Grand Banks 60: Analisi Approfondita del Long Range Cruiser da 20 Metri

Il Grand Banks 60 (GB60) rappresenta la sintesi più matura della nuova stagione del cantiere americano, in cui l’heritage estetico dei celebri “trawler” si fonde con un impianto progettuale radicalmente moderno. Sotto la linea classica e le finestrature a sviluppo longitudinale, il GB60 nasconde una architettura semi-dislocante a geometria variabile che il marchio definisce V-Warp® Technology: un’interpretazione contemporanea della carena “warped” con assetto costante, pensata per ridurre resistenza idrodinamica, migliorare portanza e mantenere efficienza in un ampio spettro di velocità. Il risultato è una piattaforma da crociera a lunga autonomia, capace di coniugare andature economiche a 9–11 nodi con crociere sostenute nell’intorno dei 20–26 nodi, sino a punte oltre i 30 nodi, preservando comfort, stabilità e consumi contenuti per la categoria.

Sul piano dimensionale, il GB60 si posiziona nella fascia dei 20 metri fuori tutto, con baglio importante per volume interno e camminamenti protetti, ponte di coperta razionale e possibilità di scelta tra versione Flybridge e Skylounge. La costruzione prevede ampio impiego di carbonio strutturale in sovrastruttura, infusione e laminati E-glass con resine epossidiche/vinilestere per massimizzare rigidezza e ridurre massa. Il cantiere dichiara, per set-up standard con shaft-line e doppia motorizzazione Volvo D13 900 hp, una velocità massima di circa 31 kn, crociera 26 kn, autonomia di 761 nm a 21 kn con ~42 gph; sono disponibili anche configurazioni con Volvo IPS 1200 o D13 da 1.000 hp per ottimizzare curva di prestazione o manovrabilità.

Grand Banks 60 – grandbanks.com

Profilo del cantiere navale

Storia e identità

Grand Banks Yachts nasce negli anni Sessanta come evoluzione di American Marine, consolidandosi come riferimento dei long-range cruiser con il leggendario GB36 del 1964. La vocazione è sempre stata duplice: affidabilità marinaresca e abitabilità da navigazione vera, in continuità con la tradizione “gentlemen’s yachts” americana, ma con crescente attenzione alla ricerca sui materiali e sull’efficienza.

Filosofia costruttiva

Il paradigma attuale, guidato dall’esperienza oceanica di Mark Richards, ruota attorno a tre capisaldi: geometria di carena ottimizzata (fine entry, portanza progressiva, basso deadrise al trasdino), uso estensivo di compositi avanzati (E-glass/epossidica, carbonio strutturale) e processi di infusione ad alto controllo del rapporto fibra/resina. La fusione strutturale tra scafo, paratie e arredi fissi incrementa la rigidezza torsionale, migliora vibro-acustica e la qualità percepita in moto ondoso.

Reputazione sul mercato

Il marchio è riconosciuto per qualità costruttiva, tenuta di mare e efficienza, con un posizionamento premium che privilegia performance “real world” rispetto a record di velocità fini a se stessi. Le testimonianze di armatore convergono su comfort dinamico, sicurezza percepita e consumi competitivi per taglia.

Grand Banks 60 – grandbanks.com

Analisi tecnica approfondita

Dimensioni e architettura navale

  • Lunghezza f.t.: 20,37 m (66’10”)
  • Lunghezza allo scafo: 18,30 m (60’)
  • Baglio massimo: 5,84 m (19’2”)
  • Pescaggio: ~1,30 m (4’3”) in base a configurazione
  • Dislocamento: ~31.500 kg (half-load dichiarato)

La carena semi-dislocante “warped” del GB60 lavora con angolo di corsa costante prossimo ai 5°, limitando i momenti di beccheggio e riducendo la richiesta di “trim” per l’innesco del moto planante. La fine entry attenua l’impatto in prua, mentre la progressiva riduzione del deadrise verso poppa incrementa efficienza e portanza idrostatica. Questo disegno si traduce in resistenze più basse rispetto a plananti tradizionali a parità di velocità intermedie, con benefici tangibili su consumi, autonomia e rumorosità.

Materiali di costruzione

  • Scafo: laminato E-glass infuso con resine ad alte prestazioni (epossidiche/vinilestere) e ottimizzato nel rapporto fibra/resina.
  • Sovrastruttura e elementi strutturali: carbonio per abbassare il baricentro e aumentare la rigidezza globale.
  • Struttura interna: paratie e arredi fissi fusi allo scafo per un “monolite” strutturale con benefici su vibrazioni e rumorosità.

L’approccio “more stiffness, less weight” consente di migliorare il rapporto potenza/peso e la stabilità intrinseca, con effetti positivi sull’assetto dinamico e sull’impronta emissiva a parità di miglia percorse.

Grand Banks 60 – grandbanks.com

Motorizzazioni, propulsione e trasmissione

  • Standard: 2 × Volvo D13 (900 hp) con linea d’asse.
  • Opzioni: 2 × Volvo D13 (1.000 hp) su linea d’asse; 2 × Volvo IPS1200 (900 hp) con pod.

La scelta tra shaft-line e IPS consente di tarare il comportamento su priorità armatoriali: robustezza meccanica e semplicità (asse) oppure agilità alle basse velocità, joystick e potenziale guadagno di efficienza (pod). Nelle schede ufficiali sono dichiarate: 31 kn (D13-900 asse), 33 kn (IPS 1200 o D13-1000 asse) con crociere sostenute a 26–30 kn a seconda del set-up.

Prestazioni: velocità, autonomia, consumi

Il dato che caratterizza il GB60 è l’efficienza sull’intero arco di esercizio:

  • Crociera veloce: ~26 kn (configurazione standard D13-900, asse).
  • Consumo indicativo: ~42 gph a 21 kn; con IPS si riduce a ~39 gph a pari andatura.
  • Autonomia: ~761 nm a 21 kn (config. standard); a 10 kn l’autonomia supera le 2.500 nm secondo test di stampa specializzata.

Nella navigazione “displacement-like” a 9–11 kn, i resoconti riferiscono consumi estremamente contenuti (ordine di grandezza ~8 gph a ~11 kn) e comfort incrementato con stabilizzatore giroscopico attivo, come osservato nelle prove di lungo corso. Questi numeri, in combinazione con la capacità carburante di ~5.800 l / 1.532 gal, qualificano il GB60 come vero cruiser d’altura capace di tratte transfrontaliere senza toccare banchina.

Sistemi di bordo: elettronica, domotica, navigazione

L’impostazione è quella di una plancia glass-bridge con doppi display multifunzione, sonar, radar, AIS e pilota automatico integrati — un ecosistema che facilita la condotta “a due” anche su scafi da 20 metri. La domotica di bordo gestisce illuminazione, HVAC, pompe e servizi mediante pannelli touch e interfacce ridondate, mentre i sistemi ausiliari adottano componentistica failsafe e meccanica laddove preferibile alla parte puramente elettronica, in linea con la filosofia di affidabilità dichiarata dal cantiere.

Grand Banks 60 – plancia – grandbanks.com

Per il comfort dinamico le unità sono generalmente equipaggiate con stabilizzazione giroscopica e/o pinne attive, che smorzano rollio e beccheggio sia in crociera sia all’ancora; a basse andature, il giroscopio (es. Seakeeper) offre un guadagno percepibile di stabilità e vivibilità.

Design, architettura degli spazi e layout

Il linguaggio stilistico mantiene la linea di galleggiamento alta, le murate solide e il layout con camminamenti profondi, a tutela di sicurezza e accessibilità. Due le configurazioni principali:

  • Flybridge: timoneria superiore aperta, ampia zona conviviale, wet-bar, prendisole; tettuccio rigido e possibilità di coperture.
  • Skylounge: ponte superiore chiuso e climatizzato che si trasforma in seconda “salon” con vista, aumentando la vivibilità nelle stagioni intermedie e in alte latitudini.

Gli interni, fortemente personalizzabili, offrono tre o quattro cabine con galley up/down a scelta. La falegnameria artigianale (teak e essenze nobili) dialoga con superfici leggere e rivestimenti di qualità automotive, mentre la fusione strutturale degli arredi fissi contribuisce a ridurre rumorosità e vibrazioni in navigazione.

Innovazione e ricerca: efficienza, stabilizzazione, sicurezza

  • Carena V-Warp®: assetto costante, bassa resistenza, deadrise contenuto al trasdino per portanza e ridotta richiesta di potenza.
  • Materiali esotici: carbonio in sovrastruttura per abbassare KG, incrementare GM e migliorare comfort/rollio.
  • Processi: infusione e controllo rapporto fibra/resina per ripetibilità e riduzione peso.
  • Sicurezza passiva: paratie stagne, hand-rail continui, ridondanza su impianti critici (valvole, shut-off, override batteria) per comportamento prevedibile anche in condizioni impegnative.

Layout

Grand Banks 60 – layout – grandbanks.com

Vita a bordo e comfort

La filosofia “couple-operated” permea molte scelte: movimenti agevoli lungo fiancate protette, parabordi e bitte sovradimensionate, stive generose per cambusa e dotazioni. La zona giorno principale sfrutta vetrate orizzontali per luce naturale diffusa, mentre le cabine beneficiano del baglio importante per letti matrimoniali “island”, armadiature e servizi con box doccia. In Skylounge, la timoneria superiore diventa living panoramico fruibile anche a latitudini fresche; in Fly, l’enfasi è sulla socialità en plein air e sulle soste in rada.

Prestazioni in navigazione: prove e feedback

Le prove stampa e i racconti d’armatore confermano un comportamento marino “sea-kindly”, con rollio smorzato e risposta prevedibile anche su mare formato. La combinazione tra fine entry e deadrise contenuto in poppa produce un passaggio morbido sull’onda senza penalizzazioni di efficienza. La tenuta di rotta in crociera è ferma, con timone progressivo e spazi di manovra in porto semplificati da joystick (in configurazione IPS) e da thruster dimensionati adeguatamente. A 10–11 kn, la barca offre silenziosità e consumi che abilitano tratte superiori alle 2.000 nm con margine — un viatico per traversate costiere “non-stop” come relazionato da armatori GB60.

Grand Banks 60 – poppa – grandbanks.com

Mercato e concorrenza

Posizionamento per prezzo e segmento

Il GB60 presidia il segmento premium dei long-range cruiser di 60–70 piedi, rivolgendosi ad armatori che richiedono autonomia vera, qualità di costruzione e efficienza alle andature intermedie senza rinunciare a crociere “fast”. Il prezzo, ampiamente configurabile in funzione delle opzioni (Skylounge/Fly, arredi, elettronica, stabilizzazione), si colloca nella fascia alta del mercato in linea con il livello di finitura e di tecnologia costruttiva. La tenuta del valore del marchio è storicamente solida grazie alla domanda di seconda mano per scafi “bluewater” affidabili.

Analisi dei competitor diretti

  • Fleming 58/60: approccio tradizionale “ocean passagemaker”, eccellente finitura e autonomia; velocità di punta inferiori rispetto al GB60, focus su crociere a medio regime.
  • Outer Reef 630: impianto di lungo corso, grandi volumi interni, ampia personalizzazione; inferiore impostazione “fast-cruise”.
  • Azimut Magellano 60/66: filosofia “crossover” con linee moderne, buone andature di crociera, impostazione mediterranea più accentuata.
  • Palm Beach 65 (sorella di gruppo): più sportiva e leggera, velocità superiori, minori volumi “trawler-like”.

Le comparazioni “head-to-head” disponibili in letteratura collocano il GB60 come campione di efficienza in crociera veloce (20–26 kn) con spazio e autonomia tipici dei trawler classici, ma con un range di velocità più ampio.

Trend del settore

Il mercato dei 60–70 piedi vede crescere la domanda di scafi efficienti e multi-missione, capaci di alternare economie da andatura dislocante a trasferimenti rapidi. L’adozione di compositi avanzati, la ricerca su stabilizzazione e il controllo integrato dei sistemi (domotica, monitoraggio energetico) sono driver trasversali. Il GB60 interpreta questa traiettoria con scelta coerente di materiali leggeri, carene ottimizzate e assetto costante, intercettando armatori che desiderano autonomia senza rinunciare a velocità di trasferimento.

Clientela target

  • Armatori privati con programma di crociera stagionale esteso (30–60 giorni a bordo), tratte medio-lunghe e porti d’ormeggio variabili.
  • Charter di lusso orientati a comfort, silenziosità e gestione efficiente dei consumi.
  • Società di rappresentanza che privilegiano brand con forte retention e customer base fidelizzata.

Risultati e riconoscimenti

Fin dal debutto, il GB60 ha catalizzato l’attenzione della stampa internazionale con prime prove esclusive e focus sull’efficienza del pacchetto carena-materiali-propulsione, contribuendo a rafforzare la percezione del marchio come pioniere del long-range moderno.

Grand Banks 60 – prua – grandbanks.com

Prospettive future e posizionamento

Il GB60, per impostazione tecnica e risultati operativi, indica la rotta del cantiere: ottimizzazione idrodinamica, uso mirato del carbonio, riduzione dei consumi e controllo qualità industriale dei processi. In un settore che premia l’efficienza reale e la fruibilità a lungo raggio, il modello si posiziona come benchmark per chi cerca un 60–70 piedi capace di migrare da displacement economy a fast cruise senza compromessi significativi. La modularità Fly/Skylounge, i layout personalizzabili e l’attenzione alla manutenibilità degli impianti ampliano l’orizzonte d’impiego e la vita utile del bene.

Scheda tecnica riassuntiva

  • Modello: Grand Banks 60 (Flybridge / Skylounge)
  • Lunghezza f.t.: 20,37 m — Baglio: 5,84 m — Pescaggio: ~1,30 m
  • Dislocamento: ~31.500 kg (half-load)
  • Carburante: ~5.800 l (1.532 gal) — Acqua: ~1.100 l — Waste: ~300 l
  • Motori: 2× Volvo D13 900/1000 hp (linea d’asse) — opzione 2× Volvo IPS1200
  • Prestazioni dichiarate: max 31–33 kn; crociera 26–30 kn; ~42 gph a 21 kn (39 gph con IPS)
  • Autonomia: ~761 nm @21 kn; >2.500 nm @10 kn (fonti stampa)
  • Layout: 3–4 cabine; galley up/down; ampia personalizzazione

Confronto con concorrenti (focus tecnico)

Fleming 58/60

  • Pro: grande tradizione “passagemaker”, autonomia dislocante, qualità costruttiva.
  • Contro: velocità di punta inferiori; impostazione orientata più alla crociera lenta che alla “fast cruise”.

Outer Reef 630

  • Pro: volumetrie generose, personalizzazione, assetto d’altura, autonomia.
  • Contro: minor enfasi su efficienza alle velocità intermedie rispetto al GB60.

Azimut Magellano 60/66

  • Pro: linguaggio crossover, dotazioni moderne, buone andature di trasferimento.
  • Contro: minore “bluewater feel” tradizionale; diversa filosofia d’uso.

Palm Beach 65

  • Pro: impostazione più sportiva, pesi leggeri, velocità superiori.
  • Contro: volumi e taglio “trawler-like” meno marcati.

Nelle comparative pubbliche, il GB60 emerge come ibrido virtuoso tra passagemaker e cruiser veloce, grazie al mix V-Warp® + carbonio che ottimizza i regimi 18–26 kn e consente l’opzione dislocante a bassi consumi.

Galleria immagini

Grand Banks 60 – cabina armatoriale – grandbanks.com
Grand Banks 60 – cambusa – grandbanks.com
Grand Banks 60 – dettagli interni – grandbanks.com

Raccomandazioni operative (armatore e comandante)

  • Profili di crociera: per massimizzare l’autonomia, valutare tratte a 9–11 kn; per trasferimenti rapidi, salire a 20–24 kn monitorando il fuel-flow per restare nell’intorno di efficienza carena/propulsione.
  • Stabilizzazione: giroscopio utile in rada e a basse andature; pinne efficaci oltre ~10–12 kn.
  • Ripartizione pesi: mantenere basso il baricentro (store pesi al di sotto della linea di galleggiamento) per valorizzare la rigidezza della sovrastruttura in carbonio.
  • Manutenzione predittiva: sfruttare i log digitali di bordo per monitorare temperature, vibrazioni e trend consumi, prevenendo derive prestazionali.

Video

Valutazione tecnica finale

Il Grand Banks 60 dimostra che efficienza e comfort non sono concetti antagonisti. La carena V-Warp® e la sovrastruttura in carbonio si traducono in assetto stabile, consumi contenuti e ampia autonomia; la costruzione infusa e la fusione strutturale riducono vibrazioni e rumore. La doppia via asse/IPS copre priorità diverse, mentre la scelta Fly/Skylounge espande l’arco d’impiego stagionale. Per armatori che alternano andature dislocanti a crociere 20–26 kn, è una piattaforma di riferimento: marinara, efficiente, personalizzabile, con un reale DNA da long-range cruiser.

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