidenza o alla retrazione è compensata da un percorso di ottimizzazione geometrica: profilo, corda e posizionamento sono tarati per entrare in portanza in modo progressivo e per stabilizzarsi senza indurre oscillazioni. Il risultato è una riduzione degli urti sul tunnel (tipici dei multiscafi quando il ponte è basso sull’onda) e una sensibile riduzione della bagnatura al crescere della velocità. La presenza di pattini e skegs sul retro delle carene contiene eventuali fenomeni di porpoising e supporta la tenuta laterale in virata stretta. Sul fronte sicurezza, la ridondanza tipica dei catamarani (due scafi, due propulsori, due impianti carburante) si combina con impianti elettrici ordinati e accessibili, oltre a trasparenze generose che migliorano la situational awareness al timone.
Design, layout e studio degli spazi
Il 46 Coupe privilegia la continuità tra interno ed esterno: dal pozzetto si accede a un salone su un unico livello con grande vetrata basculante che crea un piano bar verso poppa. La cucina, completa di piano a induzione e refrigerazione sotto top, è a ridosso dell’aperto per facilitare il servizio verso l’esterno. A dritta si sviluppa una dinette modulare: il tavolo a movimento verticale consente configurazioni dining, coffee table o flush floor per liberare l’area. La comunicazione con la prua avviene mediante varco centrale, in modo che la lounge prodiera, protetta da murate alte, resti fruibile anche in trasferimento. La suite armatoriale occupa buona parte di uno scafo con bagno e doccia separati; gli ospiti dispongono dell’altro scafo con cabina e servizi indipendenti. Ampie superfici vetrate in murata riducono la sensazione di “tunnel” tipica dei cat e alimentano luce naturale.

Vita a bordo, ergonomia e servizi
- Cabine: due suite con servizi separati; letti king/queen, armadiature profonde e luce naturale diffusa.
- Zona giorno: salone su un livello, finestra basculante, tavolo hi-lo, TV a scomparsa nel cielino.
- Esterni: pozzetto con bar e sedute, grill elettrico, cassetti frigo/freezer; lounge di prua riparata.
- Ergonomia: corridoi larghi, paratie ispezionabili, vani tecnici accessibili; piattaforma bagno fruibile anche con fuoribordo grazie ai gearcase sterzanti.
Comportamento in mare: riscontri e note di conduzione
La barca si inserisce in virata con progressività, sostenuta dall’appoggio dei due scafi e dai pattini posteriori. L’angolo di sbandata resta moderato e la risposta al trim è lineare: all’aumentare dei giri, il foil alleggerisce il tunnel e l’assetto si distende. Sull’onda corta, il ponte alto e la portanza contribuiscono a un ride asciutto; in presenza di mare formato si apprezza l’assenza di colpi secchi nel tunnel, fenomeno storicamente attribuibile ad altezze insufficienti. In manovra, la versione con V12 sfrutta l’ingranaggio sterzante al piede per microcorrezioni senza intervenire sul powerhead; la diesel con DPI restituisce un feedback più “meccanico” e libera una piattaforma poppiera continua.

Mercato, concorrenza e posizionamento
Segmento di riferimento e prezzo relativo
Il 46 Coupe entra in un’arena popolata da power cat di impostazione crocieristica, alcuni con flybridge, altri più “sportivi”. In questo contesto si differenzia per l’accento sull’andatura veloce efficiente e per l’opzione fuoribordo di altissima potenza, un tratto sempre più richiesto da armatori che prediligono manutenzione semplificata e modularità. In termini di prezzo, la barca si colloca nella fascia premium del segmento, con contenuti tecnologici (foil, carene a redan, impiantistica digitale) pensati per sostenere il valore nel tempo. La disponibilità su liste internazionali è in crescita – tra nuova costruzione e pochi pre-owned – coerentemente con la giovane età del modello.
Benchmark competitivo
- Leopard 46 Powercat – impostazione con fly, volumi generosi (beam ~7,34 m) e velocità massime tipicamente nell’ordine dei 20–24 kn. Focus su comfort e capacità di carico, meno orientato alla crociera “alta” del 46C.
- Fountaine Pajot MY5 – cat dislocante/semidislocante, con lunghe autonomie a medio regime e velocità di punta attorno ai 20–22 kn, spesso con IPS; vocazione “voyage” più che “fast cruise”.
- Prestige M48 – beam intermedio (~6,00 m), progetto centrato su comfort e stabilità a velocità contenute; velocità di crociera tipica 8–18 kn.
Il tratto distintivo dell’Aquila 46 Coupe è quindi la capacità di mantenere andature oltre i 30 nodi senza penalizzare il comfort, supportata dall’architettura combinata redan/foil e dall’offerta di motori fuoribordo top di gamma.
Tendenze del settore
- Diffusione di fuoribordo di grande cilindrata su scafi oltre i 45’ per ridurre complessità impiantistica e guadagnare superfici fruibili a poppa.
- Ricerca su idrodinamica attiva e passiva: ridisegno di pattini e redan, fogge di foil fissi e soluzioni per abbattere risonanze del tunnel.
- Sistemi glass-cockpit e domotica sempre più integrati (C-Zone, reti NMEA e digital switching) per governance dei carichi e diagnostica.
Clientela target
L’armatore tipo del 46C è un utilizzatore esperto, che alterna uscite giornaliere a trasferimenti rapidi multi-tappa con famiglia e amici, sensibile a manutenzione e facilità d’uso. Il modello è anche appetibile per il luxury day-charter orientato all’esperienza – grazie a spazi orizzontali, stabilità e velocità – e per rappresentanze commerciali che necessitano di una piattaforma tecnologia-evidente per eventi e dimostrazioni.

Riconoscimenti, fiere e risultati commerciali
In occasione dei principali saloni internazionali, il 46 Coupe ha raccolto recensioni favorevoli e premi di categoria, con menzioni specifiche per l’innovazione idrodinamica e la qualità di vita a bordo. Fra i successi più citati rientrano il riconoscimento nell’ambito degli Yacht Style Awards e la candidatura agli European Powerboat of the Year in area catamarani, a testimonianza della solidità percepita del progetto all’interno della comunità professionale.
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Prospettive evolutive e ruolo nel portafoglio
La piattaforma da 46 piedi viene declinata da Aquila in più configurazioni – fra cui la versione Yacht a vocazione più esplorativa – ma è la variante Coupé a marcare la traiettoria “fast & efficient” del marchio. L’adozione seriale del foil strutturale sulla linea prestazionale apre la strada a futuri affinamenti: ottimizzazione delle interfacce digitali, gestione energetica più raffinata (banchi batterie e ibridazioni leggere per carichi hotel), e ulteriore riduzione di rumorosità e vibrazioni. Sul fronte impiantistico, la progressiva integrazione fra MFD, switching digitale e diagnostica predittiva potrebbe ridurre tempi di fermo e migliorare la programmabilità dei cicli manutentivi. Il messaggio è chiaro: l’equilibrio tra efficienza, velocità di crociera e vivibilità definirà sempre più il successo dei power cat di media taglia.
Scheda sintetica (dati salienti)
- Modello: Aquila 46 Coupe (power catamaran)
- Progetto: Aquila Power Catamarans – piattaforma 46’
- Lunghezza fuori tutto: ~14,44 m – Baglio: ~5,46 m – Pescaggio: contenuto, funzione allestimenti
- Dislocamento a secco: ~14,5 t (variabile con opzioni)
- Serbatoi carburante: >2.300 l – Categoria CE: fino a B per versione Coupé
- Carene: gemelle con doppio redan; foil strutturale Hydro Glide® in carbonio nel tunnel
- Motorizzazioni: 2× Mercury Verado V12 600 hp oppure 2× Volvo Penta D6 DPI (440–480 hp tipici)
- Elettronica: doppie MFD fino a 22”, C-Zone, autopilota, joystick, verricello, telecamere
- Layout: 2 cabine/2 bagni, salone su un livello, passaggio centrale a prua, pozzetto bar
- Prestazioni rilievo: top ~44 kn; crociera ~30–35 kn; autonomia potenziale 300–400 nm
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Conclusioni operative: perché scegliere l’Aquila 46 Coupe
Questo 46 piedi a due scafi porta in dote un pacchetto tecnico raro nella fascia: carene a doppio redan, foil strutturale in carbonio e possibilità di spinta con fuoribordo V12 o diesel con DPI. Il risultato è una barca che viaggia veloce, consuma relativamente poco per la taglia e offre un ambiente one-level estremamente pratico, con aree giorno connesse e prua abitabile. Il confronto con i rivali mette in luce una chiara vocazione alle crociere ad alta andatura, laddove molti competitor preferiscono restare su marce più basse. Per armatori e operatori charter che cercano efficienza, fruibilità e un design tecnico dall’impronta contemporanea, l’Aquila 46 Coupe rappresenta oggi uno dei riferimenti del segmento. La traiettoria del cantiere – tra specializzazione sui power cat, investimenti in ricerca e attenzione all’integrazione digitale – lascia prevedere ulteriori miglioramenti su efficienza energetica, comfort vibro-acustico e gestione di bordo, consolidando il posizionamento del modello nel medio periodo.



