Progettato per un armatore che vive la barca come seconda casa, l’Azimut Fly 53 offre 3 cabine più cabina marinaio, 2 bagni dedicati alla zona ospiti oltre a quello equipaggio, una zona giorno quasi su un unico livello e ampie aree living esterne. È una piattaforma pensata per crociere familiari prolungate, charter di lusso e utilizzo armatoriale con equipaggio ridotto, pur mantenendo una forte connotazione di yacht di rappresentanza.

Il cantiere Azimut Yachts: storia, filosofia e leadership
Origini, sviluppo e appartenenza al gruppo Azimut|Benetti
Azimut Yachts nasce nel 1969 per iniziativa di Paolo Vitelli, inizialmente come società di noleggio e distribuzione, per trasformarsi in pochi anni in costruttore di riferimento nel panorama dei motoryacht in vetroresina. Oggi, all’interno del gruppo Azimut|Benetti, il marchio presidia il segmento da circa 10 a oltre 30 metri, con una presenza industriale diffusa su più cantieri in Italia e in Brasile e una rete commerciale che copre decine di mercati internazionali.
Sotto la guida della nuova generazione – con Giovanna Vitelli alla presidenza del gruppo – Azimut ha consolidato la propria reputazione come costruttore orientato a innovazione, ricerca sui materiali compositi, efficienza energetica e riduzione dell’impatto ambientale, anticipando molti trend della nautica di lusso, in particolare sul tema della sostenibilità.
Filosofia costruttiva e posizionamento sul mercato
L’Azimut Fly 53 si inserisce nel cuore del segmento flybridge medio, dove la concorrenza di cantieri come Sunseeker, Princess e Absolute è particolarmente agguerrita. L’approccio Azimut combina:
- attenzione maniacale al design esterno e interno come elemento distintivo;
- forte investimento in architettura navale per ottimizzare carene e pesi;
- adozione di propulsioni pod per ridurre consumi, vibrazioni e rumorosità;
- layout studiati per una vivibilità residenziale, tipica di un loft vista mare.
Il risultato è uno yacht che si posiziona nella fascia alta del mercato dei 50–60 piedi, con un rapporto qualità/prestazioni/prezzo competitivo rispetto a concorrenti diretti quali Princess F55 e Absolute 56 Fly, mantenendo però una cifra stilistica marcatamente italiana.

Architettura navale, dimensioni e materiali
Dati dimensionali e proporzioni
La scheda tecnica dell’Azimut Fly 53 evidenzia proporzioni estremamente bilanciate:
- Lunghezza fuori tutto: 16,78 m (circa 55’1”);
- Larghezza massima: 4,95 m;
- Pescaggio massimo: 1,41 m;
- Dislocamento a pieno carico: circa 30 t;
- Serbatoio carburante: 2.400 l;
- Serbatoio acqua dolce: 590 l;
- Cabine: 3 + 1 equipaggio;
- Posti letto: 6 + 1 equipaggio.
Questi valori collocano l’Azimut Fly 53 al vertice della categoria in termini di volume disponibile, soprattutto se rapportato alla lunghezza, grazie al baglio generoso e a una carena che sfrutta al massimo le sezioni poppiere per ampliare gli spazi notte e i locali tecnici.
Struttura, materiali e qualità costruttiva
Lo scafo è realizzato in vetroresina (GRP) con tecniche di infusione e utilizzo di materiali sandwich nelle zone a maggior sviluppo superficiale (sovrastrutture, tuga, elementi del flybridge), al fine di ridurre peso e inerzie senza compromettere rigidità e robustezza. Le paratie strutturali e i longheroni sono ottimizzati per gestire i carichi generati sia dalla velocità di punta sia dall’azione di stabilizzatori e interceptors.
Le finiture superficiali seguono gli standard tipici del cantiere: gelcoat ad alta resistenza agli UV, verniciature metallizzate opzionali sullo scafo, teak su pozzetto, plancetta e parte del flybridge. Internamente, l’uso combinato di legni a poro aperto, laccature opache e dettagli metallici satinati crea un ambiente contemporaneo ma caldo, pensato per l’utilizzo intensivo e stagioni lunghe a bordo.

Propulsione, prestazioni e autonomia
Motorizzazioni e trasmissioni
Il cuore meccanico dell’Azimut Fly 53 è costituito da due Volvo Penta IPS 950 con motori D11 da 725 hp ciascuno, accoppiati a trasmissioni pod orientabili. Questa scelta consente:
- un baricentro più basso e più avanzato rispetto a una linea d’asse tradizionale;
- una sala macchine più compatta, che libera volumi per cabine e stivaggi;
- l’utilizzo del joystick di manovra e del sistema di posizionamento dinamico, preziosi in porto e in rada affollata;
- un rendimento propulsivo superiore, specie alle andature di crociera.
La componentistica è completata da sistemi di interceptors automatici che regolano l’assetto longitudinale migliorando angolo di trim, visibilità dal ponte di comando e consumi alle varie velocità.
Velocità, consumi e autonomia reale
I dati di progetto e le prove in mare indicano una velocità massima attorno ai 31 nodi, con una crociera ottimale fra 26 e 27 nodi. A questi regimi si rilevano consumi complessivi intorno ai 200–210 l/h, per un’autonomia nell’ordine delle 260–280 miglia nautiche, in linea con i valori riportati nelle brochure tecniche e nei test indipendenti.
Riducendo la velocità su un range di crociera economica attorno ai 20–22 nodi, il consumo scende sensibilmente, permettendo di estendere l’autonomia oltre le 300 miglia, rendendo il Fly 53 adatto a trasferimenti di medio raggio tipici del Mediterraneo (per esempio tratte Tirreno–Baleari con una sola sosta carburante, o lunghe crociere fra isole greche e coste adriatiche).
Sistemi di bordo, elettronica e domotica
Plance di comando e strumentazione
L’Azimut Fly 53 prevede una doppia stazione di comando: interna sul main deck e sul flybridge, entrambe dotate di seduta pilota ergonomica, regolazioni multiple e cruscotto avvolgente. L’elettronica di serie e opzionale ruota attorno a:
- plotter multifunzione (tipicamente doppi display da 16”);
- radar, ecoscandaglio, GPS e log;
- AIS, VHF DSC, pilota automatico integrato;
- monitor dei consumi motore e gestione dei sistemi IPS;
- joystick di manovra e Dynamic Positioning per mantenere la posizione tramite GPS.
Tutti i comandi principali sono disposti su piani differenziati per ridurre il rischio di azionamenti involontari, con un layout che privilegia la leggibilità immediata e la ridondanza dei sistemi critici per la sicurezza di navigazione.

Impiantistica, comfort climatico e gestione energetica
A garantire l’autonomia energetica a bordo provvede un generatore da circa 18 kW, sufficiente ad alimentare climatizzazione, cucina completamente attrezzata, caricabatterie e servizi ausiliari anche in rada. Un sistema di distribuzione intelligente consente di priorizzare i carichi, mentre le batterie servizi di grande capacità stabilizzano i picchi di consumo.
L’impianto di climatizzazione canalizzata serve tutte le cabine e la zona giorno, con termostati indipendenti per modulare le temperature in base all’esposizione e alle preferenze degli ospiti. Non mancano predisposizioni per watermaker, antenna satellitare TV e sistemi audio multiroom, in linea con le aspettative di uno yacht destinato a lunghe permanenze a bordo.

Comfort acustico e comportamento in mare
La combinazione tra carena progettata dal team R&D Azimut|Benetti e propulsione IPS genera un comportamento molto prevedibile: ingresso in planata progressivo, appoggio stabile anche con mare formato, risposta lineare ai cambi di direzione. Prove stampa eseguite con onda di circa un metro in scaduta confermano che la barca mantiene un’andatura asciutta e controllabile, con ridotta insorgenza di colpi di carena.
Dal punto di vista del comfort acustico, l’isolamento della sala macchine, il disaccoppiamento dei macchinari e la minore trasmissione di vibrazioni tipica dei pod consentono di conversare normalmente in salone anche a velocità di crociera, con un livello di rumorosità percepita adatto a una clientela esigente abituata a standard da hotellerie di fascia alta.
Design esterno: la firma di Alberto Mancini
Linee, superfici vetrate e flybridge “sospeso”
Il contributo di Alberto Mancini è evidente nelle proporzioni dello scafo e nel trattamento delle superfici vetrate. Il flybridge è incorniciato da una banda vetrata “negativa” che si allarga verso poppa, creando l’impressione di una struttura sospesa, mentre la linea di cintura si innalza verso prua come una freccia, generando tensione dinamica anche a barca ferma.

Le finestrature laterali, continue e prive di montanti evidenti nella zona giorno, amplificano il rapporto visivo con il mare e fanno entrare luce naturale in abbondanza, creando quell’effetto di “salone panoramico” che rappresenta uno degli elementi chiave del progetto. Lo stile complessivo è pulito, con geometrie scolpite e volumi ben raccordati, ispirati in parte al linguaggio dell’automotive sportivo.
Spazi esterni: pozzetto, flybridge e prua
A poppa, un pozzetto protetto offre una dinette con divano a L e tavolo in teak, collegata direttamente al salone grazie alla soglia ribassata e alla vetrata scorrevole. La plancetta a bagno di ampie dimensioni, spesso servita da sistema di sollevamento, è ideale per tender e water toys, oltre che per l’accesso al mare.
Il flybridge sfrutta intelligentemente tutta la lunghezza disponibile: verso poppa una grande lounge modulare ruota attorno a un tavolo hi-low trasformabile, che da coffee table diventa tavolo da pranzo; al centro, wet bar con grill, frigo e lavello; a prua, seconda stazione di guida con doppia seduta. A prua, un’area lounge con prendisole convertibile e divano frontemarcia, protetta da un parabrezza avvolgente, invita a vivere la navigazione all’aperto anche alle andature più sostenute.
Interni: layout, ergonomia e finiture
Zona giorno sul ponte superiore: cucina e salone quasi su un unico piano
Sul ponte superiore, la cucina è posizionata a ridosso dell’ingresso, in posizione strategica per servire tanto il pozzetto quanto il salone interno. Un dislivello di circa 25 cm separa la cucina dalla lounge, ma la continuità del pavimento e l’assenza di barriere visive creano un ambiente percepito come un open space unico, inondata di luce dalle grandi vetrate laterali che corrono quasi senza interruzioni sino al parabrezza.
Il salone prevede una dinette conviviale sul lato di dritta e un’area living con divano e mobile TV sul lato opposto, con possibilità di integrare un sistema di sollevamento a scomparsa per lo schermo. L’arredo privilegia linee morbide, angoli arrotondati e tonalità neutre, in linea con la tendenza Azimut a creare ambienti “soft” che riducano la fatica visiva e favoriscano il rilassamento.

Ponte inferiore: master full beam e cabine ospiti
La zona notte sfrutta al massimo la generosità del baglio: la cabina armatoriale è full beam a mezzanave, con letto matrimoniale centrale fruibile su tre lati, grandi vetrate a murata, cabina armadio walk-in, mobiletti laterali a mezza altezza e un divanetto laterale utilizzabile anche come vanity. Il bagno armatoriale dispone di box doccia separato e sanitari di qualità residenziale.
A prua si trova la cabina VIP con letto matrimoniale e armadiature abbondanti, mentre a centro barca sul lato di dritta compare la cabina ospiti con due letti singoli affiancati, trasformabili in matrimoniale tramite modulo centrale opzionale. Le due cabine condividono un bagno con doppio accesso (day head), anch’esso dotato di doccia separata. A poppa, accessibile dal trasom, una cabina equipaggio offre alloggio a un marinaio con suo servizio dedicato, senza interferire con la privacy degli ospiti.

Materiali, illuminotecnica e percezione di qualità
I materiali selezionati per gli interni combinano essenze di legno contemporanee, superfici laccate opache e inserti tessili di alto livello, con una palette di colori volutamente tenue. L’illuminazione è studiata su più livelli: strip LED indiretti lungo i cielini, faretti incassati per la luce funzionale e lampade decorative localizzate creano scenari personalizzabili in ogni ambiente.
Il risultato è un’atmosfera che richiama il lavoro di interior designer come Achille Salvagni su altri modelli del brand, con un linguaggio che privilegia morbidezza delle forme, assenza di spigoli vivi e una ricerca quasi “tailor made” delle proporzioni fra arredi fissi e mobili. La percezione di qualità è quella di un prodotto pensato per un uso intensivo, ma con una forte componente di design emozionale.

Innovazione, efficienza e sicurezza
Carena ottimizzata, IPS e riduzione dei consumi
La scelta di una carena specificamente disegnata per i pod IPS consente di sfruttare eliche controrotanti orientabili, con benefici tangibili in termini di efficienza idrodinamica e riduzione delle resistenze. La minore rumorosità e vibrazione, unita alla possibilità di governare la barca con il joystick, rende l’Azimut Fly 53 particolarmente adatto a armatori che desiderano condurre lo yacht in prima persona senza rinunciare a comfort e sicurezza.
Stabilizzazione, sicurezza e gestione della navigazione
A completare il quadro, l’armatore può equipaggiare il Fly 53 con stabilizzatori giroscopici (ad esempio Seakeeper) per contenere il rollio alla fonda e in navigazione, oltre ai già citati interceptors automatici. L’elettronica di bordo, integrata con i sistemi Volvo, offre funzioni evolute di monitoraggio dei parametri motore, avvisi predittivi e integrazione con servizi di assistenza remota.
Dal punto di vista della sicurezza passiva, le murate sono alte nei punti critici, la movimentazione sul ponte laterale è agevolata da tientibene continui e da un layout che riduce al minimo i cambi di livello improvvisi. Le paratie stagno e il dimensionamento degli impianti di sentina rispondono agli standard più recenti per yacht in categoria CE B, coerenti con un utilizzo in condizioni meteo-marine anche impegnative.
Vita a bordo, comfort e scenari d’impiego
Crociera familiare e long stay
L’Azimut Fly 53 è pensato per armatori che desiderano trascorrere lunghi periodi a bordo: la capacità dei serbatoi, la configurazione delle cabine e la qualità del comfort climatico lo rendono ideale per stagioni intere in Mediterraneo o crociere prolungate in aree come Egeo, Tirreno centrale e Costa Azzurra. La zona giorno, con l’open space cucina–salone–pozzetto, funziona come un unico grande living affacciato sul mare.

Gli spazi di stivaggio, spesso sottovalutati su barche di queste dimensioni, sono qui generosi: gavoni dedicati per dotazioni di sicurezza, aree di carico per water toys e attrezzature da diving, armadiature diffuse in tutte le cabine. La cabina equipaggio poppiera consente di avere un marinaio–steward a bordo anche per periodi lunghi, senza compromettere privacy e comfort dei proprietari.
Charter di lusso e rappresentanza
Per operatori charter e società di rappresentanza, il Fly 53 offre un prodotto molto appetibile: layout a 3 cabine, ampi esterni per eventi e cene, zona giorno adatta tanto a meeting informali quanto a socialità rilassata. La possibilità di allestire setup audio–video avanzati, combinata con prestazioni brillanti e un’immagine fortemente riconoscibile, ne fa una piattaforma versatile per corporate hospitality, transfer di livello e mini–crociere di lusso.
Immagini extra




Mercato, concorrenza e prospettive future
Competitor diretti e posizionamento competitivo
Nel confronto con competitor come Sunseeker Manhattan 55, Princess F55 e Absolute 56 Fly, l’Azimut Fly 53 si distingue per una combinazione di stile italiano, grande attenzione alla resa degli interni e carena ottimizzata per i pod IPS. Mentre alcuni rivali prediligono motorizzazioni entrobordo con linea d’asse o pod di taglia diversa, il Fly 53 spinge con decisione sull’accoppiata “carena ottimizzata + IPS” come leva principale di efficienza e maneggevolezza.
Dal punto di vista del valore, le quotazioni sul mercato del nuovo e dell’usato confermano una buona tenuta nel tempo, favorita da domanda stabile per yacht flybridge di questa dimensione e dalla forte riconoscibilità del marchio Azimut in Mediterraneo, Nord Europa e Stati Uniti.
Video
Prospettive future e ruolo nella gamma Azimut
L’Azimut Fly 53 rappresenta uno dei bestseller della gamma Flybridge e anticipa, su scala più contenuta, molti dei principi che il gruppo sta sviluppando su linee più grandi e su nuovi progetti a focus “green”: efficienza dei consumi, riduzione del peso strutturale, carene dedicate a propulsioni più pulite.
In prospettiva, è plausibile immaginare evoluzioni del modello – o dei suoi diretti eredi – con introduzione di soluzioni ibride, maggiore integrazione di energy management digitale e ulteriori affinamenti su insonorizzazione e comfort climatico. Già oggi, tuttavia, l’Azimut Fly 53 si propone come riferimento tecnico e stilistico nel segmento dei 17 metri flybridge, con un equilibrio raro tra prestazioni, fruibilità di bordo e qualità del design, pienamente coerente con la tradizione del cantiere e con le aspettative di armatori esigenti.



