L’Azimut Fly 82 rappresenta la nuova ammiraglia della gamma Fly di Azimut, un 25 metri (24,79 m) che concentra le evoluzioni più recenti dell’architettura navale del cantiere di Avigliana: gestione dei pesi, superfici bagnate ottimizzate, impiantistica alleggerita e un layout che valorizza la luce naturale. Il risultato è uno yacht che promette velocità di punta fino a 31–32 nodi e una crociera veloce nell’intorno dei 24–25 nodi, con configurazione propulsiva IPS tripla per massimizzare efficienza, manovrabilità e comfort vibro-acustico.
Questa recensione è pensata per armatori privati che cercano un flybridge con taglio da “mini-superyacht”, per società di charter di fascia alta che desiderano un 25 m efficiente e razionale, e per professionisti (ingegneri, architetti navali, geometri).
Profilo del cantiere: storia, filosofia, reputazione
Azimut Yachts, fondato nel 1969, è tra i marchi più riconoscibili al mondo per la capacità di coniugare design italiano, ricerca sui materiali compositi e industrializzazione del processo. La serie Fly è storicamente un pilastro della gamma, affiancata dalle famiglie S, Grande e Seadeck. Negli ultimi anni, la strategia del cantiere ha puntato su:
- Riduzione dei pesi mediante largo impiego di GRP avanzato e carbonio selettivo in sovrastruttura;
- Efficienza idrodinamica con carene ottimizzate per “fast cruise” e consumi contenuti;
- Integrazione sistemi (domotica, impianti elettrici, elettronica) con standard automotive e logiche di monitoraggio centralizzato;
- Design firmato da nomi di riferimento, con attenzione a luce, layout modulari e fruibilità degli spazi esterni.

Dimensioni e architettura navale
Dimensionamento principale
I dati di massima dell’Azimut Fly 82 sono i seguenti:
- Lunghezza fuori tutto (LOA): 24,79 m (81’ 4”)
- Baglio massimo: 5,87 m (19’ 3”)
- Pescaggio a pieno carico: ~1,70 m–1,75 m (indicazioni di mercato)
- Dislocamento a pieno carico: ~63–63,5 t (valore indicativo da schede mercato)
- Cabine: 4 per gli ospiti + 2 per l’equipaggio
Il rapporto lunghezza/baglio (≈ 4,2) suggerisce una carena bilanciata per stabilità trasversale e portanza idrodinamica a regimi di semi-planata, idonea a sostenere crociere rapide con CTR (comfortable throttle range) ampio e progressività nelle accelerazioni.
Carena e distribuzione dei volumi
La carena nasce per il trim controllato con propulsione IPS, puntando su un’immersione moderata a prua per ridurre l’impatto con l’onda corta e una zona di deadrise ottimizzata al mascone per dissipare l’energia del moto ondoso. Le linee di carena minimizzano le perdite viscose sullo wetted surface, mentre l’andamento di sezione verso poppa favorisce il “galleggiamento dinamico” tipico degli scafi ad alte prestazioni con trasmissioni pod.
Stabilità e assetto
La combinazione tra baglio importante, baricentro contenuto e pods arretrati consente ritorni di assetto rapidi dopo impatti sull’onda e un rollio smorzato, ulteriormente mitigabile con stabilizzatori giroscopici/elettronici opzionali. L’integrazione di interceptor o trim automatico consente una gestione fine dell’assetto, riducendo l’angolo di trim e i consumi al variare del carico.

Materiali di costruzione
Scafo e sovrastruttura
Lo scafo è in GRP (vetroresina), con sandwich e rinforzi strutturali nei punti critici; la sovrastruttura presenta ampio uso di composito avanzato (GRP con inserti in carbonio in aree selezionate) per abbassare il baricentro e contenere massa e inerzie. La riduzione dei pesi alti contribuisce a migliorare stabilità, risposta ai comandi e comfort in navigazione.
Interni e pannellature
Gli interni utilizzano sandwich leggeri, pannellature a densità differenziata e accoppiati fonoassorbenti per limitare trasmissioni vibro-acustiche. Rivestimenti e arredi privilegiano essenze naturali e superfici opache anti-riflesso, con ampia personalizzazione e combinazioni cromatiche tipiche del linguaggio Azimut.

Motorizzazioni, propulsione e trasmissione
Schema propulsivo
Le informazioni diffuse dalle testate confermano una scelta in controtendenza per la taglia: la tripla motorizzazione Volvo Penta IPS (1200 da 900 hp ciascuno oppure 1350 da 1000 hp ciascuno) per un totale di 2700–3000 hp, con pods orientabili e comandi joystick per manovre di precisione.
Ragioni ingegneristiche della scelta IPS
- Efficienza propulsiva: l’elica traente opera in flusso “pulito”, con miglior rendimento alle velocità di progetto;
- Rumore e vibrazioni ridotti: disaccoppiamento e posizioni di funzionamento favorevoli, con comfort acustico a bordo superiore;
- Spazi: assenza di ingressi d’albero tradizionali libera volumi a bordo per serbatoi e locali tecnici;
- Manovrabilità: joystick e dinamiche di spinta differenziale facilitano ormeggi in spazi stretti;
- Ridondanza: tre unità propulsive aumentano la resilienza operativa in caso di fault singolo.
Prestazioni attese
Le indicazioni di cantiere e media di settore riportano velocità massima ~31–32 kn e crociera ~24–25 kn. La scelta IPS consente una curva di consumo specifico favorevole nelle andature medio-alte con carene ottimizzate per “fast cruise”.
Prestazioni: velocità, autonomia, consumi
Curve di esercizio (interpretazione tecnica)
In assenza di una prova strumentale ufficiale pubblicata al momento della stesura, si può delineare un quadro realistico per un 25 m IPS triplo:
- Velocità massima ~31–32 kn con carico medio e mare 1–2;
- Crociera veloce ~24–25 kn per ottimizzare tempi di tratta e comfort;
- Crociera economica ~18–20 kn per ridurre il consumo per miglio nelle tratte lunghe;
- Range: funzione di capacità carburante (intorno a 5.700–5.800 litri tipici della classe) e profilo operativo. Una stima prudenziale per trasferimenti è nell’ordine di 300–350 nm a crociere medio-alte, superiore a regimi economici.
Questi ordini di grandezza sono coerenti con barche comparabili per displacement, geometrie di carena e impostazione IPS. Le misurazioni effettive dipenderanno da allestimento, appendici, assetto e condizioni meteomarine.
Sistemi di bordo: elettronica, domotica, navigazione
Integrazione e controllo
La filosofia Azimut privilegia un ecosistema centralizzato per monitoraggio motori, generazione e distribuzione elettrica, HVAC, serbatoi, pompe e allarmi, con interfacce multi-touch in plancia (fly e interna) e ridondanze per i circuiti critici. L’integrazione con i sistemi Volvo Penta (joystick, autopilota e assistenze) garantisce coerenza tra logiche di propulsione e navigazione.

Domotica e comfort
Illuminazione, oscuranti, climatizzazione e entertainment sono gestiti da scenari preimpostati e personalizzabili, con possibilità di supervisione da device mobili e aggiornamenti OTA quando supportati. L’obiettivo è minimizzare la complessità percepita dall’equipaggio, soprattutto in charter.
Design e architettura degli interni
Linguaggio stilistico
Linee filanti, superfici vetrate estese e flybridge strutturato su tre aree principali (zona prendisole/relax, dinette con wet-bar/galley esterna, timoneria), con passavanti ampi e pulpiti rastremati. I volumi del main deck sono organizzati per un salone traversante luminoso, mentre la cabina armatoriale in lower deck sfrutta l’ampiezza al baglio massimo.
Layout tipico
- Cabine ospiti: 4 (armatoriale, VIP prodiera, due guest laterali) con servizi en suite;
- Crew area: 2 cabine con accesso separato a poppa per privacy e sicurezza;
- Cucina: separata e servita da percorsi tecnici funzionali al servizio in crociera e in rada;
- Accessi e storage: corridoi razionali, armadiature profonde, vani tecnici ispezionabili.
Materiali e palette privilegiano tessuti tecnici, essenze naturali e pietre alleggerite; l’illuminazione è calibrata con strip LED dimmerabili per aumentare la percezione volumetrica.



Innovazione e ricerca: efficienza, emissioni, stabilità
Riduzione consumi ed emissioni
La combinazione di architettura leggera, carena ottimizzata e pods IPS mira a ridurre il fuel burn specifico a pari velocità rispetto a soluzioni tradizionali in linea d’asse. L’ottimizzazione del power management (generatori, inverter, gruppi batteria) e l’impiego di uttenze DC ad alta efficienza concorrono a ridurre carico elettrico e rumorosità.
Tecnologie di stabilizzazione e sicurezza
Stabilizzatori giroscopici o fins elettriche (a richiesta) mitigano il rollio all’ancora e in marcia. Sistemi antincendio compartimentati, rilevazione fumi/gas e MMC (monitoring & control) con allarmi prioritari completano l’impiantistica di sicurezza.
Vita a bordo e comfort
Esterni vivibili
Il beach club/spiaggetta di poppa è dimensionato per water toys e tender; il pozzetto ospita una dinette riparata, mentre il fly distribuisce living, timoneria e aree prendisole. Prua sfrutta il baglio per una lounge “a conchiglia”, utile in rada.
Interni ergonomici
La cabina armatoriale a tutto baglio è un unicum per luce naturale e volumi, con bagno en suite e storage lineare. La zona ospiti bilancia privacy e fruibilità, mentre la crew area indipendente consente servizio senza invadere gli spazi degli ospiti, un requisito chiave per charter di livello.

Prestazioni in navigazione: considerazioni tecniche e feedback
Assetto e risposta al timone
La tripla IPS dovrebbe offrire uscite dall’acqua rapide e sterzate progressive con cerchi evolutivi contenuti. La spinta differenziale aiuta nei cambi di rotta con mare di prua e al traverso, mentre l’assetto in accelerazione resta controllato grazie a baricentri e piani portanti di carena.
Comfort dinamico
In mare formato corto, ci si attende un passaggio morbido sull’onda con limitata insorgenza di slamming, merito della geometria al mascone e degli angoli di deadrise coerenti. A velocità di crociera, la permeabilità al rumore in salone e in armatoriale dovrebbe restare su valori tipici di uno yacht da charter luxury.
Mercato e concorrenza
Posizionamento di prezzo e segmento
La Fly 82 si colloca nel segmento 80–85 piedi flybridge “premium performance”. Le quotazioni precise dipendono da specifiche, motorizzazioni, stabilizzazione e finiture.
Competitor diretti
- Princess Y85: impostazione luxury classica, linee d’asse, altissimo livello di finiture;
- Sunseeker 82/86 Yacht: anima sportiva, forte identità britannica, prestazioni brillanti;
- Ferretti Yachts 860: taglia leggermente superiore, architettura raffinata e personalizzazione;
- Riva 82 Diva: connotazione fortemente stilistica e cura maniacale di dettagli e finiture.
Il vantaggio competitivo dell’Azimut Fly 82 risiede nella scelta IPS tripla su questa taglia, nella riduzione dei pesi in sovrastruttura e in una progettazione volumetrica molto efficace per vita a bordo e charter.
Clientela target
- Armatori privati che desiderano un 25 m gestibile, manovrabile con equipaggio ridotto e con cost of ownership sotto controllo;
- Charter di lusso che cercano layout 4 cabine + crew con forte appeal esterno (beach club, fly ampio) e operatività semplificata grazie ai sistemi di bordo;
- Società di rappresentanza orientate a un modello “ammiraglia di gamma” di un brand ad altissima riconoscibilità.
Risultati e riconoscimenti
Trattandosi di modello recente, le prime presentazioni stampa (settembre 2025) ne sanciscono il ruolo di nuova ammiraglia Fly. Premi e riconoscimenti ufficiali saranno da monitorare nella stagione di saloni 2025–2026.

Prospettive future e direzione del cantiere
Perché la Fly 82 è strategica
La Fly 82 esprime la traiettoria Azimut: efficienza senza rinunciare a performance e vivibilità. Con la scelta IPS tripla, il cantiere porta su 25 m una tecnologia che ottimizza costi e semplicità d’uso, in linea con la domanda di cruising veloce del Mediterraneo e charter premium.
Verso ibrido ed elettrico
La piattaforma impiantistica, già predisposta per power management evoluto, potrà accogliere in futuro soluzioni di ibridazione dei servizi (banchi batteria maggiorati, generatori a carico variabile, hotel load “smart”) e componenti a minore intensità energetica. L’evoluzione delle fin stabilizzatrici elettriche e del controllo predittivo dell’assetto anticipa scenari di navigazione più sostenibili e confortevoli.
Scheda tecnica
- Modello: Azimut Fly 82
- Serie: Azimut Fly — ammiraglia di gamma (2025)
- LOA: 24,79 m (81’ 4”)
- Baglio max: 5,87 m (19’ 3”)
- Pescaggio (full load): ~1,70–1,75 m (indicativo)
- Dislocamento (full load): ~63 t (indicativo)
- Materiali: scafo GRP; sovrastruttura GRP con carbonio selettivo
- Cabine ospiti: 4; Crew: 2
- Motori: 3 × Volvo Penta IPS 1200 (3×900 hp) oppure 3 × IPS 1350 (3×1000 hp)
- Trasmissione: pods IPS con joystick
- Velocità massima: fino a ~31–32 kn
- Velocità di crociera: ~24–25 kn
- Serbatoi (ordini di grandezza tipici della classe): carburante ~5.700–5.800 l; acqua ~1.100 l
- Stabilizzazione: giroscopi/fin elettriche (opz.)
- Elettronica: integrazione sistemi Volvo Penta + plance multi-touch
- Domotica: scenari luce/clima/entertainment, controllo centralizzato
Confronto con i concorrenti (lettura ingegneristica)
Azimut Fly 82 vs Princess Y85
Princess Y85 privilegia linee d’asse e una tradizione di comfort ovattato e finitura artigianale: eccelle su lunghi trasferimenti a regime costante. La Fly 82 risponde con IPS tripla per manovrabilità, riduzione dei pesi in alto e un design luminoso e contemporaneo.
Azimut Fly 82 vs Sunseeker 86 Yacht
Sunseeker esprime un’attitudine più sportiva con impostazione potente e arredi “bold”. Azimut pone l’accento su efficienza idrodinamica, integrazione sistemi e spazi esterni articolati per charter.
Azimut Fly 82 vs Ferretti Yachts 860
Ferretti 860 sale di un mezzo gradino in taglia e prestigio percepito, con grandi margini di personalizzazione. La Fly 82 scommette su gestione semplificata e manovrabilità in porti affollati, con spiccato orientamento all’uso intensivo.
Azimut Fly 82 vs Riva 82 Diva
Riva cura la purezza stilistica e la percezione di lusso iconico. Azimut risponde con fruibilità, efficienza e un fly di grande respiro, puntando all’equilibrio tra stile e funzione.
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Conclusioni sul posizionamento
L’Azimut Fly 82 sintetizza l’attuale visione del cantiere: design carismatico, ingegneria dei compositi e propulsione IPS per offrire a un 25 m la semplicità d’uso e l’efficienza che gli armatori contemporanei ricercano. Per chi proviene da unità di 70–78 piedi, è un salto dimensionale gestibile; per il charter, offre layout funzionali, privacy e appeal da “mini-superyacht”.
In attesa dei sea trial strumentali delle testate, i dati preliminari e la letteratura del cantiere suggeriscono un prodotto con equilibrio idrodinamico, ottima vivibilità e ridondanza operativa grazie ai tre pods. Se l’obiettivo è un 25 m che coniughi velocità di crociera reale, comfort e manovrabilità urbana, la Fly 82 merita la short list.



