Il Grande Trideck è il manifesto ingegneristico con cui Azimut ridefinisce l’uso dei volumi su uno yacht di grande taglia. Non è semplicemente “un tre ponti”: è un’architettura a terrazze sfalsate che moltiplica le superfici fruibili all’aperto, scolpisce i percorsi tra aree ospiti e crew e, soprattutto, distribuisce i pesi in modo da mantenere un baricentro favorevole anche con allestimenti ricchi e personalizzati. L’impostazione generale privilegia l’efficienza globale dell’insieme — scafo ottimizzato, sovrastruttura alleggerita, impianti con gestione intelligente — per ottenere comfort dinamico e autonomia coerenti con crociere prolungate.
Il progetto è espressione della filosofia “Carbon-Tech” del cantiere: utilizzare ampie porzioni in fibra di carbonio per ridurre le masse alte, consentire sbalzi e vetrate maggiorate e migliorare la risposta vibratoria della sovrastruttura. L’obiettivo non è inseguire la massima velocità fine a se stessa, ma garantire una curva di erogazione regolare, consumi prevedibili su un ampio range di andature e un’andatura asciutta e composta anche in mare formato. In questa analisi scomponiamo il Trideck nei suoi elementi tecnici: carena, materiali, propulsione e trasmissione, prestazioni, sistemi di bordo, architettura e design, innovazione, vita a bordo, mercato e prospettive.

Profilo del cantiere navale
Storia e reputazione
Azimut è sinonimo di cantieristica italiana ad alto contenuto tecnologico e di serialità industriale evoluta. Dall’intuizione pionieristica degli anni Settanta fino alla gamma “Grande”, il marchio ha trasformato l’uso dei compositi in standard produttivo, investendo in processi di infusione sottovuoto, cicli di cura controllati e protocolli qualità che mettono al centro ripetibilità e controllo dei pesi. La reputazione sul mercato si fonda su tre pilastri: ricerca sui materiali, collaborazione con designer e architetti navali di primo piano, e un approccio sistemico al comfort (acustico, termico, dinamico).
Filosofia costruttiva
La filosofia costruttiva di Azimut è orientata alla leggerezza strutturale senza compromessi in termini di rigidezza e durata. L’adozione estesa della fibra di carbonio nelle porzioni alte consente sporgenze, top e lunghe vetrate senza penalizzare la stabilità; gli incollaggi strutturali, le paratie in sandwich e i rinforzi unidirezionali sono dimensionati per reggere carichi distribuiti e picchi localizzati. L’industrializzazione dei processi permette di contenere tolleranze e dispersioni di peso, con benefici tangibili su assetto, consumi e comfort vibro-acustico.
Analisi tecnica approfondita
Dimensioni e architettura navale
La carena adotta un deadrise variabile con volumi prodieri importanti, studiati per incrementare portanza sull’onda e mitigare gli impatti. La sezione maestra è calibrata per minimizzare le resistenze viscose a regimi di crociera, mentre la geometria del pattino e la linea di chiglia sono rifinite per ridurre cavitazione e scie di pressione a vantaggio dell’efficienza dell’elica. L’impostazione a tre ponti è completata dalla logica “sea-terrace” a poppa: una sequenza di piattaforme sfalsate che crea un gradiente spaziale dal beach club al sun deck attraverso zone lounge intermedie.
- Rapporto L/B ottimizzato per coniugare stabilità intrinseca e scorrimento.
- Volumetria verticale sfruttata per incrementare privacy senza ampliare eccessivamente l’ingombro laterale.
- Distribuzione serbatoi concepita come massa compensativa per mantenere l’assetto lungo l’arco di consumo.
Materiali di costruzione (scafo, sovrastruttura, interni)
Lo scafo utilizza laminati in composito con anima in core a densità variabile e processo di infusione sottovuoto per garantire saturazione uniforme della matrice. Le paratie principali sono in sandwich, dimensionate per migliorare la rigidezza torsionale e contenere trasferimenti vibrazionali. La sovrastruttura impiega estensivamente fibra di carbonio e ibridi carbonio/vetro nelle zone a sbalzo, riducendo i momenti flettenti e il peso complessivo. Negli interni si ricorre a pannellature alleggerite con telai secondari in alluminio e giunzioni elastiche selettive che disaccoppiano blocchi funzionali (cabine, saloni, locali tecnici) con evidenti vantaggi acustici.
- Carbonio strutturale su hard-top, roll-bar, sovraponte e porzioni del fly per abbassare il baricentro.
- Infusione e post-cura per laminati con caratteristiche meccaniche ripetibili e controllabili.
- Isolamenti multistrato termoacustici in sala macchine e aree notte per ridurre riverberi e sibilo impiantistico.

Motorizzazioni, sistemi di propulsione e trasmissione
La filosofia propulsiva del Grande Trideck privilegia l’affidabilità e la prevedibilità di risposta. I gruppi termici diesel di grande cubatura adottano iniezione elettronica di ultima generazione e gestione termica ottimizzata, con curve di coppia piene ai medi regimi per sostenere crociere lunghe con carichi variabili. La trasmissione su linee d’asse, abbinata a eliche meticolosamente calettate, privilegia l’efficienza globale e la semplicità manutentiva; la geometria delle prese a mare, dei tunnel e delle condotte è progettata per ridurre perdite di carico e rumorosità indotta. A richiesta sono disponibili thruster proporzionali e joystick di manovra integrati con i controlli motori, per una “regia” unificata nelle fasi di ormeggio.
- Riduttori con rapporti selezionati per massimizzare accelerazione utile e regime di crociera.
- Scarichi carenati per minimizzare risucchi d’aria e migliorare il comfort esterno.
- Power management intelligente per ottimizzare il carico dei generatori in base agli assorbimenti di bordo.
Prestazioni: velocità massima, crociera, autonomia, consumi
L’impostazione della carena, la cura dei pesi e l’accoppiamento elicoidale consentono al Trideck di offrire una velocità massima adeguata alla categoria, ma soprattutto una crociera economica ampia e confortevole. A regimi medi la risposta è elastica e l’assetto rimane composto, con ridotto angolo di trim; la rumorosità percepita in salone e nelle cabine risulta contenuta grazie al disaccoppiamento strutturale e alle contropareti flottanti. In termini di autonomia, la combinazione tra serbatoi generosi, efficienza propulsiva e gestione intelligente degli impianti consente tratte lunghe senza rinunciare alla climatizzazione e ai servizi hotel-like.
- Crociera ampia su un range di giri che privilegia comfort e consumi prevedibili.
- Autonomia di alto profilo per collegare agevolmente arcipelaghi e rotte stagionali.
- Comfort acustico costante grazie a materiali fonoassorbenti e smorzamento vibrazionale.
Sistemi di bordo: elettronica, domotica, navigazione
La plancia principale e quella del fly integrano sistemi di navigazione e controllo in ottica “glass bridge”, con interfacce ridondate e network in dorsale ad anello per resilienza. I pacchetti autopilot, radar a compressione d’impulsi e cartografia vettoriale dialogano con i sistemi di monitoraggio di sala macchine, consentendo la supervisione centralizzata dei parametri vitali (temperature, pressioni, vibrazioni, stato pompe e allarmi).

- Domotica integrata per luci, tendaggi, climatizzazione e entertainment, con scenari preimpostati.
- Ridondanze mirate su sensori critici e rete, per continuità operativa.
- Diagnostica predittiva sugli impianti principali con log eventi per manutenzione data-driven.
Design e architettura degli interni: firme stilistiche ed ergonomia
L’architettura del Trideck è il risultato di una regia che fonde linee tese e superfici vetrate a tutta altezza con interni luminosi e permeabili al paesaggio. La scomposizione a terrazze consente di separare naturalmente il guest flow dal service flow, tutelando privacy e puntualità del servizio. Il layout tipico prevede un salone principale con aperture scorrevoli a tutta luce, zona pranzo con tavolo per il servizio completo e un collegamento fluido alle aree esterne di poppa. La suite armatoriale, in posizione che minimizza sollecitazioni e rumori, adotta finestrature panoramiche, bagno in en suite e vano guardaroba di dimensioni residenziali.
- Ergonomia curata con raggi di passaggio ampi, mancorrenti integrati e arredi che fungono da “partizioni morbide”.
- Illuminazione mista diretta/indiretta, con temperature colore differenziate per uso diurno e serale.
- Materiali interni selezionati per tattilità, durabilità e reazione al fuoco secondo normativa.
Innovazione e ricerca: efficienza, stabilizzazione, sicurezza
L’innovazione a bordo del Trideck si manifesta su tre fronti: leggerezza strutturale, gestione energetica e controllo dei moti. L’uso esteso del carbonio consente di “spendere” peso in arredi e vetrate senza penalizzare stabilità. La gestione energetica intelligente distribuisce i carichi sui generatori in funzione della domanda reale, evitando funzionamenti fuori curva e consumi inutili. La stabilizzazione è affidata a sistemi giroscopici e/o pinne attive di ultima generazione, con logiche zero-speed e underway per ridurre rollio tanto in rada quanto in trasferimento.
- Riduzione emissioni tramite ottimizzazione propulsiva e gestione automatizzata dei carichi hotel.
- Integrazione safety (impianti antincendio, paratie tagliafuoco, compartimentazioni, sensori fumi/gas) in rete supervisionata.
- Opzioni green su materiali interni e cicli di verniciatura a ridotto VOC, ove previsti dall’armatore.
Vita a bordo, comfort e layout
La vita a bordo del Trideck si costruisce per strati: beach club, area dining esterna, saloni interni ed esterni, terrazze superiori, zona prendisole e spazi intimi per la lettura o la conversazione. Le differenze di quota e i tagli visivi permettono di vivere il mare in continuità, con percorsi che non interferiscono con il servizio. La climatizzazione multi-zona con controllo di umidità e la qualità dell’isolamento acustico contribuiscono a un comfort che rimane costante dalla mattina al dopocena.
- Cabine ospiti con bagni dedicati, stivaggi generosi e finestre a scafo per luce naturale.
- Suite armatoriale con disimpegno privato, cabina armadio e bagno “wellness”.
- Spazi crew ergonomici, con accessi separati e direttrici di servizio indipendenti.



Prestazioni in navigazione: test e feedback professionali
In mare il Trideck si distingue per l’uscita progressiva dall’acqua e la rapida stabilizzazione dell’assetto; la prua piena aiuta a contenere spruzzi e impatti, mentre la carena lavorata mantiene una traccia pulita nelle manovre di virata ampia. Le risposte al timone sono prevedibili e l’inerzia contenuta per la categoria, merito della riduzione delle masse alte. I comandanti apprezzano la visibilità in plancia, la modulabilità dei comandi e la coerenza tra dato strumentale e sensazione al timone. I periti sottolineano la cura nella posa degli impianti, con linee ordinate, supporti antivibranti e passaggi cavi etichettati per semplificare diagnosi e manutenzione.

Mercato e concorrenza
Posizionamento per prezzo e segmento
Il Grande Trideck si colloca al vertice della gamma Azimut e presidia il segmento dei superyacht in composito di grande serie, rivolgendosi a una clientela che cerca personalizzazione estetica e funzionale con tempi e certezze tipiche della produzione industriale evoluta. Il posizionamento economico rispecchia la dotazione tecnologica e l’ampia superfice abitabile, con un rapporto qualità/prestazioni competitivo rispetto a yacht in alluminio di pari metraggio quando l’uso prevalente è crocieristico e lifestyle.
Analisi dei competitor diretti
Nel campo dei tre ponti in composito, i competitor diretti propongono soluzioni alternative di layout e filosofia propulsiva (linee d’asse tradizionali, sistemi con riduzione dei consumi, diverse architetture degli spazi esterni). Il Trideck si differenzia per la scomposizione a terrazze e per l’impiego esteso del carbonio che consente vetrate e sporti importanti mantenendo una risposta dinamica brillante. Laddove alcuni concorrenti puntano su interni molto compartimentati o su linee fortemente tese, Azimut ricerca una sintesi equilibrata tra trasparenze, continuità dei percorsi e privacy.
Trend del settore di riferimento
Tre sono i trend che dominano il segmento: massimizzazione degli spazi all’aperto, alleggerimento strutturale e gestione energetica intelligente. A questi si aggiunge la crescente attenzione per la riduzione dell’impronta ambientale lungo l’intero ciclo di vita (materiali, processi, gestione fine dei carichi). Il Trideck si allinea ai trend con la sua architettura “a layer”, il Carbon-Tech e la supervisione centralizzata degli impianti, offrendo una piattaforma pronta a recepire evoluzioni future su batterie di servizio, materiali e dispositivi di stabilizzazione.
Clientela target
Il cliente tipo è un armatore privato esperto, che alterna crociere stagionali a periodi in rada con intrattenimento a bordo, e considera il comfort di ospiti e famiglia come priorità. Il segmento charter di alto livello trova nel Trideck una base versatile: layout modulabile, zone di privacy ben definite, cucina attrezzata da servizio professionale e percorsi crew efficienti. Anche le società di rappresentanza e i family office apprezzano la combinazione tra immagine, abitabilità e facilità di gestione.

Risultati e riconoscimenti
La piattaforma Trideck ha raccolto interesse trasversale tra armatori e operatori, grazie a un design riconoscibile e a una sostanza ingegneristica percepibile: vibrazioni contenute, riduzione dei fruscii aerodinamici, tenuta di rotta, integrazione domotica. Le partecipazioni a fiere internazionali hanno consolidato la visibilità del modello, ponendo in evidenza la qualità costruttiva e l’uso sofisticato dei compositi.
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Prospettive future e direzione del cantiere
Il valore del Trideck non risiede solo nell’oggetto, ma nel linguaggio progettuale che introduce: terrazze sfalsate come matrice di layout, alleggerimento come pre-condizione per aumentare vetri e spazi, impianti in rete come “sistema nervoso” che abilita manutenzione predittiva e diagnostica remota. In prospettiva, l’architettura è pronta a integrare ulteriori step di efficienza energetica (ottimizzazione dei profili elicoidali, raffinamento dell’elettronica di potenza di bordo, eventuali accumuli ausiliari per servizi hotel). La traiettoria del cantiere è limpida: spingere su materiali avanzati, qualità percepita e integrazione digitale degli impianti per consegnare superyacht confortevoli, coerenti e tecnologicamente maturi.
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Appendice tecnica: sintesi dei punti di forza
- Architettura a terrazze che massimizza superfici all’aperto senza perdere compattezza volumetrica.
- Carbon-Tech esteso per abbassare il baricentro e aumentare le luci libere.
- Carena ottimizzata con deadrise variabile e gestione fine dei flussi alle eliche.
- Impiantistica in rete con domotica e diagnostica predittiva.
- Comfort globale (acustico, termico, dinamico) da categoria superiore.



