Aquila 54, il catamarano a motore da 16.5 metri | Massima stabilità e comfort assicurato

L’Aquila 54 è un catamarano a motore di 54 piedi concepito per conciliare efficienza idrodinamica, stabilità intrinseca e un’abitabilità che eccede gli standard della classe. Due scafi gemelli con volumi calibrati, un bridgedeck rialzato per limitare lo slamming e una sovrastruttura a vetrate continue definiscono un’imbarcazione capace di affrontare la crociera d’altura con equipaggio ridotto, garantendo al contempo comfort “residenziale” nelle aree giorno e nelle cabine. Il progetto nasce secondo una logica power-first, ossia non derivata dalla vela: carene ottimizzate per regimi dislocanti e semi-plananti, timonerie dal controllo progressivo e impiantistica orientata alla manutenzione predittiva.

Il posizionamento del 54 all’interno della gamma è strategico: rappresenta il punto di equilibrio fra la maneggevolezza dei modelli compatti e la sontuosità dei grandi multiscafi, offrendo layout flessibili (3, 4 o 5 cabine più eventuale cabina equipaggio) e la doppia declinazione del ponte superiore (flybridge aperto oppure chiuso e climatizzato). La filosofia progettuale privilegia modularità, accessibilità degli impianti e ridondanza dei sistemi critici, così da mantenere elevati gli standard di affidabilità nel tempo.

Aquila 54 – aquilaboats.com

Profilo del cantiere navale

Storia e specializzazione

Aquila è un marchio focalizzato esclusivamente su catamarani a motore. La specializzazione monolitica si traduce in competenze mirate su geometrie di carena, distribuzione dei pesi e protezione del bridgedeck. La crescita del brand è stata alimentata da un approccio ingegneristico pragmatico: iterazioni continue, affinamenti di dettaglio e un forte orientamento alla facilità d’uso per armatori owner-operator e flotte charter di fascia alta.

Filosofia costruttiva

La filosofia Aquila coniuga processi di laminazione consolidati con una costante attenzione alla riduzione delle masse non strutturali. L’adozione estesa di sandwich con anime in schiuma ad hoc, l’uso selettivo di resine a maggiore resistenza osmotica e il controllo qualità su sottogruppi (scafo, coperta, tuga, arredi) mirano a ottenere barche rigide, silenziose e longeve. Il risultato è una piattaforma che privilegia comfort dinamico, efficienza e manutenzione semplificata.

Reputazione sul mercato

Nella fascia 50–60 piedi, Aquila si è ritagliata una reputazione di affidabilità e razionalità impiantistica. I modelli del cantiere vengono spesso scelti da armatori che cercano la stabilità intrinseca del multiscafo, spazi interni superiori a parità di LOA e costi operativi più prevedibili alle andature dislocanti, senza rinunciare alla crociera a medie velocità quando necessario.

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Analisi tecnica approfondita

Dimensioni e architettura navale

Le proporzioni del 54 pollici sono calibrate per massimizzare il rapporto tra area vivibile e resistenza all’avanzamento. La larghezza superiore ai 7,5 metri consente una distribuzione degli ambienti su due scafi che, oltre a garantire privacy, abbatte il momento di rollio rispetto a un monocarena equivalente. Il bridgedeck alto contribuisce a mitigare l’impatto con l’onda corta, riducendo rumorosità e vibrazioni di risonanza.

  • Lunghezza fuori tutto (LOA): ~16,5 m
  • Baglio massimo: ~7,6–7,7 m
  • Pescaggio: ~1,3–1,4 m a pieno carico
  • Dislocamento a vuoto: dell’ordine delle 23 t
  • Capacità serbatoi carburante: tipicamente ~2.200 L (variabile con opzioni)
  • Capacità acqua dolce: ~1.000 L
  • Categoria di progettazione: CE A (numerosità passeggeri variabile secondo specifica)

L’architettura dei volumi sfrutta una prua con volumi pieni e chines pronunciati lungo i masconi, così da tenere asciutta la coperta e migliorare la risposta direzionale. Sezioni di prora e di poppa sono studiate per limitare il beccheggio e garantire un’uscita pulita del flusso, mentre le superfici portanti a centro scafo lavorano in combinazione con l’effetto “cuscino d’aria” che si crea sotto il bridgedeck a determinati assetti.

Materiali di costruzione (scafo, sovrastruttura, interni)

Lo scafo è laminato in GRP con resine vinilestere nelle zone più sensibili, per incrementare la resistenza all’osmosi e migliorare il tenore meccanico. La coperta e parte della sovrastruttura impiegano sandwich con anima in schiuma a densità mirata: la diversa densità, in funzione del carico previsto, consente di ottimizzare rigidezza e smorzamento vibrazionale. I rinforzi principali sono affidati a longheroni e paratie strutturali co-laminate; si notano rinforzi locali in corrispondenza dei basamenti motore e del piede d’albero dell’hardtop del flybridge.

Gli interni sfruttano pannellature alleggerite con finitura di pregio; la componentistica è pensata per durabilità marina (cerniere, guide cassetti, chiusure positive). La lavorazione dei giunti e la sigillatura a vista sono curate per limitare cigolii e rumori parassiti in navigazione. L’isolamento termico e acustico è integrato nelle controstaffe dei cielini e nei divisori, massimizzando il comfort nei pernottamenti prolungati.

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Motorizzazioni, sistemi di propulsione e trasmissione

L’Aquila 54 è tipicamente proposto con coppie di entrobordo diesel 6 cilindri, con potenze che spaziano da ~380 a ~550 cavalli per lato, in funzione di allestimento e mercato. La trasmissione più diffusa è su V-Drive o linea d’asse con riduttori sovradimensionati e eliche a passo fisso ottimizzate per il regime di crociera predominante. L’eventuale adozione di eliche di diametro maggiore, resa possibile dal doppio scafo e dal pescaggio contenuto, contribuisce a un’ottima spinta ai bassi regimi e a una conduzione prevedibile in manovra.

  • Configurazioni tipiche: 2 × diesel 380–480 HP (upgrade fino a ~550 HP lato)
  • Alimentazione: common rail con gestione elettronica
  • Trasmissione: V-Drive o linea d’asse; giunti elastici per ridurre vibrazioni
  • Raffreddamento: circuito chiuso con scambiatori
  • Filtrazione carburante: doppia linea con separatori d’acqua e bypass per manutenzioni “a caldo”

Il layout della sala macchine, su ciascun lato, privilegia accessi ampi e passaggi intorno ai propulsori per interventi ordinari e straordinari: sostituzione filtri, verifica tensione cinghie, controllo allineamento. La sensoristica di base (pressioni, temperature, allarmi sentina) è integrabile con sistemi di monitoraggio remoto, utile per armatori che lasciano la barca in gestione.

Prestazioni: velocità massima, crociera, autonomia, consumi

Le prestazioni dipendono da potenza installata, carico, carena pulita e stato del mare. In termini di ordine di grandezza, con pacchetti intorno ai 2×380–480 HP la velocità massima si colloca in area 21–24 nodi; le crociere confortevoli, con assetto stabile e rumorosità contenuta, si attestano tra 16 e 18 nodi. A velocità dislocanti (8–12 nodi), l’efficienza del multiscafo consente autonomie che oltrepassano il migliaio di miglia con serbatoi maggiorati e carico accuratamente gestito.

  • Velocità massima tipica: ~21–25 kn (a seconda del setup)
  • Velocità di crociera “comfort”: ~16–18 kn
  • Velocità economica: 8–12 kn per massimizzare l’autonomia
  • Consumi specifici: inferiori, a parità di volume abitabile, rispetto a monocarene equivalenti

La distribuzione dei pesi e la geometria delle carene consentono di mantenere un’angolazione d’assetto ridotta in accelerazione, con una risposta all’apri/chiudi gas progressiva e prevedibile. In condizioni di mare formato, il bridgedeck alto limita l’insorgenza di impatti traumatici, preservando il comfort di marcia e la sicurezza strutturale.

Sistemi di bordo: elettronica, domotica, navigazione

La plancia principale e quella sul flybridge accolgono strumentazioni integrate con plotter cartografici di grande formato, autopilota, radar a compressione d’impulso e VHF DSC. I comandi motore elettronici offrono modalità single-lever e sincronizzazione giri. La gestione servizi è affidata a pannelli di distribuzione con interruttori magnetotermici e, in opzione, a sistemi di digital switching che centralizzano l’azionamento di pompe, luci, frigoriferi, HVAC e generatori.

Aquila 54 – plancia – aquilaboats.com
  • Impianto elettrico: 24 V servizi & 12 V ausili, caricabatterie/inverter dimensionati per picchi di richiesta
  • Generazione a bordo: gruppo elettrogeno con potenza congrua a climatizzazione e cucina “residenziale”
  • HVAC: unità canalizzate per salone e cabine con regolazione zona per zona
  • Illuminotecnica: LED a basso consumo, luci di cortesia su corridoi e gradini
  • Acqua dolce: autoclavi ridondate; predisposizione per dissalatore
  • Sicurezza: estinzione automatica in sala macchine, allarmi fumo/gas, pompe sentina ridondate

La filosofia impiantistica è improntata all’accessibilità: passacavi dedicati, staffe di supporto, identificazione chiara di linee e sottoquadri. Questo riduce i tempi di fermo in manutenzione e permette interventi puntuali anche a bordo di flotte charter con rotazioni serrate.

Design e architettura navale: firme stilistiche, layout, ergonomia

Il linguaggio stilistico dell’Aquila 54 privilegia superfici tese, vetrate a sviluppo verticale e un flybridge che “copre” il pozzetto, generando un’ampia zona d’ombra. Il salone principale è impostato come uno spazio continuo con cucina “galley-up” o, in alternativa, con cucina “galley-down” in uno dei due scafi, scelta che libera superficie sul ponte principale per una dinette più generosa.

  • Zone giorno: living panoramico con vista a 360°, tavolo pranzo per 6–8 ospiti, divani modulari e mobili contenitori
  • Pozzetto: ampio, al riparo dal flybridge, con possibilità di grill e wet bar; passaggi laterali profondi
  • Flybridge: in versione aperta con arredi esterni oppure chiuso e climatizzato (SkyLounge) con seconda timoneria
  • Cabine: armatoriale a tutto baglio in posizione avanzata, cabine ospiti simmetriche con servizi separati
  • Cabina equipaggio: predisposta, con accesso separato per privacy

L’ergonomia della timoneria è oggetto di attenzione: sedute ammortizzate, poggiapiedi regolabili, visibilità migliorata sulle aree di prua in manovra, finestrature laterali apribili e portelloni scorrevoli senza intralci. La scelta dei materiali degli interni mira a un equilibrio fra resistenza all’uso intensivo e sensazione di calore domestico.

Aquila 54 – planimetrie – aquilaboats.com

Innovazione e ricerca: efficienza, emissioni, stabilizzazione e sicurezza

La piattaforma del 54 fa leva su alcune direttrici di innovazione applicata:

  • Efficienza idrodinamica: carene con deadrise ottimizzato e chines definiti per coniugare stabilità e riduzione degli spruzzi, con benefici sui consumi.
  • Riduzione consumi/CO₂: architettura multiscafio che consente crociere economiche a 8–12 nodi; predisposizione a pacchetti “silent mode” con batterie servizi maggiorate.
  • Stabilizzazione: rollio intrinsecamente ridotto; possibilità di integrazione con sistemi attivi (se richiesti) su unità destinate a determinati teatri operativi.
  • Sicurezza attiva e passiva: compartimentazione sentine, estinzione automatica, ridondanza impianti vitali; corrimani continui sui percorsi esterni.
  • Manutenzione predittiva: predisposizioni sensori su macchinari e possibilità di telemetria per monitorare parametri critici.

Queste linee di sviluppo non stravolgono l’architettura di base ma costruiscono migliorie incrementali che, sommate, alzano l’asticella in termini di comfort e costi totali di possesso.

Vita a bordo e comfort

L’abitabilità è uno dei punti forti dell’Aquila 54. Il salone beneficia di superfici vetrate a tutta altezza, con luce naturale diffusa e un rapporto interno/esterno continuo grazie all’apertura scorrevole verso il pozzetto. La cucina, che può ospitare frigoriferi “full size”, piano cottura a induzione e ampie superfici di lavoro, consente una gestione reale della cambusa per crociere prolungate.

  • Cabina armatoriale: a tutto baglio, armadiatura passante, bagno privato con box doccia separato
  • Cabine ospiti: due/tre con servizi dedicati; letti matrimoniali o gemelli a seconda del layout
  • Stivaggi: sottopaglioli e vani tecnici dedicati; pensili e cassettiere con chiusure positive
  • Clima e acustica: HVAC canalizzato e pannelli fonoassorbenti che abbattono rumorosità a velocità di crociera
  • Illuminazione: LED diffuso e luci di lettura; scenari preimpostati per sera/notte

La vivibilità esterna è amplificata dal flybridge, che diventa un secondo salotto con vista, e dal ponte di poppa, autentica “terrazza sul mare” comoda per pranzi, cocktail e attività balneari. La piattaforma di poppa, dimensionata per tender o come spiaggetta, facilita imbarco/sbarco e rende più fluida la routine giornaliera in rada.

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Prestazioni in navigazione: test in mare e feedback di comando

Alla barra, il 54 offre una risposta lineare: l’inerzia del sistema è proporzionata al dislocamento, ma la prontezza ai regimi medi è notevole grazie alla spinta delle eliche. L’angolo di timone richiesto per correzioni direzionali è contenuto e la barca manifesta una tendenza naturale a mantenere la rotta, caratteristica apprezzabile nelle lunghe tratte in autopilota. Su onda di 0,8–1,2 metri, l’imbarcazione procede con colpi contenuti sotto il bridgedeck, testimoniando un’altezza dal filo d’acqua ben calibrata.

In accelerazione, la prua rimane composta: non si avverte la “cabrata” tipica di alcune monocarene con carichi arretrati. Il passaggio da 12 a 18 nodi è lo sweet spot per comfort, emissioni acustiche e tempi di percorrenza. Con mare più formato, conviene ridiscendere a velocità dislocante, sfruttando la bassa resistenza dei due scafi e la naturale stabilità trasversale del multiscafo.

Mercato e concorrenza

Posizionamento per prezzo e segmento

L’Aquila 54 si colloca nel segmento “luxury powercat” da 50 a 60 piedi, frequentato da armatori privati alla ricerca di un’unità owner-friendly e da operatori charter che puntano a massimizzare cabine con bagni en suite. Il valore differenziale è dato dalla volumetria: a parità di lunghezza, un catamarano offre spazi che un monocarena raggiunge solo salendo di 10–15 piedi. Questo aspetto incide anche sui costi di gestione portuali, spesso calcolati su LOA e non sul volume.

Analisi dei competitor diretti

Nell’area di mercato del 54 si incontrano alcuni interpreti principali:

  • Leopard 53 Powercat: orientato al charter e all’owner-operator, motorizzazioni tipiche intorno a 2×370 HP, prestazioni paragonabili a medio regime e costi d’ingresso competitivi. Offre un pacchetto molto razionale e rete di assistenza estesa.
  • Horizon PC60: salendo di taglia, propone finiture di livello superiore, opzioni di personalizzazione e potenze più importanti; target di clientela più “custom”, con budget più elevato e richiesta di bespoke features.

Rispetto a questi player, il 54 si posiziona come soluzione equilibrata: più abitabilità di molti concorrenti di pari lunghezza, scelte impiantistiche conservative e una curva di apprendimento breve anche per equipaggi familiari.

Trend del settore di riferimento

Tre tendenze stanno definendo il comparto:

  • Crescita del multiscafio a motore: stabilità, spazi e pescaggio ridotto rendono i powercat attraenti per crociere in aree costiere e insulari.
  • Domanda di efficienza reale: i profili di utilizzo 8–12 nodi favoriscono architetture a bassa resistenza, con autonomie estese e emissioni contenute.
  • Digitalizzazione di bordo: monitoraggio stato impianti, gestione remota e diagnostica predittiva iniziano a diventare standard attesi.

Clientela target

  • Armatori privati: famiglie che desiderano comfort residenziale, gestione a equipaggio ridotto, privacy di cabine simmetriche.
  • Charter di lusso: operatori che devono ottimizzare layout, turnaround rapidi, consumi prevedibili e manutenzione programmata.
  • Società di rappresentanza/club deal: che puntano su frazionamento d’uso, programmabilità dei costi e robustezza impiantistica.

Risultati e riconoscimenti

La diffusione del modello nei principali mercati e la copertura mediatica costante testimoniano un’accoglienza positiva. Il 54 è spesso indicato come “sweet spot” per chi migra dal monocarena a un multiscafo a motore senza voler rinunciare a finiture di livello e a una timoneria che resti appagante anche nelle uscite giornaliere.

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Prospettive future: direzione del cantiere e del settore

Guardando ai prossimi cicli di prodotto, è ragionevole attendersi:

  • Ottimizzazioni energetiche: batterie servizi con maggiore densità, inverter più efficienti, gestione termica migliorata.
  • Integrazione fotovoltaica intelligente: hardtop predisposti a pannelli in film sottile per alimentare carichi continui a basso assorbimento.
  • Materiali evoluti: impiego mirato di rinforzi ibridi nelle aree ad alta sollecitazione, mantenendo la filiera GRP come standard.
  • Interfacce uomo-macchina più intuitive: plance “glass cockpit” con logiche simili all’automotive e aggiornamenti software over-the-air.

Il cantiere, forte della specializzazione esclusiva sui powercat, appare in posizione ideale per capitalizzare l’orientamento del mercato verso barche efficienti, comode e facilmente gestibili senza equipaggio numeroso.

Tabella tecnica sinottica

Voce Dato indicativo Note ingegneristiche
LOA ~16,5 m Compromesso ideale per marina e costi gestione
Baglio ~7,6–7,7 m Stabilità trasversale elevata, spazi interni superiori
Pescaggio ~1,3–1,4 m Accesso facilitato a rade poco profonde
Dislocamento ~23 t Strutture irrigidite, comfort acustico
Carburante ~2.200 L Autonomie importanti a 8–12 kn
Acqua dolce ~1.000 L Meno dipendenza da banchina
Motorizzazioni 2× 380–550 HP Linee d’asse o V-Drive
Velocità max ~21–25 kn Variabile con setup e carico
Crociera ~16–18 kn Assetto neutro, rumorosità contenuta
Categoria CE A Uso offshore, equipaggio ridotto

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Aquila 54 – cabina armatoriale – aquilaboats.com
Aquila 54 – cambusa – aquilaboats.com

Check-list di valutazione per l’armatore

  • Profilo d’uso: crociere di medio-lungo raggio con famiglia/ospiti, alternando tratte economiche e convogli a 16–18 nodi.
  • Layout: definire numero cabine e posizione cucina (galley-up per convivialità, galley-down per separazione funzioni).
  • Impiantistica: scegliere capacità generatore e HVAC in funzione dei teatri climatici; valutare dissalatore.
  • Manutenzione: verificare accessi, ridondanze e disponibilità ricambi nel bacino di navigazione previsto.
  • Refitting futuro: predisporre passacavi/adduttori in eccesso per espansioni (antenne, pannelli, reti dati).

Valutazione finale

L’Aquila 54 Yacht si distingue per equilibrio tecnico: volumi interni da imbarcazione di taglia superiore, comportamento prevedibile, impiantistica accessibile e una scelta di motorizzazioni che consente di cucire l’unità sul profilo reale d’impiego. Per armatori privati che desiderano comfort “da casa”, autonomia estesa e gestione a equipaggio ridotto, il 54 offre una piattaforma convincente. Per operatori charter, rappresenta una soluzione affidabile, con layout versatili, tempi di fermo ridotti e un’esperienza a bordo che soddisfa ospiti esigenti. In prospettiva, gli upgrade energetici e la crescente digitalizzazione di bordo non faranno che consolidarne l’attrattiva.

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