Pearl 72, il flybridge che alza l’asticella | Riscritto totalmente l’uso degli spazi

Il Pearl 72 si colloca nella fascia 21–23 metri dei flybridge premium, con un’impostazione che predilige volumi utilizzabili, privacy e comfort dinamico. Progettato da Dixon Yacht Design per carena e stile esterno e arredato da Kelly Hoppen CBE per gli interni, il 72 propone una soluzione distributiva rara: due suite armatoriali – una a prua con accesso privato e una full beam a centro barca – affiancate da due cabine ospiti en-suite. L’architettura navale adotta una carena planante in GRP ottimizzata per le andature di crociera medio-alte tipiche del Mediterraneo, mantenendo una guida asciutta e prevedibile anche con onda corta.

Lunghezza f.t.: 21,99 m
Baglio max: 5,75 m
Pescaggio: ~1,70 m
Dislocamento: ~50–52,8 t (allestimento variabile)
Carburante: ~4.250–4.340 L
Acqua dolce: ~950 L
Cabine: 4 en-suite + crew
Ospiti: 8 (+2 crew)
Pearl 72 – pearlyachts.com

Profilo del cantiere: storia, filosofia, reputazione

Origini e identità “boutique”

Fondata nel 1998, Pearl Yachts nasce dalla visione dell’ex comandante Iain Smallridge, affiancato inizialmente da John Yarnold e, dal 2003, sostenuto dagli investitori Tony e Margaret Whittaker. La cifra stilistica del marchio è quella di un boutique builder: pochi modelli, ma riconoscibili, con partnership progettuali stabili (Dixon per l’architettura, Kelly Hoppen per gli interni), un controllo ravvicinato della qualità e un focus maniacale sull’usabilità reale degli spazi. Questa impronta consente a Pearl di proporre soluzioni distributive non convenzionali, come la doppia suite armatoriale introdotta sul 72.

Riconoscimenti e percezione di mercato

La reputazione del cantiere è cresciuta grazie a un rapporto contenuti/prezzo competitivo e a premi di settore. Il Pearl 72 ha ottenuto il “Judges’ Special Award” ai Motor Boat Awards 2023 e il “Best Interior (19–24 m)” ai World Yacht Trophies 2023, a riprova della qualità del progetto e del valore percepito dall’industria.

Analisi tecnica approfondita

Dimensioni, carena e architettura navale

La carena del Pearl 72 è una planante a deadrise variabile, con un angolo allo specchio di poppa che privilegia il compromesso tra stabilità trasversale a bassi regimi, comfort in planata e efficienza di spinta con eliche di diametro contenuto. Le ampie aperture a scafo sono integrate da spalle strutturali che irrigidiscono il fasciame, garantendo al contempo luce naturale a tutte le cabine. La larghezza di 5,75 metri, nella categoria, abilita un volume utile superiore alla media, traducendosi in corridoi più generosi, bagni più ampi e spazi tecnici meglio accessibili.

Pearl 72 – pearlyachts.com
  • Prora piena con volumi importanti per ospitare la seconda suite armatoriale senza compromettere i gavoni tecnici.
  • Slancio di prua bilanciato per evitare impatti secchi sull’onda corta; bordi vivi arretrati per spruzzi contenuti.
  • Trasferimento carichi studiato per mantenere il baricentro nella “finestra” ideale anche con serbatoi sbilanciati.

Materiali costruttivi: scafo, sovrastruttura, interni

La costruzione è in GRP (vetroresina) con laminazioni differenziate: stratifiche più robuste in aree ad alto carico (zona chiglia, paratie, sala macchine) e alleggerimenti mirati in sovrastruttura per ridurre il top weight. La finitura esterna, tipica di cantieri boutique britannici, punta su gelcoat di elevata resistenza all’UV. Gli interni, firmati Kelly Hoppen, articolano palette materiche e cromatiche coerenti (temi come “Indulgence”, “Modern” e “Luxury”) con essenze impiallacciate selezionate, pietre naturali (Onice/Calacatta), metalli bruniti e tessuti a trama tattile.

Motorizzazioni, propulsione e trasmissioni

La gamma motori prevede in genere MAN V12 1.400 hp come standard e l’opzione MTU 10V2000 M96L 1.600 hp per chi privilegia la velocità massima e una coppia più corposa ai medi regimi. La trasmissione è su linee d’assi con eliche a passo fisso ottimizzato. La scelta di non adottare IPS su questa taglia e impostazione è coerente con la ricerca di robustezza e prevedibilità alla lunga distanza, oltre che con un più agevole accesso per la manutenzione ordinaria e straordinaria in sala macchine.

  • Governabilità: timoni generosi, rapporto di sterzo adeguato alla guida in planata; joystick di manovra disponibile in opzione tramite integrazione thruster.
  • Riduttori: rapporti calibrati su curve elica che privilegiano la spinta ai 18–26 kn, dove il 72 trascorre la maggior parte delle ore di moto in crociera reale.
Pearl 72 – pearlyachts.com

Prestazioni: velocità, crociera, autonomie, consumi

Le prove raccolte su unità con MTU 2×1.600 hp indicano una massima di ~32–33 nodi e una crociera indicativa intorno ai 23–25 nodi, con consumi compatibili con il segmento e un’autonomia utile che, a velocità di progetto (24 kn), consente tratte di ~200–220 nm includendo riserva di sicurezza. A regimi dislocanti (~12–13 kn) si osserva un incremento significativo dell’autonomia, utile per trasferimenti in meteo incerto o per ottimizzare il consumo nella navigazione notturna.

Nota di metodo: i valori di consumo/autonomia dipendono da motorizzazione, carichi, antivegetativa, settaggi di assetto e stato del mare. Le cifre qui riportate sono indicative e ricavate da prove terze e schede ufficiali.

Sistemi di bordo: elettronica, domotica, navigazione

La timoneria (main deck + fly) integra multi-display per cartografia, radar solido-state, pilotaggio automatico e gestione dati motore. L’imbarcazione è predisposta per networking NMEA/eth con monitoraggio di serbatoi, livelli e allarmi tecnici. La domotica consente la gestione scenari luce/clima e tende, mentre la cabina equipaggio ospita un pannello di controllo che replica le principali letture di bordo per vigilanza a 360°.

Pearl 72 – plancia – pearlyachts.com
  • Stabilizzazione/assetto: interceptors Humphree a risposta rapida e pinne elettriche opzionali per comfort in navigazione e “zero speed”.
  • Energia: gruppi elettrogeni dimensionati per i carichi “hotel” (HVAC, cucina, sistemi AV) con insonorizzazione e supporti antivibranti.
  • AV & connettività: distribuzione zonale con sorgenti indipendenti; predisposizione 5G/Starlink a richiesta.

Ergonomia, acustica e vibrazioni

In crociera a 20–24 nodi, il 72 mostra una firma acustica contenuta: pavimenti su materassini antivibranti in aree sensibili, canalizzazioni HVAC con curve dolci (per ridurre fruscii) e bulkheads con massa critica elevata tra sezioni notte. La timoneria beneficia di una seduta con sostegno lombare e comandi correttamente distanziati; l’angolo di visibilità a prua rimane ampio anche con assetti più “puntati” grazie agli interceptors.

Design, layout e architettura degli interni

Il salone adotta una central galley che funge da cerniera tra pozzetto e dinette di prua: un’impostazione moderna che facilita servizio e convivialità. Ampie vetrate a tutta altezza eliminano la percezione di confine tra interno ed esterno, mentre la scelta dei materiali – legni nobili, pietre, metalli bruniti – conferisce un “peso visivo” importante, bilanciato da palette cromatiche studiate per non affaticare l’occhio durante l’uso serale.

  • Suite a centro barca full beam con ampie vetrate, cabina armadio e bagno privato separato.
  • Suite di prua con accesso dedicato dal salone, soluzione che tutela la privacy degli ospiti/armatori.
  • Cabine ospiti en-suite a centro barca, configurabili twin/double con sistemi “scissor” su richiesta.
Pearl 72 – ponte principale – pearlyachts.com
Pearl 72 – ponte inferiore- pearlyachts.com

Innovazione e ricerca: efficienza, emissioni, sicurezza

  • Controllo assetto elettronico (Humphree): riduce tempi di risposta rispetto ai flap tradizionali, migliora l’angolo di incidenza al variare del carico e contribuisce al comfort sul beccheggio.
  • Stabilizzazione elettrica: pinne a basso assorbimento, minore manutenzione rispetto a sistemi idraulici, rumorosità ridotta.
  • Illuminazione naturale: finestrature a scafo di grande sviluppo con rinforzi strutturali, a beneficio di autonomia energetica diurna (minor uso di luci artificiali).

Vita a bordo e comfort

L’area esterna combina un pozzetto ombreggiato, una prua vivibile con divano/prendisole e un flybridge modulare organizzato in tre zone (pranzo, bar/wetbar, relax/prendisole con possibilità di jacuzzi). La piattaforma poppiera idraulica facilita varo/alaggio del tender e assicura continuità con il beach club opzionale. In charter, il layout consente flussi separati equipaggio/ospiti senza interferenze.

Pearl 72 – piattaforma poppiera – pearlyachts.com

Impianti tecnici, HVAC ed energia di bordo

  • HVAC: climatizzazione canalizzata multi-zona, con diffusori a bassa velocità nell’area notte per comfort acustico; ritorni aria dissimulati negli arredi.
  • Impianto elettrico: quadri separati per servizi essenziali e “hotel loads”, logiche di load shedding per evitare picchi; predisposizione inverter/charger evoluti per ormeggi “green”.
  • Acqua & trattamento: serbatoio ~950 L, dissalatore opzionale per autonomia prolungata; boiler con recupero termico dai circuiti motore quando in marcia.

Manutenzione, accessibilità e sicurezza

La sala macchine offre passaggi adeguati intorno ai gruppi e accesso facilitato ai filtri. Le paratie tagliafuoco, i rilevatori e il sistema di fixed fire-fighting sono conformi alla categoria d’impiego, mentre i passaggi cavi/tubazioni sono sigillati per compartimentazione reale. Le prese a mare sono ordinate e segnalate, con etichettatura chiara per interventi rapidi.

Prestazioni in navigazione: prove, sensazioni e feedback professionali

Con mare 3–5 ft e raffiche 20–25 mph, i report di prova evidenziano una barca asciutta, che predilige input progressivi al timone e restituisce traiettorie pulite senza correzioni nervose. La salita in planata è dolce, senza “buco” a metà curva di coppia; gli interceptors aiutano a impostare rapidamente l’assetto ideale con carichi e velocità variabili. In acque ristrette, l’abbinamento assi + thruster (con joystick opzionale) consente movimenti composti, con coppie da gestire sui timoni in caso di vento traverso sostenuto.

Pearl 72 – fiancata – pearlyachts.com

Mercato e concorrenza

Posizionamento per prezzo e segmento

Il Pearl 72 presidia il core del segmento 70–75 piedi. Il prezzo reale dipende da motorizzazioni e dotazioni, ma i listini e gli annunci recenti collocano l’unità nell’intorno $4,6–4,75 milioni (mercato USA) o ~€4,0–4,1 milioni in Europa per unità nuove/seminew con pacchetti completi. È un posizionamento allineato ai brand britannici e italiani top-tier, giustificato da interni signature e da una dotazione tecnica di alto livello già in configurazione standard.

Analisi dei competitor diretti

  • Modello
  • Dimensioni (L×B×T)
  • Prestazioni max
  • Carburante / Acqua
Pearl 72
  • 21,99 × 5,75 × 1,70 m
  • ~32–33 kn (2×1600)
  • ~4,25–4,34 m³ / ~0,95 m³
Princess Y72
  • 21,77 × 5,52 × 1,72 m
  • ~32–35 kn
  • ~4,50 m³ / ~0,91 m³
Ferretti 720
  • 22,30 × 5,60 × 1,80 m
  • ~28–32 kn
  • ~4,60 m³ / ~1,00 m³
Sunseeker 75 Yacht
  • 23,02 × 5,73 × 1,63 m
  • ~34 kn
  • ~5,00 m³ / ~1,20 m³

Punti di forza competitivi del Pearl 72

  • Doppia suite armatoriale: un unicum nella taglia, ideale per co-armatori o charter di lusso con due coppie “primarie”.
  • Design signature (Dixon/Hoppen): forte identità estetica e qualità percepita “da taglia superiore”.
  • Pacchetto mare: garage per tender + PWC, piattaforma hi/lo e beach club opzionale senza penalizzare i volumi interni.
  • Comfort dinamico: stabilizzazione e assetto attivo che riducono affaticamento e rendono l’andatura più “solida”.
Pearl 72 – pearlyachts.com

Trade-off e considerazioni

  • La capacità carburante è leggermente inferiore rispetto ad alcuni 75’ (es. 5.000 L), ma l’ottimizzazione dei pesi e l’efficienza dell’assetto colmano il gap nell’uso mediterraneo tipico.
  • Il prezzo si allinea ai marchi di riferimento; tuttavia, la dotazione “ready-to-cruise” riduce il numero di costose opzioni indispensabili.

Clientela target e scenari d’impiego

  • Armatore privato con famiglia che desidera privacy (suite di prua dedicata) e comfort acustico di livello.
  • Charter di lusso che valorizza le quattro en-suite e la doppia suite principale per massimizzare l’appeal su coppie/famiglie.
  • Corporate hospitality per eventi statici in marina: salone “vetrina”, prua vivibile e flybridge scenografico.

Approfondimento ingegneristico

Distribuzione dei pesi e centro di gravità

Il layout del 72 disloca i pesi “forti” (motori, gruppi elettrogeni, serbatoi) a centro barca, in prossimità del punto di massimo spessore, per contenere i momenti di inerzia e ridurre gli sforzi sul beccheggio. La presenza del beach club e della piattaforma idraulica è controbilanciata da una sala macchine ordinata e da volumi tecnici centrali. Questa impostazione contribuisce alla neutralità d’assetto su ampi range di velocità.

Idrodinamica di carena e assetto

La geometria delle sezioni consente di mantenere un angolo d’incidenza moderato in planata, con pressioni distribuite che limitano vibrazioni da impatto. Gli interceptors agiscono sulla porzione terminale dello specchio, generando una portanza controllata che consente di ritarare l’assetto longitudinale in pochi secondi. Questo si traduce in time-to-plane ridotto, migliore visibilità dalla timoneria e risposte coerenti a cambiamenti di carico (serbatoi, ospiti, tender).

Struttura e rigidità torsionale

La scelta di ampie vetrate a scafo richiede una progettazione accurata delle spalle strutturali e delle paratie: irrigidimenti localizzati e bonding a regola d’arte evitano “stampellamenti” percepibili in andatura con onda corta trasversale. Il risultato è una sensazione di “monoliticità” che, abbinata a isolamenti tecnici efficaci, limita rumorosità e scricchiolii anche su onde ripetitive.

Rumorosità percepita e comfort microclimatico

Gli spessori di pavimento e i supporti elastici dei gruppi riducono la trasmissione vibrazionale. La rete HVAC canalizzata è low-velocity nelle cabine, con sensori indipendenti per bilanciare temperature. Nel salone, la luminosità naturale riduce l’uso di illuminazione artificiale diurna, contenendo i carichi elettrici e il calore generato da sorgenti luminose.

Operatività del beach club e gestione tender

La piattaforma poppiera a movimentazione idraulica semplifica varo/alaggio del tender (tipicamente un Williams 345) e di una PWC alloggiata in garage. Le wings abbattibili opzionali ampliano la superficie fruibile in rada. L’altezza libera e i punti di sospensione sono dimensionati per operazioni sicure con mare “da rada”.

Galleria immagini

Pearl 72 – cabina armatoriale – pearlyachts.com
Pearl 72 – bagno – pearlyachts.com
Pearl 72 – cambusa – pearlyachts.com
Pearl 72 – interni – pearlyachts.com

Prospettive future e impatto sul cantiere

Il Pearl 72 rappresenta la maturità della strategia Pearl: massimizzare i volumi senza cedere alla crescita indiscriminata delle lunghezze. La doppia suite armatoriale impone un nuovo standard nella taglia, mentre stabilizzazione elettrica, assetto attivo e domotica evoluta tracciano la rotta verso yacht più confortevoli, facili da vivere e da condurre. La coerenza stilistica con modelli superiori (82/95) suggerisce una roadmap chiara: incrementi mirati di autonomia energetica, ulteriori ottimizzazioni acustiche e refinement dei flussi equipaggio/ospiti.

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Conclusioni: posizionamento nel settore

Il Pearl 72 si distingue come prodotto intelligente e consapevole nel cuore del segmento 70–75’. L’impostazione owner-centric con doppia suite principale, la qualità percepita “da 80 piedi”, il pacchetto mare completo (garage + piattaforma + beach club), la stabilizzazione elettrica e l’assetto attivo lo rendono un’arma affilata per crociere veloci mediterranee e charter premium. A ciò si aggiunge un racconto estetico riconoscibile – Dixon fuori, Hoppen dentro – che cementa il valore nel tempo e protegge l’investimento in ottica rivendita. I trade-off (capacità carburante inferiore ad alcuni 75’ e prezzo allineato ai top brand) sono compensati da un rapporto contenuti/ingombro tra i migliori della classe. Per l’armatore che vuole carattere, comfort e identità senza inseguire misure maggiori, il Pearl 72 è, oggi, una delle scelte più convincenti.

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