Pearl 63, l’eccellenza dei superyacht in 18 metri di lunghezza | Prestazioni spaziali e comfort a bordo

Pearl 63 è il nuovo flybridge di fascia 60–65 piedi con cui Pearl Yachts aggiorna una tipologia che, negli ultimi anni, è diventata il banco di prova più competitivo della nautica da diporto europea. Ideato per coniugare quattro cabine in meno di 19 metri, prestazioni da crociera veloce e una piattaforma tecnologica da owner-operator, il 63 propone scelte ingegneristiche coerenti con l’uso reale: carene plananti ottimizzate per propulsione IPS, gestione elettronica integrata, volumi calcolati al millimetro e un layout privo di “zone morte” in cui ogni litro è messo a reddito funzionale.

Sul piano architettonico, il progetto porta la firma di Bill Dixon, mentre gli interni sono curati da Kelly Hoppen CBE, interpreti di un linguaggio che Pearl ha reso distintivo: linee pulite, superfici vetrate estese per massimizzare illuminazione naturale e percezione dello spazio, e una palette materica sofisticata e resistente all’uso intensivo tipico del charter di alto livello. L’insieme si concretizza in un’imbarcazione dallo scafo GRP ad alta efficienza, sovrastruttura leggera e una piattaforma poppiera con tender garage capace di ospitare un Williams TurboJet 285 o uno Sea-Doo Spark, alternativamente allestibile come cabina equipaggio: una flessibilità rara nella categoria.

Pearl 63 – pearlyachts.com

Profilo del cantiere: storia, filosofia costruttiva, reputazione

Nato alla fine degli anni Novanta da un’idea dell’allora comandante Iain Smallridge, Pearl Yachts si è posizionato sin da subito come costruttore boutique britannico, con produzione a basso volume e cura sartoriale del dettaglio. L’orientamento è rimasto intatto: modelli flybridge contemporanei, design interno firmato da nomi di spicco (Kelly Hoppen) e carene affidate a un progettista di lungo corso come Dixon Yacht Design. Negli anni, la gamma si è consolidata con prodotti dal carattere riconoscibile, premiati da una community internazionale di armatori attenti alla qualità percepita e all’ergonomia.

La filosofia costruttiva è riassumibile in tre direttrici: volumi ottimizzati per massimizzare abitabilità su scafi compatti, innovazione pragmatica (tecnologia di bordo focalizzata sul beneficio d’uso) e personalizzazione reale dei layout. Questa reputazione, corroborata dalla crescente presenza sui mercati USA ed EMEA, si riflette nel 63, che eredita il successo del 62 e lo porta avanti con un salto di potenza, comfort e dotazioni.

Dimensioni e architettura navale

Misure principali

  • Lunghezza fuori tutto (LOA): 18,61 m (61’1”)
  • Baglio massimo: 5,23 m (17’2”)
  • Pescaggio a pieno carico: 1,59 m (5’2”–5’3”)
  • Dislocamento indicativo: ~36.500 kg
  • Serbatoi carburante: ~2.650 L
  • Acqua dolce: ~800 L

Le geometrie sono tarate per la propulsione entrobordo con linee d’asse pod (IPS), con baricentro contenuto e distribuzione dei pesi verso il centro dello scafo per diminuire i momenti di beccheggio e rollio. L’opera viva adotta deadrise e pattini longitudinali disegnati per favorire il lift e la stabilità direzionale a velocità di crociera, mantenendo inserimenti morbidi sull’onda tipica del Mediterraneo.

Pearl 63 – boatmag.it

Layout esterni e gestione dei carichi

Il flybridge, con hard-top opzionale e pannello apribile, distribuisce peso in alto in modo controllato grazie alla sovrastruttura alleggerita; i corrimani integrati e passavanti protetti concorrono a una fruizione sicura anche con mare formato. La plancia di poppa è dimensionata per gestire varo/alaggio del tender e per fungere da spiaggetta attrezzata. L’assetto statico è studiato per minimizzare il trim negativo con garage carico, aiutando l’uscita in planata e la visibilità dalla postazione di guida.

Materiali e processi costruttivi

Lo scafo è in vetroresina (GRP) con laminazione studiata per ottimizzare rigidità flessionale e contenimento della massa; la sovrastruttura, anch’essa GRP, impiega rinforzi localizzati su attacchi di tientibene, basamenti degli arredi e basi dei mobili sospesi. La scelta della vetroresina, rispetto a sandwich avanzati su tutta la superficie, qui risponde a un compromesso validato dall’uso: robustezza, riparabilità e prevedibilità strutturale, con tramezzi e paratie ingegnerizzati per smorzare vibrazioni e risonanze. Le finiture interne adottano pannellature impiallacciate, resine ad alta resistenza nelle aree di passaggio e rivestimenti soft-touch in cabine, con verniciature di grado nautico per durabilità.

Motorizzazioni, propulsione e trasmissione

Il cantiere prevede pacchetti Volvo Penta IPS fino alla taglia IPS1350 (2×1.000 hp), con opzioni IPS-1050 e IPS-1200 a seconda del profilo d’uso. La scelta dei pod offre vantaggi concreti: efficienza propulsiva alle andature di crociera, timoneria joystick per le manovre, Dynamic Positioning System per soste di precisione e integrazione con thruster proporzionali per un controllo laterale fine. Tutti i pacchetti si innestano su una sala macchine razionale, dove passaggi e manutenzione periodica sono stati favoriti da un’accurata ingegnerizzazione dei percorsi.

Prestazioni: velocità, crociera, autonomia, consumi

  • Velocità massima dichiarata: fino a ~33 kn (con IPS1350)
  • Crociera tipica: ~25 kn
  • Autonomia indicativa: ~260 NM (profili medi, serbatoi standard)

Questi valori, coerenti con le dimensioni e la spinta installata, vanno letti in chiave mission profile: un 63 piedi con quattro cabine destinate a uso familiare/charter predilige una crociera 20–26 kn, dove si ottiene il miglior rapporto miglia/litro a carico reale, riducendo rumorosità e sollecitazioni meccaniche. I test indipendenti riportano una sensazione di solidità all’impatto con l’onda corta e una risposta dolce al timone anche con mare al traverso, merito della geometria delle sezioni e della distribuzione dei pesi.

Sistemi di bordo: elettronica, domotica e navigazione

La plancia principale e quella del fly adottano display multi-touch (es. ecosistemi Garmin integrati) per navigazione, gestione motori e controlli di bordo; la logica di interfaccia privilegia pagine contestuali con accesso rapido a trim, waypoint e sensori di sentina. Il sistema di monitoraggio centralizza parametri chiave (temperature, livelli, allarmi) mentre una domotica semplificata governa luci, oscuranti, climatizzazione e media con scene preimpostate. L’insieme dialoga con joystick IPS, thruster proporzionali e Dynamic Positioning per manovre silent-stress, consentendo al proprietario di condurre la barca senza equipaggio professionale, se desidera.

Pearl 63 – plancia – val-navtika.si

Design e architettura degli interni

Firma stilistica Kelly Hoppen

Gli interni del Pearl 63 interpretano la filosofia “calma lussuosa” tipica di Kelly Hoppen: tonalità neutre a contrasto, tessuti strutturati e boiserie rigorose, con accenni metallici e pietre tecniche nelle superfici orizzontali. L’illuminazione diffusa, con tagli LED e luci d’accento, disegna gerarchie visive che amplificano i volumi reali. La scelta dei materiali mira a un equilibrio tra estetica e manutenzione, cruciale in ambito charter premium.

Layout cabine e aree comuni

  • Owner a tutto baglio a centro barca con bagno en-suite e armadiatura passante.
  • VIP a prua con letto centrale e vani dedicati.
  • Due guest (trasformabili/lette sovrapposte secondo configurazione).
  • Salone open con divani contrapposti, mobile TV/hi-fi e zona pranzo in continuità con la cucina.
  • Galley attrezzata con elettrodomestici integrati “domestic grade”.
  • Crew/garage a poppa in opzione, alternativamente tender bay.

Il risultato è un quattro cabine “vero” sotto i 19 metri — un traguardo ingegneristico che pochi competitor raggiungono senza sacrificare stivaggi, passaggi o altezze interne.

Pearl 63 – ponte superiore – pearlyachts.com
Pearl 63 – ponte principale – pearlyachts.com
Pearl 63 – ponte inferiore – pearlyachts.com

Innovazione e ricerca: efficienza, stabilità, sicurezza

La propulsione IPS è la chiave di volta: oltre all’efficienza, riduce rumorosità e vibrazioni, offrendo una traiettoria “a compasso” in virata e una prontezza al cambio di rotta utile nelle manovre di porto. La piattaforma di bordo include stabilizzazione (opzionale, giroscopica o a pinne a seconda delle specifiche) per tagliare il rollio alla fonda e in crociera lenta, incrementando il comfort percepito. Sul piano della sicurezza, spiccano impianti antincendio automatici in sala macchine, impianti bilge ridon­danti con allerta remota e quadri elettrici con sezionamenti chiari per interventi rapidi.

Da notare anche l’approccio alla riduzione dei consumi: canalizzazioni dell’aria razionalizzate per ottimizzare la climatizzazione, vetri selettivi e tende a elevato potere schermante riducono il carico termico; la gestione dei carichi elettrici è coordinata dal power management di bordo, con logiche di priorità per preservare autonomia dei generatori e comfort acustico in rada.

Vita a bordo e comfort

Il 63 è progettato per vivere molteplici scenari d’uso: weekend con famiglia, island hopping in arcipelaghi mediterranei, crociere settimanali con ospiti. Il fly accoglie una vera area sociale con timoneria duplicata, prendisole e wet-bar; il pozzetto resta protetto e comunicante con il salone tramite vetrate scorrevoli a tutta luce, favorendo la continuità indoor-outdoor. Gli arredi sono fissati su basi strutturali per eliminare vibrazioni, con imbottiti a densità differenziata e rivestimenti marini. La climatizzazione a zone e l’isolamento acustico (paratie + sottofondi) creano un ambiente silenzioso, tipicamente sotto i 70–72 dB(A) a crociera moderata su barche di classe analoga.

Pearl 63 – piattaforma a poppa – pearlyachts.com

Prestazioni in navigazione: prove in mare e feedback

Le prime uscite stampa indicano una barca equilibrata che offre sensazioni di controllo progressivo: l’uscita in planata è rapida, la visibilità è buona grazie a una plancia ergonomica e ai montanti sottili, e le virate a medio raggio sono pulite, con scarso decadimento di velocità. Gli IPS1350 spingono fino a circa 33 nodi, ma il sweet spot resta a 22–26 nodi, dove rumorosità e consumi convergono su un equilibrio adatto a crociere lunghe.

Interessante la gestione in rada: il Dynamic Positioning si è dimostrato utile durante attese al rifornimento o manovre in spazi ristretti, mentre l’assetto col tender a poppa resta neutro grazie al dimensionamento della piattaforma e dei volumi garage.

Mercato e concorrenza

Segmento e posizionamento economico

Il Pearl 63 presidia il core del mercato flybridge 60–65 piedi, la fascia più richiesta in Mediterraneo e Florida. La base prezzo per unità nuove comunicata dalla stampa specializzata si colloca intorno a £1,77 milioni ex VAT alla data di introduzione, con forte variabilità in base a motorizzazioni e pacchetti opzionali. Sul fronte dell’offerta, le prime inserzioni su marketplace internazionali mostrano disponibilità su order slot con prezzo su richiesta.

Competitor diretti

  • Sunseeker Manhattan 60/65: forte brand equity, impostazione sport-luxury, alternative IPS/shaft a seconda delle annate.
  • Princess F62/F65: riferimento per qualità percepita e finiture, grande rete di assistenza.
  • Fairline Squadron 58/62: ottimo compromesso tra volumi e guida, tradizione british con stile più “classico”.
  • Azimut Fly 62: impostazione italiana, design emozionale, ampia diffusione nel charter mediterraneo.

Rispetto a questi nomi, il Pearl 63 spinge su tre differenziatori: quattro cabine “piene” in 18,6 m, garage per tender/jet-ski alternabile a crew e interior design firmato (Hoppen) con pacchetti di stile distintivi. La matrice boutique permette inoltre una personalizzazione superiore alla media, pur restando in una scala industriale moderna.

Clientela target

Il profilo d’acquisto tipico è l’armatore privato evoluto — spesso alla seconda o terza barca — che desidera condurre in prima persona con l’assistenza minima di un marinaio stagionale, oppure l’operatore charter di fascia alta che cerca quattro cabine reali per weekly charter con equipaggio ridotto. L’elettronica user-friendly, il joystick e il DPS sono strumenti che riducono lo stress operativo, mentre il comfort acustico e climatico innalzano la qualità percepita dagli ospiti.

Pearl 63 – pearlyachts.com

Risultati e riconoscimenti

Alla presentazione (2025) il modello ha raccolto attenzione mediatica per l’inedita combinazione di layout a quattro cabine, garage per tender/jet e motorizzazioni IPS fino a 1.000 hp per lato. Le recensioni preliminari della stampa specializzata sottolineano la continuità migliorativa rispetto al 62, con più spinta e dotazioni avanzate.

Prospettive future e direzione del cantiere

Il 63 evidenzia la rotta Pearl: gamma snella, alto contenuto di design e tecnologia utile. In prospettiva, ci si attende ulteriore lavoro su efficienza energetica (ottimizzazione HVAC, illuminazione e gestione carichi) e integrazione di propulsioni ibride sulle taglie superiori, mentre su 60–70 piedi è prevedibile l’ulteriore raffinamento di piattaforme IPS, stabilizzazione e hotel load silenziati, per crociere prolungate a impatto acustico minimo.

Sintesi di posizionamento

In una fascia affollata di alternative, Pearl 63 si ritaglia uno spazio netto: è una barca pensata dall’uso, con quattro cabine effettive, un garage “vero” che fa la differenza in rada, e motorizzazioni IPS capaci di unire prestazione e semplicità operativa. Non punta a inseguire record assoluti ma a costruire una esperienza d’insieme che coniuga comfort, autonomia credibile e un design di interni riconoscibile. Per armatori e charter di fascia alta, rappresenta una proposta razionale e al contempo distintiva, sostenuta dalla reputazione di un cantiere boutique britannico in crescita.

Galleria immagini

Pearl 63 – cabina armatoriale – pearlyachts.com
Pearl 63 – cabina ospiti – pearlyachts.com
Pearl 63 – cambusa – pearlyachts.com
Pearl 63 – interni – pearlyachts.com

Scheda tecnica riassuntiva

  • Progetto/Carena: Dixon Yacht Design
  • Interior Design: Kelly Hoppen CBE
  • Materiali: Scafo e sovrastruttura in GRP
  • LOA: 18,61 m — Baglio: 5,23 m — Pescaggio: 1,59 m
  • Dislocamento (indicativo): ~36,5 t
  • Serbatoi: Carburante ~2.650 L; Acqua ~800 L
  • Motorizzazioni: 2×Volvo Penta IPS-1050/1200/1350 (fino a 1.000 hp cad.)
  • Velocità massima: fino a ~33 kn — Crociera: ~25 kn
  • Autonomia: ~260 NM (configurazione standard)
  • Cabine ospiti: 4 — Bagni: 3 — Crew/garage: a poppa (alternativi)
  • Classificazione CE: A (oceano), secondo le fonti di settore

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Note per l’armatore: configurazione e consigli d’acquisto

  • Profilo “family & friends”: priorità a pacchetto hotel silenzioso (isolamenti, generatori insonorizzati), stabilizzatore a pinne per comfort all’ancora, soft package trekking tender 2,85–3,20 m.
  • Profilo “charter premium”: ottimizzare stivaggi, inserire watermaker, pacchetto Wi-Fi/Starlink, protezioni tessili removibili e pavimentazioni con finiture a prova di uso intensivo; valutare crew a poppa al posto del garage, affidando il tender a piattaforma idraulica.
  • Owner-operator: DPS, telecamera sala macchine, bow & stern thruster proporzionali, pacchetto visibilità (telecamere 360°) e doppio chartplotter per ridondanza.

Conclusione operativa

Il Pearl 63 non è solo un “nuovo 60 piedi” con più cavalli: è la formalizzazione di un metodo progettuale centrato sull’uso reale, con una filiera di fornitori solidi e una direzione artistica che valorizza volumi e luci. Chi predilige condurre in autonomia, senza rinunciare a quattro cabine e a un garage funzionale, trova nel 63 un equilibrio raro: prestazionale quando serve, parco nei consumi alle andature giuste, e accogliente nelle lunghe soste in rada. In un segmento iper-competitivo, rappresenta una proposta coerente e consapevole, fedele alla promessa di un cantiere boutique che continua a crescere senza perdere la sua identità.

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