Il Majesty 100 Terrace rappresenta la seconda generazione del fortunato 100 piedi del cantiere emiratino Gulf Craft, riprogettata con un obiettivo chiaro: amplificare fruibilità e privacy senza snaturare l’equilibrio tra efficienza, comfort e stile che ha decretato il successo del modello. La novità cardinale è la terrazza privata dell’armatore a prua del main deck, uno spazio protetto e scenografico che dialoga con un layout ripensato, superfici vetrate a tutta altezza e volumi interni ottimizzati entro le 199 GT. Il tutto, su una piattaforma semi-dislocante in composito concepita per coniugare 20 nodi di punta con autonomia a velocità economica nell’ordine di 1.050–1.300 miglia a seconda di motorizzazione e assetto.
Profilo del cantiere
Fondata nel 1982 a Umm Al Quwain (EAU), Gulf Craft è passata dalla produzione di piccole imbarcazioni in vetroresina a costruttore internazionale di superyacht, con il marchio Majesty Yachts lanciato nel 2003 per presidiare la fascia oltre i 100 piedi. L’azienda ha sviluppato una forte integrazione verticale delle competenze — progettazione, laminazione in composito, allestimento, finitura — e ha costruito una reputazione di affidabilità industriale e valore-prodotto particolarmente apprezzata nei mercati europeo e asiatico.
Sotto la guida del fondatore e Chairman Mohammed Hussein Alshaali, il gruppo ha consolidato presenza a saloni globali e portafoglio di brand (Majesty, Nomad, Oryx, SilverCat), superando le 10.000 unità costruite complessivamente e posizionandosi come uno dei principali player mediorientali nella nautica di lusso.

Architettura navale e dimensioni
Geometrie, volumi e carene
Il Majesty 100 Terrace adotta una carena semi-dislocante in GRP (fibra di vetro) con sovrastruttura anch’essa in composito, ottimizzata per ridurre resistenza alle medie velocità e preservare comfort su onda incrociata. Le dimensioni variano leggermente tra fonti e versioni di allestimento, ma la matrice di progetto per il “Terrace” è in area LOA 32,25 m, baglio 7,2–7,3 m, pescaggio ~1,9–2,0 m, GT 199. I volumi interni restano entro la soglia dei 200 GT per mantenere snellezza procedurale e leggibilità degli spazi.
Il layout su tre ponti (maindeck, upper/sky lounge con wheelhouse rialzata, sun deck) è stato ricalibrato per massimizzare le aree conviviali senza penalizzare corridoi tecnici e centraggio masse. Il flare di prua è moderato, le murate alte disegnano un profilo protettivo per la terrazza privata, mentre il centro vetrato a tutta altezza del salone principale enfatizza continuità visiva “indoor–outdoor”.

Materiali e processi costruttivi
Scafo, sovrastruttura, interni
La scelta del composito (GRP) per scafo e sovrastruttura consente peso contenuto, inerzia strutturale ben modulabile e libertà formale per superfici vetrate ampie. Il lay-up stratificato e i rinforzi nelle zone ad alto carico (longheroni, paratie strutturali, area macchine) seguono le best practice della costruzione in vetroresina di grande spessore, con approccio industriale a controllo qualità integrato in stabilimento.
Gli interni combinano essenze chiare (spesso quercia/rovere o legni in finitura chiara), pietre naturali per top e piani tavolo, e palette cromatiche neutre per accogliere personalizzazioni. L’uso esteso di vetri a tutta altezza nel salone e nella suite armatoriale produce una luminosità diurna significativa, con schermature e tende tecniche integrate per modulare privacy e abbagliamento.

Motorizzazioni, propulsione e trasmissione
Opzioni di sala macchine
Il cantiere offre diverse configurazioni twin diesel su linea d’asse, con opzioni comunemente riportate tra MAN V12-1900 e MTU 12V2000 M96L (con SCR), in funzione delle specifiche di mercato e delle preferenze dell’armatore. La trasmissione è su shaft drive tradizionale con riduttori a rapporti ottimizzati per la curva di coppia del propulsore, eliche a passo fisso di grande diametro e supporti elastici per attenuare vibrazioni.
Prestazioni propulsive
A seconda del set-up, le prestazioni dichiarate oscillano tra 20–23 nodi di velocità massima, con crociera tipica 14–16 nodi e autonomia di progetto nell’ordine di 1.050 nm @ 12 kn (alcune schede indicano configurazioni fino a ~1.300 nm). Questi valori sono coerenti con la geometria di carena semi-dislocante, l’area bagnata e la potenza installata nell’intorno di 2×1.900 hp.
Sistemi di bordo: elettronica, domotica, navigazione
Plancia e rete digitale
La wheelhouse rialzata adotta un’impostazione glass bridge con schermi multipli ad alta definizione per conning, radar/ARPA, ECDIS/cartografia, gestione power & hotel loads e integrazione alarm & monitoring. La visibilità a 270°, cifra stilistica del 100 piedi, resta un plus per conduzione costiera e manovra in rada.
Sul versante domotica, l’impianto tipico integra gestione HVAC, toni luce warm-to-neutral, oscuranti/curtain e scenari audio-video multiroom, oltre a monitoraggio tank, generatori e stato di banchina. La standardizzazione di bus (CAN/Modbus) garantisce manutenzione predittiva e diagnostica remota, particolarmente utile in charter intensivo.

Stabilizzazione e manovra
Il Majesty 100 Terrace può essere configurato con stabilizzatori a pinne idrauliche in combinazione con gyro per massimizzare comfort sia underway sia at anchor; alcune unità riportano espressamente la presenza di un giroscopio a bordo. Le pinne risultano più efficaci in marcia (forza proporzionale al flusso), mentre i gyro eccellono all’ancora; l’accoppiata consente un range di attenuazione del rollio più uniforme.
Design e architettura degli interni
Firma stilistica e layout
Il linguaggio del Majesty 100 Terrace privilegia linee pulite, superfici tese e vetrate full-height per una percezione “penthouse sul mare”. La suite armatoriale sul main deck beneficia di un affaccio diretto sulla terrazza coperta di prua, spazio intimo e riparato (skylight e illuminazione integrata) ideale per colazioni o cene riservate. Il salone principale è scandito da un’imponente apertura verso il cockpit, con porte scorrevoli che allargano fisicamente la superficie conviviale (fino a +20% rispetto alla serie precedente, secondo Gulf Craft).
La sky lounge sul ponte superiore offre una seconda zona giorno con vista elevata, collegata a poppa a un’area esterna per dining; il sun deck integra prendisole, wetbar e (in opzione) idromassaggio. A prua, oltre alla terrazza armatoriale, la zona living è protetta e fruibile anche con ventilazione apparente sostenuta.

Ergonomia e percorsi
Il progetto razionalizza i percorsi equipaggio (servizi, pantry, cambusa, scale tecniche) per minimizzare interferenze con le aree ospiti. Le cinque cabine per gli ospiti (armatore + 4 sul lower deck, con formule doppie o twin convertibili) sono tutte en-suite; l’area equipaggio prevede 3 cabine e 6 posti letto, con cabina comandante separata.
Innovazione e ricerca
Riduzione consumi, emissioni e comfort dinamico
La piattaforma semi-dislocante in FRP consente rapporti potenza/peso favorevoli e velocità di progetto compatibili con consumi più contenuti rispetto a pari lunghezza di impostazione più sportiva. Le versioni recenti adottano gruppi propulsori con post-trattamento SCR (se in specifica MTU), generatori dimensionati per il carico “hotel” e pacchetti stabilizzazione ibrida (pinne + gyro) per abbattere rollio e rumore percepito, con domotica energysmart e gestione dei carichi che privilegia efficienza in charter.
Sebbene non nasca come ibrido seriale, la spinta a ottimizzare utilizzi e profili di missione (trasferimento vs rada) rende sensato l’abbinamento di hotel load management avanzato, climatizzazione a inverter e coibentazioni mirate per ridurre la potenza frigorifera istantanea e dunque l’assorbimento dei generatori.
Vita a bordo e comfort
Cabine, aree comuni, arredi
La cabina armatoriale è il cuore dell’esperienza: affaccio a 270°, patio doors e accesso diretto alla prua-terrazza, bagno a doppio accesso e volumi guardaroba generosi. Sul lower deck, quattro cabine ospiti en-suite sono configurabili in mix VIP double e twin convertibili. I materiali enfatizzano tattilità e assorbimento acustico nei punti sensibili (sotto i passaggi, contro le paratie tecniche), con illuminotecnica a scenari che valorizzano texture e profondità.

Gli spazi comuni esterni si distribuiscono tra cockpit (dining riparato), prua (terrazza armatoriale coperta) e sun deck (prendisole/wetbar/jacuzzi). L’equilibrio tra aree alfresco e spazi climatizzati rende il 100 Terrace adatto tanto al med cruising quanto a stagioni più calde in Golfo o Caraibi.
Prestazioni in navigazione: test e feedback
Andature, consumi e autonomia
Nelle prove su stampa di settore, il Majesty 100 Terrace ha evidenziato una velocità massima ~20 kn e una crociera ~14 kn, con autonomia che cresce sensibilmente a 12 nodi (intorno a 1.050 nm in assetto “economy”). Tale profilo è in linea con l’obiettivo del cantiere: offrire un 100 piedi da crociera a lungo raggio con costi di gestione prevedibili e comfort “superyacht”.
La risposta sul mosso è coadiuvata dalla combinazione pinne + gyro dove installata: le prime agiscono con efficacia underway, i secondi addolciscono il swell all’ancora, riducendo l’ampiezza del rollio e aumentando la finestra di comfort utile per pranzo/cena in rada.
Mercato e concorrenza
Posizionamento prezzo/segmento
Nel perimetro 30–33 metri, il Majesty 100 Terrace gioca la carta di spazio/valore (199 GT, terrazza armatoriale, grandi vetrate) a fronte di propulsioni meno “iper-performanti” rispetto a rivali più veloci. L’architettura semi-dislocante e la filosofia di allestimento modulabile lo rendono competitivo per armatori privati orientati a lunghe permanenze a bordo e per charter di lusso in destinazioni ad alto appeal.
Analisi dei competitor diretti
- Custom Line 106’ — 32,8 m, 210–230 GT, 26 kn max, 23 kn di crociera, autonomia ~1.050 nm @ 12 kn. Più veloce e rifinito secondo tradizione Ferretti Group, ma con impostazione più sportiva e meno focalizzata sulla privacy a prua.
- Sunseeker 100 Yacht — 29,85 m, top fino a 28–30 kn a seconda dei motori, Beach Club e deck plan estremamente scenografico; privilegia performance e design emozionale rispetto alla massimizzazione dei volumi (fuel 12.800 l).
- Azimut Grande 32M — 32 m full carbon per la sovrastruttura, filosofia più leggera e veloce (fino a 27–30 kn nelle versioni top); spiccata attenzione a riduzione pesi e contenuti di design italiano
In sintesi: il Majesty 100 Terrace non insegue la velocità assoluta, ma capitalizza sulla vivibilità (terrazza, sky lounge, vetrate) e su una autonomia reale adeguata a charter e owner use prolungati. È una proposta coerente per armatori che privilegiano spazio, privacy e costi operativi prevedibili rispetto alla corsa ai 30 nodi.
Clientela target
Il profilo ideale comprende:
- Armatori privati che desiderano vivere a bordo settimane intere con famiglia e ospiti, sfruttando zone separate (terrazza armatoriale di prua, sky lounge) e flussi equipaggio ben separati.
- Charter di lusso focalizzati su comfort “hotel-like”, accoglienza fino a 10–12 ospiti, aree pranzo multiple e Beach-style moderato ma funzionale.
- Società di rappresentanza che cercano un 100 piedi d’immagine, con ottima resa fotografica e spazi adatti a eventi di bordo.

Risultati e riconoscimenti
La famiglia Majesty 100 ha alle spalle una storia di unità consegnate e ampia copertura su media internazionali; la versione Terrace ha riscosso attenzione per la soluzione della prua coperta e il ribilanciamento degli spazi conviviali
Prospettive future
Il 100 Terrace indica la direzione Majesty Yachts: massimizzazione delle superfici vivibili dentro 200 GT, privacy dell’armatore, ergonomia dei percorsi equipaggio, e un’attenzione crescente a efficienza e comfort termoacustico. È plausibile aspettarsi evoluzioni su integrazione energetica (hotel load più “smart”) e pacchetti di stabilizzazione modulare per scenari d’impiego più ampi.
Scheda tecnica (valori tipici e range dichiarati)
- Progetto: Majesty 100 Terrace (Gulf Craft)
- Architettura: semi-dislocante, scafo e sovrastruttura in GRP
- LOA: ~32,25 m (gen2) / ~31,7 m (serie 100) — a seconda della versione
- Baglio max: ~7,2–7,3 m
- Pescaggio: ~1,9–2,0 m (a pieno carico)
- Stazza lorda: 199 GT
- Carburante: ~15.100–15.700 l (schede USA indicano ~4.000–4.150 US gal per la 100 “prima serie”)
- Acqua dolce: ~3.000 l
- Motori: 2× MAN V12-1900 o 2× MTU 12V2000 M96L (SCR); linea d’asse
- Velocità max: 20–23 kn (in base a motori, carico, stato carena)
- Crociera: ~14–16 kn
- Autonomia: ~1.050 nm @ 12 kn (alcune fonti indicano fino a ~1.300 nm)
- Cabine ospiti: 5 (armatore sul main + 4 lower), tutte en-suite
- Crew: 3 cabine / 5–6 posti, cabina comandante separata
- Stabilizzazione: pinne idrauliche (Naiad/ABT•TRAC) con possibile gyro
- Classifica: RINA / CE A-Ocean (per varianti UE di serie 100)
Confronto ingegneristico: cosa compra l’armatore
Majesty 100 Terrace vs Custom Line 106 vs Sunseeker 100
Se il parametro dominante è la velocità, Custom Line 106 e Sunseeker 100 Yacht offrono 26–30 nodi di punta, con impianti energetici e scafi più “sportivi”; se invece il valore guida è la vivibilità assoluta entro 200 GT con privacy e coerenza gestionale, il Majesty 100 Terrace emerge come scelta razionale, anche per il rapporto spazio/prezzo spesso vantaggioso nel nuovo/seminew. La terrazza armatoriale e la sky lounge a tutta vista sono elementi che trasformano l’esperienza d’uso quotidiano
Per l’uso charter: punti di forza
- Layout con 5 cabine en-suite e zone giorno ridondanti (salone + sky lounge + terrazza di prua), ideale per gruppi familiari.
- Operatività facilitata da percorsi crew separati e ampi magazzini/servizi, con cabina comandante dedicata.
- Comfort dinamico grazie alla stabilizzazione combinata (dove prevista) e alla carena semi-dislocante che mitiga impatti e beccheggio.
- Efficienza d’impiego a 10–12 kn per trasferimenti, riducendo fuel burn e massimizzando range.
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Conclusioni: il posizionamento nel settore
Il Majesty 100 Terrace è l’interpretazione matura del 100 piedi “da vivere”: privilegia il tempo a bordo, la privacy e l’integrazione funzionale tra ambienti, restando prestazionale quanto basta per tragitti agili tra arcipelaghi e rotte costiere. Il suo valore competitivo risiede nel combinare volumi da 32 metri con gestione industriale solida, opzioni motori collaudate, impianti di stabilizzazione completi e una narrativa di design dove la terrazza armatoriale diventa firma e insieme strumento di benessere.



