L’Azimut Grande S10 è uno yacht sportivo di fascia alta che coniuga la spinta emozionale di un 90–100 piedi ad alte prestazioni con una progettazione ingegneristica improntata alla riduzione delle masse alte, al controllo del rollio e alla massimizzazione della vivibilità in esterno. È un sportsbridge planante che interpreta tre matrici stilistiche — la villa sul mare terrazzata, il megasailer contemporaneo e il linguaggio delle supercar — traducendole in architettura navale e sistemica. Dietro la silhouette slanciata si trova una piattaforma strutturale in composito avanzato con impiego mirato di fibra di carbonio, carena a V profonda con deadrise differenziato e una coppia di diesel V16 ad alta potenza collegati a linee d’asse ottimizzate per rendimento e comfort NVH (noise, vibration, harshness).
Profilo del cantiere
Una tradizione industriale che parla il linguaggio dell’innovazione
Azimut nasce e cresce in Piemonte, sviluppando nel tempo un sistema industriale che combina centri di ricerca sui compositi, automazione di processo e una filiera fornitori specializzata su componenti ad alta criticità (impianti, vernici, infissi di coperta, elettronica). La riconoscibilità internazionale del brand si fonda su tre pilastri: qualità percepita, estetica contemporanea con radici italiane e capacità di portare in serie soluzioni tecniche derivate dal mondo dei superyacht più grandi. Lo S10 funge da vetrina tecnologica per l’intera Serie S, sintetizzando scelte strutturali e impiantistiche che in casa Azimut sono diventate un vero “metodo”.

Analisi tecnica approfondita
Dimensioni e architettura navale
Geometria e proporzioni
In lunghezza fuori tutto l’S10 si colloca nell’intorno dei 29 metri, con un baglio superiore ai 6 metri e volumi interni in linea con una stazza lorda intorno alla soglia dei 150–160 GT. Le proporzioni esterne evidenziano una tuga affilata, vetrate a sviluppo longitudinale e una prua solida che preserva volumi vivibili anche sui ponti superiori. La relazione tra lunghezza di galleggiamento e baglio favorisce una portanza progressiva nella transizione al regime planante, limitando la necessità di flap correttivi per mantenere l’angolo d’imbardata ideale a crociera veloce.
Carena e deadrise differenziato
La carena in V profondo adotta un deadrise più marcato a centro nave, scendendo gradualmente verso poppa. Questa impostazione, insieme a pattini di sostentamento e a una distribuzione delle masse attenta (sala macchine in posizione baricentrica, serbatoi carburante con geometria allungata e pescaggi di fondo studiati), produce due effetti: maggiore dolcezza nell’impatto con l’onda corta e portanza sufficiente a sostenere velocità di crociera nell’ordine dei 25–30 nodi con assetto stabile. L’entrata di prua, relativamente fine, contribuisce a fendere il mare senza insistere su colpi secchi; la poppa larga, con spigoli definiti, crea piattaforme laterali d’aria che sostengono il corpo centrale riducendo gli angoli di beccheggio.
Materiali di costruzione
Scafo e paratie
Lo scafo è in GRP con stratificazioni differenziate: laminati pieni nelle aree ad alto carico (ginocchi, base madieri, attacchi longheroni, alloggiamenti supporti linea d’asse e timoni) e sandwich con core a celle chiuse sulle superfici estese meno sollecitate. Le paratie principali sono co-laminate per assicurare continuità strutturale; i punti di discontinuità (aperture tecniche, passaggi impianti) sono irrobustiti con fasciature locali per evitare innesco di fenomeni di delaminazione.

Sovrastruttura e componenti alti
Nella sovrastruttura entra in gioco la fibra di carbonio: tuga, hardtop e sportsbridge beneficiano di pannelli sandwich con pelli in carbonio e anima leggera, al fine di incrementare il rapporto rigidezza/peso. Questo comporta pannellature meno soggette a vibrazione e una riduzione del carico dinamico trasmesso allo scafo alle alte andature. Gli incollaggi strutturali sono eseguiti con adesivi epossidici a modulo calibrato, per assecondare i movimenti vibrazionali senza cedere in coesione nel tempo.
Interni e pannellature
Le paratie non portanti e le finiture interne sono realizzate con pannelli alleggeriti su telai tecnici che integrano cablaggi, canalizzazioni HVAC e isolamento acustico. I pavimenti flottanti, con strati elastomerici, migliorano l’attenuazione delle vibrazioni trasmesse dalla sala macchine. La scelta delle essenze e dei rivestimenti privilegia superfici naturali su supporti tecnici, per combinare estetica e massa contenuta.

Motorizzazioni, propulsione e trasmissione
Coppia diesel ad alta densità di potenza
Il cuore propulsivo è affidato a due V16 turbo diesel di grande cilindrata con potenze nell’intorno dei 2.600–2.638 hp ciascuno. L’erogazione è corposa, con curve di coppia ampie che consentono al comandante di modulare la spinta senza ricorrere continuamente all’elettronica di correzione dell’assetto. I gruppi termici sono montati su basamenti con antivibranti a taratura progressiva, mentre i riduttori presentano rapporti selezionati per sposare l’elica prevista di progetto e assicurare il punto di massimo rendimento in prossimità della velocità di crociera veloce.
Linee d’asse: scelta di campo
La trasmissione in linea d’asse è una scelta deliberata: rispetto a soluzioni di superficie o waterjet, garantisce efficienza propulsiva elevata in un ampio spettro di velocità, riduce la rumorosità strutturale e semplifica la manutenzione ordinaria. Le eliche, disegnate con profili di ultima generazione e controlli di rugosità, sono ottimizzate per minimizzare cavitazione e vibrazioni indotte. I timoni equilibrati permettono precisione di governo anche alle alte andature, con un feedback naturale alla ruota che i comandanti esperti apprezzano per sensibilità e linearità.
Impiantistica motore e raffreddamento
I circuiti acqua di mare e acqua dolce sono progettati per accessibilità e ridondanza: filtri autopulenti in posizione frontale, pompe gemelle su utenze critiche e sensori per la diagnostica predittiva. I condotti di scarico con mixer e silenziatori multistadio contribuiscono a un ambiente acustico confortevole nelle aree nobili, mentre la sala macchine, coibentata e ben ventilata, mantiene temperature operative stabili anche in estate mediterranea.
Prestazioni: velocità massima, crociera, autonomia, consumi
Inviluppo prestazionale
L’S10 è progettato per una velocità massima intorno ai 35 nodi e una crociera veloce prossima ai 28 nodi. All’interno di questo inviluppo, la curva di consumo specifico evidenzia un plateau di efficienza tra i 22 e i 28 nodi, dove la carena lavora pienamente in planata e le eliche rendono al meglio. In regime economico (10–12 nodi) l’autonomia aumenta sensibilmente, risultando utile per trasferimenti lunghi o in condizioni meteomarine che suggeriscano un’andatura più conservativa.
Bilancio carburante e autonomie
La capacità carburante, di poco inferiore alla soglia dei diecimila litri, è coerente con il profilo d’uso tipico. Considerando un equipaggio attento a trim, carichi e pulizia carena, si ottengono percorrenze di 300–350 nm alla crociera veloce, estendibili scendendo di regime. Serbatoi acqua dolce capienti e dissalatori di bordo di generosa portata rendono lo yacht autonomo anche per crociere di più giorni senza scali frequenti.
Sistemi di bordo: elettronica, domotica, navigazione
La plancia integra suite cartografica, radar doppi, autopilota, ecoscandaglio di profondità e AIS, con ridondanza dei display e rete NMEA/ethernet che dialoga con i sistemi motore. I comandi di manovra includono joystick assistito per le fasi di ormeggio e gestione sinergica di eliche di prua/poppa. Le telecamere tecniche permettono un controllo visivo in tempo reale di sala macchine e aree sensibili, mentre i parametri di bordo sono aggregati su un’interfaccia unica, utile per il troubleshooting e la reportistica post-navigazione.

Domotica e gestione energetica
Illuminazione LED a scenari, tende elettriche, climatizzazione multizona e distribuzione AV basata su server centrale compongono la parte “hospitality” del sistema. Sul fronte energia, generatori gemelli e inverter/charger dimensionati in abbondanza stabilizzano la rete interna, con logiche di priorità carichi e load shedding automatico in condizioni di picco. I quadri elettrici presentano sezionamenti chiari e aree dedicate per la manutenzione, con etichette e canalizzazioni ordinate per ridurre errori d’intervento.
Design e architettura degli spazi
Firme stilistiche e linee guida
Il linguaggio esterno è caratterizzato da linee tese e superfici scolpite che dialogano con prese d’aria e raccordi aerodinamici; i montanti della tuga accompagnano l’occhio verso poppa, dove la scena si apre su terrazze multilivello. L’idea di “villa sul mare” si manifesta nella gradonatura: livelli funzionali interconnessi che consentono di vivere il mare a quote diverse e con gradi di privacy variabili.
Layout esterni
A poppa lo beach terrace offre un’area balneare integrata con zona lounge e accesso alla plancetta idraulica. I camminamenti, protetti, conducono a prua, dove un living modulare alterna prendisole e divani incassati, sfruttando la volumetria elevata della prua stessa. Lo sportsbridge aggiunge un secondo salotto all’aperto, spesso con timoneria ausiliaria o comandi remoti, ideale per conduzioni informali e per godere della brezza a fine giornata.

Interni e studio degli spazi
Il main deck ospita un salone a vista con vetrate a tutta altezza che amplificano la relazione con l’esterno. La zona pranzo può essere schermata per garantire riservatezza, mentre la cucina — professionale e ben ventilata — ha percorsi dedicati per l’equipaggio così da non interferire con gli ospiti. La suite armatoriale a tutto baglio beneficia della larghezza del ponte inferiore, con bagno en-suite e armadiature passanti; le cabine ospiti replicano standard da boutique hotel, con bagni dedicati e dettagli di arredo di taglio contemporaneo. L’area equipaggio, a poppa o in zona separata secondo layout, include due cabine e servizi, con accessi tecnici indipendenti per manutenzioni discrete durante la permanenza a bordo degli ospiti.


Innovazione e ricerca
Carbonio selettivo e dinamica
La riduzione di peso nelle parti alte, grazie al carbonio, ha impatto diretto sul comfort dinamico: minor momento ribaltante, risposta più pronta ai disturbi e accelerazioni trasversali più contenute in virata. Ciò si traduce in minore fatica per l’equipaggio e in un comfort percepito superiore anche dopo molte ore di navigazione.
Stabilizzazione e controllo del rollio
Lo yacht è predisposto per sistemi giroscopici o pinne stabilizzatrici attive: in entrambi i casi lo scopo è contenere il rollio a zero o bassa velocità e filtrare l’onda incrociata in trasferimento. La sinergia tra carena ben svergolata, baricentro basso e stabilizzazione attiva crea un pacchetto coerente, utile sia in rada sia in transito.
Efficienza propulsiva ed emissioni
Pur non nascendo come ibrido, l’S10 beneficia di ottimizzazioni su eliche e rapporti di riduzione per cercare il punto di massima efficienza a carichi realistici. L’integrazione di batterie servizi di capacità generosa consente di ridurre tempi di generazione in rada, tagliando rumore e consumi. Le logiche di power management privilegiano l’uso intelligente delle risorse, con priorità ai carichi critici e riduzione automatica di quelli non essenziali quando si opera su un solo generatore.
Vita a bordo e comfort
Tre “momenti” d’uso
L’esperienza a bordo può essere letta come una sequenza di tre momenti: beach life a poppa, con balneazione e water toys; conviviality al main deck, tra salone e dining modulare; privacy nella zona notte, con l’armatoriale come fulcro. Le altezze utili sono generose, i passaggi larghi e i corrimani ben posizionati; i flussi equipaggio/ospiti restano separati, così da garantire servizio continuo e discrezione.

Climatizzazione, luce e acustica
La climatizzazione multizona consente una microregolazione precisa, mentre scenari luce integrati creano atmosfere coerenti con i diversi momenti della giornata. Sul fronte acustico, la combinazione di barbottini elastici, pannelli fonoassorbenti e layout impianti ordinato produce livelli sonori contenuti nel salone e nelle cabine anche a crociera veloce, riducendo l’affaticamento uditivo e migliorando la qualità della conversazione a bordo.
Prestazioni in navigazione: test e feedback professionali
Assetto, accelerazione e risposta al timone
In accelerazione lo scafo passa in planata senza esitazioni, mantenendo un angolo di trim che non occlude l’orizzonte dalla timoneria. Il timone restituisce un feedback lineare, con la sensazione di “presa” progressiva che permette correzioni minime anche a 25–30 nodi. In virata lo scafo sostiene bene senza rilasci imprevisti: merito della V profonda e della deportanza laterale garantita dagli spigoli posteriori.
Comportamento sull’onda
Con onda corta e irregolare tipica del canale estivo, l’entrata fine di prua smussa l’impatto e il blocco centrale della carena, più carico, assorbe lo sforzo con limitato slamming. Gli spruzzi restano contenuti grazie alle geometrie di spray rail; la lettura dei frangenti alla timoneria è chiara, con parabrezza che non satura di gocce a ogni impatto.
Mercato e concorrenza
Posizionamento per prezzo e segmento
L’S10 presidia il sotto-segmento dei grandi sportivi plananti con ponte superiore fruibile: un’area dove la clientela ricerca “la barca che si vive all’aperto” senza rinunciare a interni scenografici e comfort di un superyacht compatto. Il prezzo si colloca coerentemente con l’offerta di cantiere, ponendolo in diretta competizione con i top player europei dello stesso range dimensionale.
Analisi dei competitor diretti
Pershing 9X
Riferimento per chi cerca l’estremo in termini di performance e futurismo stilistico. Con trasmissioni orientate alla massima velocità, punta al picco prestazionale assoluto. Offre un’esperienza adrenalinica ma, a parità di condizione, può risultare più “cruda” sul fronte NVH.
AB Yachts 100
Interpretazione ad altissima velocità con waterjet/surface e pescaggio contenuto, vantaggioso per rade basse. Rappresenta l’alternativa “speed first”: dominio alle velocità superiori, a fronte di una narrazione di bordo meno mediatica sulla convivialità orizzontale rispetto alla filosofia “villa sul mare” dello S10.
Sunseeker 95/100 e Predator di grande taglia
Proposta britannica con enfasi su qualità costruttiva, artigianalità e vivibilità. Prestazioni generalmente inferiore all’estremo velocistico, ma grande continuità di prodotto e rete di assistenza robusta. Per chi cerca un lusso classico e rassicurante.
Trend di settore
Tre direttrici dominano il segmento: alleggerimento selettivo con compositi avanzati, stabilizzazione attiva sempre più pervasiva e “elettrificazione” dei servizi di bordo per ridurre il ricorso ai generatori. Lo S10 intercetta i primi due trend in modo maturo e si tiene pronto al terzo con impiantistica elettrica dimensionata e predisposizioni sensate.
Clientela target
Il profilo tipo dell’armatore S10 è un imprenditore o professionista navigato, già passato per taglie inferiori e oggi in cerca di un 95’ che si conduca con naturalezza, sia rispettoso degli ospiti e garantisca quel “colpo d’occhio” iconico in banchina. Sul fronte charter, lo S10 funziona per gruppi di amici o famiglie che desiderano spazi aperti generosi, passaggi protetti per bambini e una beach area facilmente fruibile.
Risultati e riconoscimenti
Come ammiraglia sportiva della Serie S, il modello ha catalizzato attenzione nelle manifestazioni principali del Mediterraneo, fungendo spesso da “biglietto da visita” per le capacità del cantiere in termini di design e ingegneria dei compositi. La reputazione presso comandanti e broker è quella di uno yacht equilibrato, in cui i numeri prestazionali non sono un esercizio di stile ma lo sbocco naturale di una progettazione coerente.
Prospettive future: evoluzioni prodotto e direzione del cantiere
La traiettoria prevede una progressiva integrazione di sistemi ibridi leggeri per i servizi, ulteriori affinamenti della stabilizzazione attiva e un uso ancora più spinto di materiali compositi nelle aree secondarie di struttura. L’elettronica di bordo, sempre più centrale, tenderà a unificare interfacce di controllo per ridurre la complessità percepita dal comandante e snellire la formazione dell’equipaggio. Sul piano stilistico, la logica delle terrazze e dei piani a quote differenziate che “dialogano” con il mare continuerà a definire l’identità delle future Serie S.
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Scheda tecnica ragionata
- Tipologia: sportsbridge planante di grande taglia.
- Architettura navale: carena a V profondo con deadrise differenziato, pattini di sostentamento e spigoli posteriori marcati.
- Struttura: scafo in GRP con stratificazioni differenziate; sovrastruttura e componenti alti in composito di carbonio.
- Dimensioni indicative: LOA ≈ 29 m; baglio ≈ 6+ m; volumi interni nell’intorno di 150–160 GT.
- Dislocamento: coerente con piattaforma planante ad alta potenza; attenzione alla riduzione masse alte per baricentro basso.
- Motorizzazione: 2 × V16 diesel ad alta potenza (≈2.6K hp cad.).
- Trasmissione: linee d’asse con eliche ottimizzate; timoni equilibrati.
- Prestazioni: max ≈ 35 kn; crociera ≈ 28 kn; plateau d’efficienza tra 22–28 kn.
- Serbatoi: carburante vicino alla soglia 9.5 m³; acqua dolce ≥ 1.7 m³; dissalatori di bordo.
- Elettronica: suite integrata con ridondanze, videosorveglianza tecnica e diagnostica.
- Stabilizzazione: predisposizione per giroscopio/pinne attive.
- Allestimenti interni: 4 cabine ospiti + 2 equipaggio; armatoriale a tutto baglio; bagni en-suite.
- Domotica: illuminazione a scenari, AV centralizzato, climatizzazione multizona.
- Categoria di progetto: coerente con navigazione d’altura e standard internazionali applicabili.
Valutazione finale
L’S10 mette in scena una visione precisa: rendere desiderabile la vita all’aperto mantenendo serietà ingegneristica. L’uso del carbonio non è un vezzo, ma un mezzo per aumentare stabilità e comfort; la linea d’asse non è conservatorismo, ma perseguimento della migliore efficienza su un range di velocità realistiche; la carena in V profondo non è “old school”, ma una lettura moderna del planante veloce che privilegia qualità di corsa e prevedibilità.



