Il Grande 26M rappresenta uno dei passaggi più significativi nella strategia “Low Emission Yacht” di Azimut, condensando soluzioni tipiche di superyacht ben oltre i 30 metri in appena 26,09 metri di lunghezza fuori tutto. Carena planante ottimizzata, sovrastruttura in carbonio alleggerita, nuovo sistema di propulsione Large POD 4600 sviluppato con ZF e una distribuzione dei volumi pensata su più livelli trasformano questo modello in un caso di studio per progettisti e armatori attenti a efficienza, comfort e stile.
Con un baglio massimo di circa 6,30 metri e una stazza interna intorno ai 130 GT, il Grande 26M si posiziona nella fascia degli 85 piedi, ma con una fruibilità di bordo tipica di unità di dimensioni superiori: Maxi Fly a tutto baglio, poppa trasformabile con la terrazza Deck2Deck™, suite armatoriale sul ponte principale e ben cinque cabine ospiti per un totale di 10–11 persone, servite da un’area equipaggio dedicata.
Il risultato è uno yacht che dialoga direttamente con competitor come Ferretti 860, Princess Y85, Sunseeker 88 Yacht, Sanlorenzo SL86 e Sirena 88, proponendo però un approccio diverso al tema della sostenibilità e dell’ottimizzazione dei volumi. Il tutto senza rinunciare alla velocità: a seconda della motorizzazione, il Grande 26M raggiunge 26–28 nodi di punta con consumi ridotti fino a circa il 20% rispetto a una tradizionale linea d’asse nella fascia 20–24 nodi.

Il cantiere Azimut Yachts: un leader globale nell’innovazione
Origini, crescita e gruppo industriale
Fondato alla fine degli anni ’60 da Paolo Vitelli e cresciuto fino a diventare parte del Gruppo Azimut|Benetti, Azimut è oggi uno dei protagonisti assoluti del mercato delle imbarcazioni di lusso tra i 12 e i 44 metri. Il Gruppo si conferma, da oltre vent’anni, primo produttore mondiale di megayacht sopra i 24 metri, con una quota di mercato che, secondo il Global Order Book di Boat International, si aggira intorno al 20% del totale mondiale e oltre 160 unità in costruzione ogni anno.
Questa leadership non è solo quantitativa, ma soprattutto qualitativa: Azimut ha costruito il proprio vantaggio competitivo su alcuni pilastri chiari:
- Ricerca strutturale e materiali compositi avanzati, con un uso esteso di fibra di carbonio per sovrastrutture, hard top e porzioni di scafo.
- Collaborazioni con designer di fama internazionale, come Alberto Mancini per gli esterni e Achille Salvagni per gli interni del Grande 26M.
- Programmi Low Emission basati su carene ottimizzate, propulsioni evolute (pod, ibrido, HVO-ready) e riduzione sistematica dei pesi.
- Capillarità commerciale, con una rete globale di dealer e service che copre i principali bacini di crociera, dal Mediterraneo ai Caraibi.
Filosofia costruttiva e reputazione
La filosofia Azimut coniuga tre livelli di progetto: architettura navale avanzata, design emozionale e ingegneria di serie industriale. Il cantiere lavora per piattaforme modulari che permettono di condividere componenti e processi tra diversi modelli, mantenendo però un alto grado di personalizzazione di allestimenti e finiture. Ne deriva una reputazione consolidata per:
- Affidabilità strutturale e rispondenza ai più rigorosi standard di sicurezza (CE categoria A – Ocean per il Grande 26M).
- Valore residuo elevato sul mercato dell’usato, grazie alla riconoscibilità del brand e alla continuità nella produzione dei modelli di maggior successo.
- Innovazione percepita, con concept (Deck2Deck™, Carbon-Tech, Low Emission Yachts) che spesso anticipano trend poi ripresi dal resto del settore.

Architettura navale e dimensioni
Numeri chiave
Dal punto di vista tecnico, il Grande 26M si colloca esattamente al confine tra grande yacht di serie e superyacht compatto. I dati principali sono:
- Lunghezza fuori tutto (LOA): circa 26,09 m
- Baglio massimo: circa 6,30–6,33 m
- Pescaggio: circa 2,0 m a pieno carico
- Stazza lorda: ~130 GT
- Capacità carburante: circa 8.500 l
- Capacità acqua dolce: circa 1.500 l
- Categoria di progettazione: CE A – Ocean
La carena è una planante a V profonda con geometrie specifiche per l’abbinamento con la propulsione a pod: volumi di prua ben sviluppati per ammorbidire l’impatto sull’onda, sezione centrale ottimizzata per la portanza alle velocità di crociera più frequenti (20–24 nodi) e poppa progettata per alloggiare i pod senza penalizzare né i volumi di bordo né la piattaforma bagno.
Distribuzione dei volumi su più livelli
Una delle chiavi di lettura del progetto è l’uso della verticalità. Il Grande 26M si sviluppa infatti su:
- Beach area e piattaforma bagno a quota mare, integrata con il garage per tender.
- Ponte principale con pozzetto, salone, zona pranzo, cucina e suite armatoriale panoramica a prua.
- Ponte inferiore con quattro cabine ospiti e locale equipaggio a prua.
- Maxi Fly a tutto baglio con zona comando esterna, living e aree prendisole.
Questa stratificazione consente di garantire allo stesso tempo grandi superfici esterne (particolarmente apprezzate nel mercato charter) e un’abitabilità interna sorprendente per un 26 metri, con una chiara separazione tra aree ospiti ed equipaggio e percorsi di servizio “nascosti”.

Materiali di costruzione: la Carbon-Tech Generation
Scafo in GRP, sovrastruttura in carbonio
Lo scafo del Grande 26M è realizzato in vetroresina (GRP) stratificata, con rinforzi strutturali in corrispondenza dei punti di maggior carico (zone pod, area chiglia, longheroni principali) e compartimentazione interna studiata per l’integrazione con serbatoi e impianti. La sovrastruttura, l’hard top e diverse parti del flybridge sono invece costruite in fibra di carbonio, tecnologia che Azimut ha adottato in modo estensivo su gran parte della gamma.
Questa scelta permette di ottenere:
- Riduzione del peso complessivo della sovrastruttura fino a circa il 30% rispetto a un equivalente in GRP.
- Abbassamento del baricentro, con benefici diretti su stabilità trasversale e riduzione del rollio.
- Maggiore volume vetrato senza appesantire le masse superiori, con finestrature a tutta altezza nel salone e nella suite armatoriale.
Interni: legni, marmi e metalli
Gli interni, firmati Achille Salvagni, combinano essenze di legno selezionate (roveri tinti, noce, frassino) con pietre naturali e marmi nelle aree bagno e nei top di cucina, e inserti metallici verniciati o satinati nelle cornici dei mobili e nelle maniglie. La palette cromatica segue il codice estetico tipico di Salvagni: toni chiari e caldi, contrappunti di colore controllati e una forte attenzione al dialogo tra superfici morbide e volumi scultorei.
Dal punto di vista costruttivo, i mobili sono realizzati in pannelli alleggeriti con finiture di pregio, per contenere i pesi senza sacrificare la percezione di solidità tattile, un tema particolarmente sensibile su uno yacht che punta alla riduzione delle emissioni tramite il controllo della dislocazione.

Motorizzazioni, propulsione e trasmissione
MAN V12 + Large POD 4600
Il cuore propulsivo del Grande 26M è costituito da una coppia di MAN V12, proposta in due potenze:
- 2 × MAN V12 da 1.550 hp abbinati ai pod ZF 4600.
- 2 × MAN V12 da 1.650 hp abbinati ai pod ZF 4600 (versione più performante).
Il pod Large POD 4600 – sviluppato ad hoc per barche di queste dimensioni – sostituisce la tradizionale linea d’asse con un’unità compatta che integra elica, trasmissione e timoneria, liberando volumetrie utili a bordo e abbattendo resistenze parassite. Il sistema garantisce:
- Maggiore manovrabilità, grazie alla rotazione indipendente dei pod e al joystick di comando.
- Riduzione di rumore e vibrazioni, con un comfort acustico significativamente superiore in cabina e in salone.
- Efficienza idrodinamica, con risparmi di carburante che, a seconda dei profili d’impiego, possono raggiungere 15–20% rispetto a una linea d’asse tradizionale nella stessa fascia di lunghezza.
Trasmissioni e ausili alla manovra
Alla propulsione principale sono abbinati:
- Joystick di manovra multiposto (plancia interna, flybridge e, a richiesta, postazioni ausiliarie).
- Thruster di prua e, opzionalmente, di poppa, per semplificare ormeggi in spazi ristretti.
- Sistemi automatici di trim e assetto, con interceptor elettrici per ottimizzare angolo di incidenza e consumo alle diverse velocità.
Sistemi di bordo: elettronica, domotica e impianti
Plancia e navigazione
La plancia interna è organizzata come una vera “cabina di pilotaggio” contemporanea: più display multifunzione ad alta risoluzione raccolgono dati di navigazione, parametri motore, radar, cartografia e sistemi di bordo, integrati in un’unica interfaccia. A ciò si aggiungono:
- Autopilota integrato con funzioni avanzate di rotta e waypoint.
- Radar a stato solido di ultima generazione, con modalità di rilevamento ottimizzate per il traffico costiero e offshore.
- Sistemi AIS e VHF DSC per la sicurezza e l’anticollisione.
- Ripetizione comandi e display sulla plancia esterna del flybridge.

Domotica e comfort ambientale
Il Grande 26M fa largo uso di domotica per la gestione dei principali sistemi di bordo:
- Illuminazione dimmerabile in ogni ambiente, con scenari preimpostati (relax, dining, night mode).
- Tendaggi e oscuranti elettrici nelle aree principali, attivabili da pulsanti o da pannelli touch.
- Climatizzazione canalizzata multi-zona, con controllo indipendente per salone, cabina armatoriale, VIP e cabine ospiti.
- Integrazione con sistemi audio/video premium, che permettono di distribuire sorgenti diverse in più ambienti in parallelo.
Sul piano elettrico, sono previsti generatori gemelli di potenza intorno ai 20–28 kW ciascuno, per garantire ridondanza e ottimizzazione dei carichi, oltre a un ampio parco batterie per alimentare i servizi in silenzio durante la sosta in rada.
Prestazioni, velocità e autonomia
Velocità massima e di crociera
In configurazione standard, con i MAN V12 da 1.550 hp, il Grande 26M è accreditato di una velocità massima di circa 26 nodi e una velocità di crociera intorno ai 23 nodi. Con il pacchetto maggiorato da 1.650 hp, la punta può salire a 28 nodi, con crociera confortevole nell’ordine dei 24 nodi.
Si tratta di valori pienamente in linea (e spesso superiori) rispetto a molti competitor con linea d’asse di pari lunghezza, con il vantaggio di un assetto generalmente più morbido e consumi sensibilmente inferiori ai regimi intermedi, quelli che nella pratica coprono la maggior parte delle ore di moto di un armatore mediterraneo.
Autonomia e consumi
Con una capacità carburante di circa 8.500 litri, il Grande 26M offre un’autonomia che, a velocità di crociera economica (intorno a 10–12 nodi), supera ampiamente le 1.000 miglia nautiche, consentendo trasferimenti a lungo raggio senza necessità di rifornimenti frequenti. Alle velocità tipiche di “fast cruise” tra 20 e 24 nodi, si colloca in un range più vicino alle 300–400 miglia, a seconda di set-up e condizioni di mare.
Il dato più interessante, dal punto di vista ingegneristico, è il rapporto velocità/consumi: la combinazione di carena ottimizzata, sovrastruttura alleggerita in carbonio e pod di nuova generazione consente un taglio delle emissioni di CO₂ rispetto a soluzioni più convenzionali, pur mantenendo uno stile di navigazione tipico dei plananti ad alte prestazioni.
Design esterno: linee Mancini e concetto Deck2Deck™
Profilo e firma stilistica
Le linee esterne, firmate Alberto Mancini, bilanciano la muscolarità tipica dei flybridge plananti con una forte ricerca di eleganza e continuità di segno. Il risultato è una fiancata dinamica, segnata da:
- Vetrate a sviluppo longitudinale nel salone e nella suite armatoriale, che alleggeriscono visivamente il volume.
- Hard top slanciato che conferisce allo yacht un’aria da sport coupé pur mantenendo un maxi fly vivibile.
- Un gioco di piani sovrapposti a poppa che integra cockpit, terrazza e beach area senza soluzioni di continuità.

In ogni dettaglio – dalle bitte in acciaio satinato incassate nei paramare fino alle battagliole sottili e alla sagoma delle prese d’aria motore – emerge la volontà di creare un oggetto formalmente coerente, adatto tanto all’ormeggio in marina prestigiosi quanto a lunghe permanenze in rada.
La terrazza Deck2Deck™ e la poppa trasformabile
Elemento distintivo è la poppa con sistema Deck2Deck™: il portellone di specchio di poppa si ribalta fino a portarsi a filo con il ponte principale, trasformando il tradizionale pozzetto in una grande terrazza sul mare. Il tavolo centrale diventa un’isola walkaround accessibile su quattro lati, mentre le sedute perimetrali e la continuità visiva con il salone amplificano la percezione di uno spazio unico “inside-out”.
Questa soluzione non è solo scenografica ma anche funzionale: l’armatore può scegliere un allestimento più formale, con tavolo da pranzo esterno, oppure una configurazione lounge con divani bassi, daybed e complementi mobili, adattando la poppa a cene di rappresentanza, giornate di mare con i bambini o cocktail al tramonto.
Layout interni e vita a bordo
Ponte principale: salone, dining e suite armatoriale
Entrando dal pozzetto, si accede a un salone full-beam inondato di luce naturale grazie alle vetrate a tutta altezza. L’arredo privilegia divani free-standing e poltrone scultoree, lasciando libera la vista verso il mare. Più a prua, in posizione leggermente rialzata, è collocata la zona pranzo con tavolo per 8–10 persone, separata dal living più da una variazione di linguaggio materico che da vere e proprie paratie.

A prua del main deck trovano posto:
- La cucina, che può essere chiusa o semi-open a seconda delle preferenze dell’armatore (privato vs charter).
- Una day head per gli ospiti, utile soprattutto in navigazione.
- La suite armatoriale, vero cuore del progetto abitativo.
La cabina armatore occupa tutta la larghezza dello scafo, con vetrate panoramiche che annullano il confine con l’esterno. Letto centrale king-size, zona vanity/desk su un lato, divanetto o chaise longue sull’altro, armadiature a tutta altezza e un’area bagno avanzata, spesso concepita come ambiente passante con doppio lavabo, grande box doccia e toilette separata.
Ponte inferiore: quattro cabine ospiti e locale equipaggio
Sul ponte inferiore trovano posto quattro cabine ospiti:
- Due VIP matrimoniali a centro barca, con letto queen-size e bagno en suite.
- Due cabine ospiti che possono essere configurate a letti singoli o matrimoniali convertibili; in almeno una è spesso presente un letto Pullman aggiuntivo, portando la capacità totale a 10–11 ospiti.
Tutti i bagni sono dotati di box doccia separato, top in pietra o marmo e dettagli in metallo che riprendono il linguaggio del main deck. A prua, separata da un disimpegno di servizio, si trova l’area equipaggio con due cabine e un bagno, generalmente studiata per 3 membri d’equipaggio. L’accesso indipendente garantisce privacy agli ospiti e consente all’equipaggio di operare senza interferire con le aree di rappresentanza.

Spazi comuni esterni
Oltre alla terrazza Deck2Deck™, il Grande 26M offre:
- Un Maxi Fly a tutto baglio con timoneria esterna, grande tavolo pranzo, wet bar completo (frigo, icemaker, grill) e ampie zone prendisole.
- Un ponte di prua attrezzato con divani, tavolini e grandi cuscinerie, ideale come area lounge più riservata.
- Una beach area a livello dell’acqua, fruibile una volta aperto lo specchio di poppa, con spazio per sdraio, accesso diretto al mare e varo del tender.
Innovazione, sostenibilità e sistemi di stabilizzazione
Low Emission Yacht
Il Grande 26M è tra i modelli che incarnano la strategia Low Emission del cantiere: l’obiettivo è ottenere riduzioni concrete delle emissioni già nel breve periodo, senza attendere tecnologie futuristiche ancora immature per l’uso su larga scala. Nel caso di questo 26 metri, la combinazione di:
- Carena ottimizzata per i regimi di crociera più frequenti.
- Sovrastruttura in carbonio alleggerita.
- Propulsione a pod di nuova generazione.
consente un taglio dei consumi – e quindi delle emissioni – nell’ordine del 15–20% rispetto a un equivalente con linea d’asse. Non si tratta solo di un claim di marketing, ma di una scelta progettuale che impatta direttamente sull’operatività dello yacht: minori costi di esercizio, maggiore autonomia a parità di capacità carburante, minore impronta ambientale.
Stabilizzazione e comfort in rada
Per quanto riguarda la stabilità, il Grande 26M può essere equipaggiato con:
- Pinne stabilizzatrici elettriche o elettroidrauliche per la riduzione del rollio in navigazione e in rada.
- Sistemi interceptor a controllo automatico per ottimizzare l’assetto longitudinale.
- Eventuale integrazione con giroscopi per un ulteriore incremento del comfort a basse velocità.
L’obiettivo è offrire un’esperienza di bordo che rimanga confortevole anche in condizioni di mare formato o in rada affollata di traffico, dove l’onda di scia delle altre imbarcazioni può compromettere la vivibilità se non opportunamente gestita.

Prestazioni in navigazione: impressioni da una prova in mare tipica
Assetto, rumorosità e risposta ai comandi
In una tipica uscita di prova, con mare poco mosso e carico prossimo al reale (serbatoi all’80%, tender e toys a bordo, equipaggio completo), il Grande 26M mostra un ingresso in planata progressivo, con assetto che rimane sempre moderato. Tra i 18 e i 22 nodi lo yacht esprime probabilmente il suo “sweet spot”, con:
- Rumorosità contenuta sia in salone sia nella suite armatoriale.
- Rollio molto ridotto grazie alla combinazione tra carena, pinne e massa inferiore in alto per via del carbonio.
- Risposta pronta ai comandi di timone, con raggi di virata adeguati a una barca di questa lunghezza ma sempre controllabili.
In manovra, il joystick dei pod consente di compiere traslazioni laterali e rotazioni sul posto con semplicità, un vantaggio notevole negli ormeggi in marina stretti, tipici di molte destinazioni mediterranee.
Mercato, posizionamento e concorrenza
Segmento di riferimento e fascia di prezzo
Il Grande 26M appartiene al segmento dei 26–27 metri flybridge di alta gamma, dove si confronta con modelli come:
- Ferretti Yachts 860
- Princess Y85 e Y80
- Sunseeker 88 Yacht
- Sanlorenzo SL86 e SX88
- Sirena 88 e Extra 86
Il prezzo base di listino per un esemplare nuovo si colloca intorno ai 6–6,5 milioni di euro, a cui vanno aggiunti optional, personalizzazioni e pacchetti di equipaggiamento (stabilizzatori, upgrade elettronica, finiture speciali). In configurazione tipica “ben accessoriata”, la cifra può superare in modo sensibile questa soglia, allineandosi ai principali competitor di segmento.

Vantaggi competitivi
Rispetto ai rivali, il Grande 26M gioca le sue carte su alcuni fronti chiave:
- Propulsione a pod su un 26 metri, ancora non diffusissima nella categoria.
- Suite armatoriale sul main deck con vetrate a tutta altezza, più tipica di superyacht oltre i 30 metri.
- Concetto Deck2Deck™ che rende la poppa un elemento realmente trasformabile e multifunzionale.
- Esteso uso di carbonio per la sovrastruttura, con vantaggi concreti in termini di peso e stabilità.
A questo si aggiunge il valore del brand Azimut, particolarmente forte in mercati strategici come Mediterraneo, Stati Uniti e Medio Oriente, dove il modello ha trovato rapidamente una base clienti ampia, con numerose unità vendute già nei primi mesi dal lancio.
Clientela target e utilizzi
Armatore privato vs charter
La configurazione a 5 cabine più equipaggio rende il Grande 26M estremamente trasversale:
- Per l’armatore privato che proviene da yacht intorno ai 20–22 metri e desidera un salto dimensionale senza entrare nel mondo delle unità over-30 metri con equipaggio numeroso.
- Per la gestione charter di lusso, grazie a layout e volumi che permettono di massimizzare la capacità ospiti mantenendo standard superyacht di servizi e privacy.
La velocità di crociera relativamente elevata lo rende adatto a itinerari tipici del Mediterraneo – ad esempio archi Liguria–Corsica–Sardegna o Egeo centrale – con la possibilità di coprire tratte di 200–300 miglia in tempi ridotti, senza sacrificare il comfort a bordo.
Immagini extra



Risultati commerciali e riconoscimenti
Accoglienza del mercato
Fin dalla sua presentazione al Cannes Yachting Festival 2022, il Grande 26M ha registrato un forte interesse, con un numero di ordini significativo nelle prime settimane di commercializzazione. Questo ha confermato la bontà del concept “compact superyacht” a basse emissioni, in un momento in cui il mercato richiede sempre più volumi, comfort e sostenibilità all’interno di lunghezze gestibili.
Premi e shortlist
Il modello è stato inserito in diverse shortlist di premi internazionali, in particolare per:
- Innovazione nelle soluzioni propulsive e nel layout.
- Design degli interni e sfruttamento dei volumi in rapporto alla lunghezza.
Anche quando non si traduce in un trofeo vero e proprio, la presenza costante di Azimut – e della gamma Grande in particolare – nelle selezioni di premi come i Boat International Design & Innovation Awards o i Motor Boat Awards conferma la percezione di un prodotto al vertice per qualità progettuale e capacità di interpretare le nuove esigenze degli armatori.
Video
Conclusioni: il ruolo del Grande 26M nel futuro della nautica di lusso
L’Azimut Grande 26M è molto più di un “nuovo modello” nella fascia 80–90 piedi: è il manifesto di come il segmento dei superyacht compatti stia evolvendo verso piattaforme sempre più efficienti, versatili e sostenibili. L’integrazione tra:
- Architettura navale avanzata e propulsione a pod di grande taglia.
- Uso estensivo del carbonio e controllo del peso.
- Layout multi-livello con suite armatoriale sul main deck.
- Soluzioni di design come la terrazza Deck2Deck™ e il Maxi Fly a tutto baglio.
fa del Grande 26M una piattaforma estremamente interessante per armatori privati e operatori charter che vogliono coniugare prestazioni, comfort e responsabilità ambientale. In prospettiva, questo modello anticipa molti dei tratti che vedremo sempre più spesso nella nautica di lusso dei prossimi anni: barche più leggere, più intelligenti nel modo in cui usano l’energia, più capaci di creare spazi fluidi tra interno ed esterno.
In definitiva, il Grande 26M si posiziona come uno degli yacht più completi oggi disponibili nel segmento dei 26 metri: un “laboratorio galleggiante” di soluzioni tecniche e stilistiche che sintetizza la visione di Azimut sul futuro del diporto di alta gamma, offrendo all’armatore una piattaforma già pronta per le sfide dei prossimi decenni – dal punto di vista estetico, tecnico e, soprattutto, ambientale.



