Il Pershing 9X è un maxi sport yacht che interpreta la performance come un progetto sistemico: geometrie di carena ottimizzate, strutture leggere in composito avanzato, trasmissioni a eliche di superficie e integrazione elettronica spinta. In poco meno di tre decadi, la sigla Pershing è diventata sinonimo di accelerazioni brucianti e di estetica tesa, quasi aeronautica; il 9X porta questa eredità su una piattaforma di circa 28 metri che coniuga velocità da fuoriserie con standard abitativi da superyacht. L’obiettivo è chiaro: ridurre il tempo necessario per coprire le rotte tipiche del Mediterraneo senza sacrificare comfort, silenziosità e qualità percepita.
Cantiere e identità del marchio
Pershing, oggi nel perimetro del Ferretti Group, nasce con l’idea di trasferire nella nautica la stessa gratificazione fisica che si prova guidando un’auto sportiva. La collaborazione storica con Fulvio De Simoni ha definito una grammatica stilistica fatta di linee tese, prese d’aria scolpite e vetrate dinamiche. Dietro l’estetica c’è un processo produttivo che fa largo uso di CAD/CAM, stampi di precisione e laminazioni controllate, con obiettivo primario di rigidità torsionale e contenimento masse. Il 9X è l’emblema di questa matrice ingegneristica: un open sportivo che privilegia la sensazione di guida e la comunicazione barca–pilota senza rinunciare a volumi e vivibilità.

Analisi tecnica
Geometrie di carena, dimensioni e architettura navale
La carena del 9X appartiene alla famiglia delle V profonde plananti, con angolo di deadrise importante a poppa per smorzare gli impatti e mantenere il contatto con l’acqua nelle fasi di accelerazione. I pattini di sostentamento, opportunamente posizionati, limitano la superficie bagnata alle alte velocità, mentre le linee d’acqua sono studiate per promuovere un assetto di trim contenuto quando la spinta cresce. La distribuzione dei pesi e il posizionamento di serbatoi e generatori contribuiscono a un baricentro basso e arretrato quanto basta a favore della planata.
Con una LOA intorno ai 28 metri e un baglio prossimo ai 6 metri, il 9X ottiene un rapporto lunghezza/larghezza idoneo a generare volumi interni equilibrati e superfici esterne confortevoli, mantenendo però la snellezza necessaria a velocità superiori ai 35 nodi. L’angolo di uscita dei flussi a poppa è coerente con l’adozione delle surface drives, che lavorano al meglio quando l’elica è semiemersa e la scia si stacca pulita dal quadro di poppa.
Struttura e materiali: scafo, sovrastruttura, interni
Il 9X fa largo uso di compositi a matrice polimerica, con tessuti in fibra di carbonio e fibra di vetro combinati in laminati ibridi. Le zone ad alto carico, come longheroni principali, madieri e paratie portanti, utilizzano unidirezionali e biassiali con orientamenti calcolati a FEM per irrigidire la struttura dove serve. I pannelli sandwich con anime a densità differenziata (PVC o similari) aumentano il modulo flessionale riducendo la massa, mentre la sovrastruttura in carbonio abbassa le inerzie in rollio migliorando il comfort dinamico.

La qualità superficiale interna nasce da pannellature alleggerite, sottostrutture in alluminio marino per serramenti e giunzioni disaccoppiate acusticamente. Il risultato è un comportamento “secco” della scocca, privo di vibrazioni secondarie, e una percezione monolitica che trasmette solidità anche quando la carena lavora nell’onda.
Propulsione, trasmissione e controllo
La catena cinematica ruota tipicamente attorno a due MTU 16V 2000 M96L, unità note per densità di potenza e risposta pronta all’acceleratore. L’accoppiamento con eliche di superficie consente di ridurre la resistenza idrodinamica alle alte andature, spostando il regime di massima efficienza nel range di velocità che caratterizza l’uso reale del 9X. L’assetto è gestito da sistemi elettronici che coordinano trim dei piedi, flaps e giri motore, mentre il joystick rende intuitive le fasi di ormeggio nonostante la meccanica “racing”.
- Spinta semiemersa: eliche parzialmente fuori dall’acqua per ridurre drag e cavitazione indesiderata alle alte velocità;
- Timoni compatti: superfici ridotte per reattività di governo e minore resistenza;
- Riduttori e rapporti: selezionati in base a curva di coppia, diametro e passo eliche, profilo d’uso armatoriale o charter.
Rispetto a pods o linea d’asse tradizionale, le surface drives privilegiano punta e crociera elevata; richiedono però una taratura accurata e competenza di conduzione per sfruttarne il potenziale nei diversi stati del mare.

Prestazioni: velocità, crociera, consumi, autonomia
Il 9X è progettato per superare i 40 nodi in versione alleggerita e mantenere crociere da medie molto elevate, indicativamente nella fascia 35–38 nodi, variabili con allestimento, carichi e condizioni. L’autonomia a crociera veloce consente tappe intermedie tra le principali destinazioni mediterranee senza rifornimento, mentre i consumi sono coerenti con la categoria: elevati a piena andatura, ma ottimizzati nella finestra di utilizzo più frequente grazie all’efficienza tipica delle surface drives in regime planante.
Il comportamento dinamico si distingue per uscita rapida dalla buca, assetto piatto già dai 20–25 nodi e sostegno sull’onda senza picchiate. La sensazione al timone è di connessione meccanica diretta: piccoli angoli inducono variazioni immediate di rotta, con stabilità direzionale che resta solida anche quando il mare scompone la scia.
Sistemi di bordo: elettronica, reti, domotica
La plancia è un glass cockpit con display ad alta luminosità, interfacce aggregate per funzioni (navigazione, propulsione, impianti) e diagnostica centralizzata. Le reti NMEA e i bus proprietari dialogano con il sistema di gestione impianti per governare illuminazione, climatizzazione multizona, pompe, aperture e sistemi A/V. La logica “scene” riduce i passaggi operativi: scenario navigazione, rada, notte e party configurano luci e carichi in un tap, con controllo anche da tablet.

La sensoristica copre livelli di serbatoi, parametri motore, tensioni e temperature; i log vengono archiviati per valutazioni predittive. La ridondanza dei sistemi critici (radar, chartplotter, pompe automatiche) e l’integrazione con AIS e thermal vision aumentano il livello di sicurezza, specialmente nella navigazione notturna.
Design, distribuzione degli spazi e layout
Il tratto estetico è inconfondibile: prua affilata, finestrature a lama, fiancate scolpite e wings che incorniciano la poppa. Il ponte principale è pensato come un continuum tra salone e pozzetto, grazie a vetrate scorrevoli e a un hard-top con aperture che portano luce e aria senza compromettere l’aerodinamica. Il salone ospita living e dining, con layout modulare e arredi su misura; la cucina è dimensionata per servizio vero, non solo di rappresentanza.
Sottocoperta, l’armatoriale a tutto baglio è il fulcro: luce naturale attraverso ampie aperture nello scafo, bagno en suite con box doccia vetrato, opzioni di vanity o studio privato. La cabina VIP a prua e le due ospiti centrali chiudono un quartetto molto equilibrato, mentre gli spazi equipaggio sono separati per privacy e funzionalità. Materiali e cromie privilegiano essenze naturali, pelli pieno fiore e metalli satinati, sempre con logica di alleggerimento e durabilità in ambiente marino.



Innovazione: efficienza energetica, stabilizzazione, sicurezza
Sul 9X, l’innovazione non è “gadget”, ma ingegneria applicata alla fruibilità. I sistemi di stabilizzazione opzionali (giroscopici e/o pinne elettriche) limitano il rollio all’ancora e durante le andature intermedie, prolungando la permanenza in rada e riducendo l’affaticamento degli ospiti. La gestione energetica adotta inverter silenziosi, gruppi più efficienti e pacchi batterie maggiorati per estendere le ore “silent” senza generatori.
L’attenzione ambientale passa da carene studiate in CFD, ottimizzazione del peso e tarature motori che prediligono l’efficienza nella fascia di utilizzo reale. Sul fronte sicurezza, impianti antincendio dedicati alla sala macchine con agenti puliti, circuiti carburante con separatori d’acqua e ridondanza su punti vitali sono standard di livello superyacht.
Comfort e vita di bordo
Il pozzetto del 9X è una lounge trasformabile: divani profondi, tavolo outdoor, mobile bar con grill e refrigerazione, il tutto protetto dal disegno delle wings. La piattaforma di poppa a movimentazione idraulica crea una spiaggetta a pelo d’acqua e semplifica il varo del tender dal garage. Nel salone, la luce naturale e l’illuminazione indiretta definiscono scenari diurna/serale credibili; la climatizzazione multizona mantiene temperature uniformi, importante su un open con superfici vetrate generose.

In cabina, insonorizzazioni e materassi di fascia “hospitality” garantiscono riposo autentico; materiali e trattamenti superficiali sono selezionati per resistere alla salsedine senza perdere tono nel tempo. La sensazione complessiva è quella di un ambiente pensato per vivere il mare in movimento e in rada con uguale soddisfazione.
Sea trial: percezioni di comando e note di perizia
Durante le prove, l’accelerazione è immediata, con transizione alla planata priva di incertezze. Il timone resta leggero ma preciso, merito della combinazione eliche–timoni compatti. L’assetto neutro, con prua che non si impennna, consente visibilità eccellente anche a conducenti di statura diversa. I tecnici apprezzano la leggibilità degli impianti in sala macchine: passerelle ampie, etichettature chiare, valvole raggiungibili e percorsi cavi ordinati.
In mare corto, l’onda viene “tagliata” dalla V profonda, mentre i pattini limitano spruzzi e spostano il distacco della scia oltre il bordo. A velocità di trasferimento, la rumorosità in salone e in armatoriale rimane contenuta grazie al disaccoppiamento strutturale e ai pacchetti fonoassorbenti. La sensibilità ai carichi è quella attesa: carburante, acque e tender possono togliere qualche nodo al top, ma la finestra di crociera resta ampia e utilizzabile.

Mercato, competitori e trend
Posizionamento e valore
Il 9X si colloca nel segmento dei 28–30 metri ad alte prestazioni, con prezzo e contenuti allineati alla fascia premium. Il valore percepito nasce dall’equilibrio fra design iconico, velocità reale, qualità costruttiva e forza del marchio, fattori che influiscono anche sulla tenuta del valore residuo. Il Mediterraneo occidentale, la East Coast USA e alcune piazze del Middle East rappresentano mercati naturali per questo tipo di yacht.
Concorrenza diretta
- Overmarine Mangusta – Linee veloci e volumi importanti, forte vocazione mediterranea; enfasi su comfort outdoor.
- AB Yachts – Propulsione a waterjet, picchi velocistici notevoli, pescaggio contenuto e scatto fulmineo.
- Riva 90’ – Stile e finiture d’alta scuola, impostazione più cruiser, velocità interessanti ma filosofia meno “corsaiola”.
- Azimut S10 – Coupé sportivo con layout raffinato, attenzione a materiali e fluidità degli spazi.
- Sunseeker 95 – Flybridge votato a comfort residenziale; meno estremo nelle velocità ma competitivo per volumi.
Il 9X si differenzia per la coerenza driver–oriented: massima enfasi su assetto, leggerezza e comunicazione con l’elemento acqua, senza rinunciare a una piattaforma abitabile a livello superyacht.
Clientela di riferimento
L’armatore tipico è esperto e appassionato di conduzione veloce, con desiderio di coprire tratte importanti in tempi contenuti. Sul charter premium, il 9X attrae chi cerca emozione controllata e itinerari intensi, mentre le società di rappresentanza lo scelgono come oggetto-immagine per l’effetto vetrina garantito dal profilo Pershing.
Riconoscimenti, ordini, fiere
La famiglia X ha collezionato premi e menzioni su palcoscenici internazionali; il 9X, in particolare, è spesso citato per integrazione del carbonio e qualità ergonomica della plancia. Le principali fiere – da Cannes a Miami – hanno ospitato negli anni le presentazioni e i modelli della gamma, contribuendo alla notorietà del prodotto presso armatori e operatori charter.

Specifiche indicative
- Lunghezza fuori tutto (LOA): ~28 m
- Baglio massimo: ~6 m
- Pescaggio a pieno carico: ~1,6–1,7 m
- Dislocamento (a pieno carico): fascia ~50–60 t, a seconda degli allestimenti
- Motori: 2 × MTU 16V 2000 M96L (circa 2.600+ hp ciascuno)
- Trasmissione: eliche di superficie con gestione elettronica del trim
- Velocità massima: oltre 40 nodi (configurazione ottimale)
- Velocità di crociera: ~35–38 nodi
- Autonomia: centinaia di miglia a crociera veloce
- Carburante: capacità serbatoi nell’ordine di diversi migliaia di litri
- Cabine ospiti: 4; equipaggio: dedicato
Per schede ufficiali e omologazioni, fare riferimento alla pagina del cantiere e alla documentazione tecnica di Ferretti Group.
Confronto ragionato con i rivali
Prestazione, efficienza, vivibilità
Rispetto a concorrenti di taglia simile con impostazione fly tradizionale, il 9X offre crociere più rapide e una risposta allo sterzo più diretta; a fronte di volumi interni talvolta inferiori, propone spazi esterni e percorsi fluidi che favoriscono la socialità in movimento. Se si guarda alle proposte con waterjet, il vantaggio in punta è spesso a favore dei jet in acque basse e sulle accelerazioni, mentre il 9X privilegia l’efficienza nel medio-alto regime con sensazioni di guida molto “pure”.
Qualità percepita e brand
La brand equity Pershing si traduce in richieste sostenute nel mercato dell’usato e in un impatto comunicativo rilevante: la silhouette è un marchio a sé, riconoscibile a distanza, e contribuisce a creare valore al di là dei numeri puri. In ottica investimento, questa riconoscibilità non è un dettaglio.

Casi d’uso
Armatore privato driver–centric
Profilo tipico: proprietario con esperienza, che desidera attraversare il Tirreno in tempi rapidi, ancorare in rada in silenzio e tornare in porto col sorriso che solo una barca “parlante” al timone può dare. Il 9X consente di pianificare weekend lunghi con tappe ambiziose, recuperando ore utili rispetto a yacht più lenti.
Charter ad alto impatto
Per il charter, il 9X è un generatore di emozione: foto e video rendono immediatamente l’idea della potenza, e la rapidità di trasferimento permette itinerari più densi a parità di giorni. L’esperienza di bordo resta di livello superyacht: silenzio, climatizzazione efficiente, ambienti curati e water toys sfruttabili grazie alla spiaggetta di poppa.
Prospettive evolutive
Guardando avanti, la piattaforma 9X anticipa la direzione del marchio: alleggerimenti mirati, ulteriore integrazione digitale, stabilizzatori più efficienti e riduzione dei consumi dei carichi di bordo. La simbiosi fra CFD, AI per la diagnostica e materiali ibridi consentirà di spostare ancora il confine tra sportività e comfort senza compromettere l’affidabilità.
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Note operative per armatore e comandante
- Taratura propulsiva: scegliere passo e diametro eliche in funzione dei profili d’uso, ottimizzando i consumi nella finestra di crociera reale.
- Stabilizzazione: combinare giroscopio e pinne se l’ancoraggio in rada è prolungato; valutare bilanciamento tra benefici e carico energetico.
- Gestione energetica: dimensionare i banchi batterie e gli inverter per estendere le ore a basso impatto acustico.
- Predittiva: utilizzare i log di bordo per monitorare trend di temperatura olio, vibrazioni e fuel burn, anticipando manutenzioni.
- Domotica: aggiornare periodicamente software e profili “scene” per adattare luci e carichi all’uso reale.
Video
Conclusioni
Il Pershing 9X è un manifesto: prestazione autentica, sensazione di guida cristallina e qualità di costruzione tangibile. La combinazione di carena veloce, composito ad alte prestazioni e trasmissioni di superficie genera un prodotto coerente e appagante, pensato per armatori che non vogliono “andare” in barca, ma guidarla. Nel panorama dei 28–30 metri, pochi modelli riescono a consegnare lo stesso mix di potenza, eleganza e ingegneria.



