Il Numarine 26XP è un explorer yacht in composito di circa 26 metri (LOA ~25,9 m) concepito per coniugare autonomia di lungo raggio e comfort acustico a livelli tipici di unità ben più grandi. La piattaforma XP di Numarine nasce con una precisa ambizione progettuale: offrire uno scafo efficiente in dislocamento a velocità contenute per attraversate “slow cruising”, affiancato dalla derivazione semi-dislocante per armatori che desiderano punte velocistiche sensibilmente più alte, preservando però volumi e vivibilità da explorer puro. In questa analisi entreremo nel dettaglio di architettura, materiali, propulsione, impiantistica e qualità dinamiche, integrando dati ufficiali del cantiere e riscontri da test e schede tecniche di mercato, per comporre un quadro affidabile e utile a progettisti, comandanti e futuri armatori.
Profilo del cantiere: storia, filosofia costruttiva, reputazione
Fondata a Istanbul, Numarine ha costruito la propria reputazione su scafi in FRP composite (vetroresina e sandwich con anime e rinforzi avanzati), grande attenzione all’isolamento vibro-acustico e una visione progettuale centrata sull’autonomia reale più che sulla sola velocità di punta. La serie XP (da 22 a oltre 45 metri) rappresenta l’evoluzione esplorativa del marchio: volumi generosi, pescaggi contenuti per la crociera in Mediterraneo e acque interne, range significativo a velocità economiche e un’ergonomia di bordo improntata a lunghe permanenze. La comunicazione tecnica del brand enfatizza la cosiddetta “Sound of Silence”: trattamenti, controsoffitti flottanti, pannellature e disaccoppiamenti mirati per ridurre il livello di pressione sonora durante il moto e all’ancora, una cifra distintiva apprezzata dai comandanti nei trasferimenti prolungati.
Negli ultimi anni, la linea XP ha consolidato un posizionamento competitivo internazionale grazie a un rapporto costo/volume/tecnologia molto favorevole nel segmento degli explorer in composito sotto i 150 GT, collocando i modelli 26XP e 27XP come punti d’ingresso ideali per armatori privati e flotte charter di fascia alta che cercano autonomia e gestione semplificata rispetto a unità in acciaio.

Analisi tecnica approfondita
Dimensioni e architettura navale
Il 26XP misura circa 25,9 m di lunghezza fuori tutto (84’11″–85′ a seconda della fonte e degli allestimenti) con un baglio di circa 6,60 m e un pescaggio nell’ordine dei 2,1 m a pieno carico. La stazza lorda è under 150 GT, una soglia significativa per equipaggi minimi e per il regime normativo, mentre la dislocazione a pieno carico si attesta attorno a ~93 t secondo i dati pubblicati. La carena è firmata da Umberto Tagliavini, con il design esterno e gli interni di Can Yalman, combinando prua piena, volumi maestri avanzati e lunghe superfici bagnate per ridurre i consumi a velocità di progetto. La geometria dello scafo privilegia l’efficienza in dislocamento e la stabilità di rotta, con un’impostazione che consente, nella variante semi-dislocante, di sostenere anche regimi più elevati grazie a potenze crescenti e assetti ottimizzati.
- LOA: ~25,89 m (85′) / LWL ~23,95 m
- Baglio massimo: ~6,60 m (21’8″–21’7″)
- Pescaggio: ~2,12 m (6’11”) a pieno carico
- Stazza: < 150 GT
- Categoria di progettazione: CE A
Materiali di costruzione: scafo, sovrastruttura, interni
La piattaforma costruttiva è in FRP composite (fibra di vetro con stratificazioni e nuclei a sandwich nelle macroaree), con sovrastruttura anch’essa in composito per contenere masse sospese, favorendo il metacentro e il comfort dinamico. Il piano di coperta adotta teak su aree calpestabili per isolamento termico/acustico e grip, mentre sottopelle trovano posto controventature e longheroni che irrigidiscono il guscio senza penalizzare i volumi sottocoperta. Le rivestiture interne combinano pannellature tecniche con finiture custom (legni nobili, tessuti tecnici, pietre alleggerite ove richiesto), con sistemi di fissaggio disaccoppiati per attenuare la trasmissione vibrazionale.
Il ricorso esteso al composito consente al 26XP di offrire peso specifico contenuto e libertà di modellazione dei volumi (particolarmente evidente sul fly integrato e sul grande overhang poppiero), con vantaggi in termini di baricentro e assetto alle diverse andature.

Motorizzazioni, propulsione e trasmissione
Il 26XP è proposto in due configurazioni di carena/propulsione:
- Full Displacement: coppia di MAN D2676 LE (435–560 hp) con trasmissione in linea d’asse, ottimizzati per consumi ridotti e autonomia estesa a velocità economiche (8–11,5 kn). È la soluzione di elezione per crociere lunghe e costi operativi contenuti.
- Semi-Displacement (“Fast”): coppia di MAN 1200 hp che porta la velocità massima nell’ordine dei 30–31 kn e crociera ~23 kn, con autonomia tipica nell’intorno di ~1.000 nm a regime di crociera. Questa variante rinuncia a parte del range ma amplia significativamente il profilo operativo per trasferimenti rapidi e riduzione dei tempi rotta.
La scelta tra le due versioni non è un mero esercizio di potenza: incide su curve di consumo, assetti e carichi impiantistici. In entrambi i casi, l’adozione di riduttori e linee d’asse adeguatamente disaccoppiate si integra con i pacchetti di isolamento acustico del cantiere.
Prestazioni: velocità, crociera, autonomia, consumi
Nella versione dislocante, i dati più ricorrenti indicano una velocità di crociera ~11,5 kn e una massima ~14 kn, con autonomia dichiarata nell’ordine delle 3.000–3.500 nm a 8 kn (profili meteo e carichi permettendo). Questi valori sono resi possibili da serbatoi carburante ~11.000 L (~2.906 gal) e serbatoi acqua ~2.000 L. Nella variante semi-dislocante la velocità massima sale fino a ~30–31 kn, ma la riserva di autonomia si attesta attorno a ~1.000 nm a 23 kn, coerente con la curva di potenza richiesta a carena in parziale sostentamento.
- Dislocante: 11,5 kn (crociera), 14 kn (max), 3.000–3.500 nm @ 8 kn
- Semi-dislocante: ~23 kn (crociera), ~30–31 kn (max), ~1.000 nm
- Carburante: ~11.000 L | Acqua: ~2.000 L | Nere: ~1.000 L
Sistemi di bordo: elettronica, domotica, navigazione
Il 26XP adotta bridge con strumentazione integrata per la conduzione a lungo raggio (doppi display multifunzione, gestione radar/chart, autopilota, conning centralizzato), integrabile con monitoraggio impianti (acque, energia, HVAC) e domotica per luci, tende e entertainment. Le ridondanze tipiche delle navigazioni offshore (doppie pompe critiche, filtraggi carburante a stadi) sono coerenti con la filosofia explorer. La dotazione può includere stabilizzatori giroscopici/attivi, watermaker, impianti di condizionamento multi-zona e bow/stern thruster per manovre in porti affollati. Sul tema comfort acustico, Numarine dichiara soglie di near-silence in combinazione con pacchetti “Super Silent”, grazie a pannellature fonoassorbenti e disaccoppiamenti puntuali tra apparati e strutture.

Design e architettura: firme stilistiche, layout, ergonomia
Il linguaggio formale di Can Yalman si riconosce nelle superfici tese, nei montanti sottili e nella grande vetrata longitudinale che alimenta la luce naturale sul ponte principale. L’overhang del fly proietta ampiamente a poppa, generando un’area d’ombra significativa sul pozzetto e un terrace deck sopraelevato di raro respiro per la taglia. A prua, una lounge protetta ospita prendisole e sedute, ideale in rada. La plancetta di poppa (anche up/down opzionale) è dimensionata per tender generosi, con capacità di carico adeguata alle esigenze charter.
All’interno, il main deck sviluppa un salon a piena larghezza visiva con zona living e pranzo, mentre la cucina può essere open o separata. Sottocoperta sono previste 4 o 5 cabine per 8–10 ospiti, inclusa una armatoriale full-beam, oltre a 2 cabine equipaggio (fino a 4 posti). Lo studio degli spazi privilegia passavanti sicuri, sezioni verticali confortevoli e un layout scalabile in funzione del profilo d’uso (privato vs charter).



Innovazione e ricerca: efficienza, emissioni, stabilizzazione e sicurezza
La piattaforma XP integra soluzioni mirate alla riduzione dei consumi specifici alle andature economiche (profilo carena, eliche ottimizzate per il regime, riduttori adeguati) e alla riduzione del rumore/vibrazioni (trattamenti acustici, disaccoppiamenti macchine). Il cantiere adotta sistemi di stabilizzazione e gestione energetica avanzati, con opzioni che includono gyro e stabilizzatori attivi, mentre l’architettura impiantistica è predisposta a configurazioni hotel load efficienti.
Per la famiglia XP sono stati presentati negli anni progetti e versioni con enfasi su propulsioni e gestione energetica evolute; il fil rouge del 26XP resta una base solida e modulare, predisposta a pacchetti di aggiornamento in linea con normative e standard ambientali in evoluzione.
Vita a bordo e comfort
Elemento distintivo del 26XP è la vivibilità in rapporto alla taglia: pozzetto profondo, flybridge con zone dining e lounge, bow lounge protetta, plancetta operativa per tender e toys. Gli interni privilegiano luce, altezze e corridoi agevoli, con cabine ospiti dall’accesso intuitivo e volumi armatoriali adeguati alla crociera stagionale e al lungo periodo. La domotica consente scena-luci e controllo clima, mentre l’insonorizzazione incide direttamente sulla qualità di vita notturna e sulla fruizione degli spazi durante i trasferimenti.
Nei contenuti multimediali di review, l’upper deck viene spesso indicato come punto di forza, con ampiezze più vicine a yacht di categoria superiore. Le possibilità di custom (bar, jacuzzi, wet galley, area prendisole) aumentano l’appeal per il charter premium.

Prestazioni in navigazione: test in mare e feedback
Le prove e i walkthrough più recenti confermano la coerenza dinamica del 26XP. In dislocamento, il passaggio sull’onda è pieno e privo di risonanze strutturali percepibili, con assetto tendenzialmente orizzontale e timoni efficaci nel mantenimento di rotta su lungo periodo. La plancetta poppiera, dimensionata per tender importanti, non penalizza la scia a regimi economici; viceversa, incrementa l’operatività in rada. Nella versione fast, il salto prestazionale modifica la risposta al timone e l’assetto longitudinale: la carena resta prevedibile, con angoli d’incidenza che permettono percorrenze veloci mantenendo una buona sensazione di controllo.
Soundscape e vibrazioni percepite a bordo risultano tra i migliori della categoria, soprattutto in crociera economica: un valore che, nella pratica, si traduce in minore affaticamento dell’equipaggio e maggiore godibilità degli interni durante i trasferimenti prolungati.
Mercato e concorrenza
Posizionamento prezzo/segmento
Il 26XP opera nel segmento explorer 24–28 m in composito con stazza <150 GT. Il capex dipende in modo netto dalla scelta dislocante vs semi-dislocante, dall’elettronica, dai pacchetti comfort e dalle personalizzazioni di interni/esterni (fly attrezzato, jacuzzi, davit, beach set-up). I listini variano sensibilmente su base allestimento e anno; le inserzioni internazionali mostrano valori che riflettono lo stato dell’arte del cantiere (nuovo) e la tenuta del valore sul pre-owned recente.
Esempi pubblici (non vincolanti): annunci e schede 2023–2025 attestano prezzi di richiesta in linea con la concorrenza diretta, con differenziali legati allo spec (motori, stabilizzazione, finiture di alto livello).
Analisi dei competitor diretti
Nel perimetro 26–28 m / <150 GT i confronti naturali includono:
- Ocean Alexander 27R: filosofia pocket superyacht con forte attenzione al design d’interni; autonomia tipica inferiore (≈2.000 nm @ 9,5 kn nelle comparazioni) rispetto al 26XP dislocante, a fronte di finiture e brand equity elevati.
- Sanlorenzo SX76/SX88: non sono explorer puri in senso stretto, ma molte scelte di volumi e vivibilità li rendono alternative attraenti per armatori orientati alla vita in rada e allo stile; range meno “oceanico” ma design iconico.
- Sirena 88 (più grande) e Azimut Grande Trideck 26–27 m (ambito diverso): offrono valori diversi su prestazioni/immagine, ma meno focalizzati sull’exploration range con consumi economici.
Una comparazione diretta con l’Ocean Alexander 27R mostra il vantaggio del 26XP in termini di range nella versione dislocante (≈3.500 nm @ 8 kn), grazie alla combinazione tra carena efficiente e capacità carburante, laddove il 27R privilegia un equilibrio diverso tra prestazioni e autonomia.
Trend del settore di riferimento
Il sotto-segmento explorer in composito <150 GT registra una crescita costante: autonomie reali, pescaggi gestibili e costi operativi compatibili con programmi armatoriali misti (privato + charter). Il 26XP intercetta questa tendenza con una base modulare (dislocante vs fast) e una politica di volumi al vertice della categoria. L’incremento di richieste per comfort acustico e integrazione domotica rafforza il vantaggio competitivo di chi, come Numarine, ha investito in isolamenti e riduzione vibrazionale.
Clientela target
- Armatori privati che privilegiano permanenze a bordo prolungate, trasferimenti stagionali e gestione snella dell’equipaggio (2–4).
- Charter di lusso che cercando volumi e autonomia per itinerari estesi senza sacrificare estetica e comfort.
- Società di rappresentanza interessate a un prodotto marketable sia come explorer autentico (dislocante) sia come “crossover veloce” (semi-dislocante).
Risultati e riconoscimenti
La diffusione internazionale della serie 26XP è testimoniata dal numero di esemplari in costruzione e consegnati negli ultimi anni e dalla copertura su testate e canali video dedicati alla nautica d’alta gamma. Walkthrough e recensioni indipendenti sottolineano la consistenza del progetto e la forte domanda per configurazioni personalizzate del sun deck e del beach set-up. La costanza di comparsa del 26XP nei saloni nautici principali e nelle piattaforme di brokerage conferma l’appeal commerciale del modello.

Prospettive future
Il 26XP riflette la direzione strategica del cantiere: piattaforme scalabili, forte focus su comfort acustico, impiantistica affidabile e duale identità (dislocante/fast) per adattarsi a target diversi. Guardando alle normative ambientali e ai trend d’uso, è ragionevole aspettarsi ulteriori ottimizzazioni energetiche (gestione carichi, batterie, HVAC più efficienti) e opzioni di stabilizzazione sempre più performanti. Per il segmento, l’asticella si alzerà su integrazione domotica, sostenibilità e human-centric design.
Specifiche riassuntive (dati indicativi)
- Architetto navale: Umberto Tagliavini
- Design esterni/interni: Can Yalman
- Costruzione: FRP composite (scafo e sovrastruttura)
- LOA: ~25,9 m | Baglio: ~6,60 m | Pescaggio: ~2,1 m | Stazza: <150 GT
- Carburante/Acqua/Nere: ~11.000 / 2.000 / 1.000 L
- Motori (dislocante): 2× MAN D2676 LE 435–560 hp
- Motori (semi-dislocante): 2× MAN 1200 hp
- Velocità (dislocante): ~11,5 kn crociera | ~14 kn max
- Range (dislocante): ~3.000–3.500 nm @ 8 kn
- Velocità (fast): ~23 kn crociera | ~30–31 kn max | Range: ~1.000 nm
- Allestimenti: 4 o 5 cabine, 8–10 ospiti + 4 crew
- Classe: CE A
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Conclusione: posizionamento e scelta razionale
Il Numarine 26XP è un progetto razionale e coerente: nella versione dislocante offre autonomia e comfort acustico difficili da eguagliare nella taglia, con costi d’esercizio sensati e una volumetria di bordo davvero generosa. La variante semi-dislocante aggiunge una dimensione fast commuter che amplia il ventaglio d’impiego (crociere brevi e trasferimenti rapidi), pur rinunciando a parte del range oceanico. In rapporto alla concorrenza diretta, la leva competitiva è data dall’equilibrio tra volumi, autonomia e personalizzazione, condito da un importante lavoro su vibrazioni e rumorosità. Per armatori privati e operatori charter alla ricerca di un explorer in composito sotto i 150 GT, il 26XP rappresenta una delle proposte più complete e “centrate” del mercato attuale.



