Riva 90’ Argo, il superyacht di 28 metri che domina il mare | Flybridge mozzafiato e motore performante

Nel panorama dei flybridge di alta gamma, il Riva 90’ Argo rappresenta la convergenza rarefatta tra architettura navale prestazionale, design emozionale e processo costruttivo industriale di livello assoluto. È un 28,49 metri (93’6”) planante che incarna l’evoluzione della scuola Riva nell’era Ferretti Group: proporzioni tese, continuità vetrate importanti, una piattaforma di poppa che si trasforma in beach club, sala macchine con powertrain MTU su trasmissioni in linea d’asse e una configurazione interna che interpreta il concetto di “due padronali” (una sul ponte principale, una mid-ship di dimensioni generose sul ponte inferiore) mantenendo quattro cabine tutte en suite. Dietro a questa armonia estetica si nasconde una logica ingegneristica precisa: riduzione delle perdite di carena alle alte andature, ottimizzazione di pesi e centri, controllo delle vibrazioni, e una catena di sistemi “di bordo” integrati (elettronica, domotica, stabilizzazione) che consentono una navigazione gran turismo anche su mare formato.

La chiave di lettura: uno yacht GT “di nervi” e non solo di volumi

È facile raccontare il 90’ Argo con i numeri—LOA 28,49 m, baglio 6,50 m, pescaggio 2,15 m, dislocamento a pieno carico 98 t, serbatoi 8.700 l, acqua 1.320 l—ma si rischia di perderne la cifra tecnica: questo è un fly concepito per planare sul filo dei 26–30 nodi mantenendo un comfort da salone galleggiante. La carena in GRP (composito) sfrutta spessori differenziati, irrigidimenti e rinforzi mirati per combinare rigidezza e smorzamento; la distribuzione degli impianti tiene conto degli assi inerziali per non introdurre “momenti parassiti” alle alte frequenze; l’isolamento termoacustico è calibrato zona per zona per ottenere un’attenuazione rumorosa percepita da superyacht su una barca sotto i 30 m.

Riva ’90 Argo – riva-yacht.com

Profilo del cantiere: Riva, tradizione e rigore industriale

Riva è un nome che trascende il prodotto. È una scuola estetica e costruttiva che nasce sul Lago d’Iseo, diventata iconografia del made in Italy su acqua e oggi parte del Ferretti Group. La modernità di processo—ingegneria digitale, supply chain globale, quality gate—convive con una cultura del dettaglio che discende dalla tradizione dei motoscafi in legno: finiture, accostamenti cromatici, pulizia delle linee. A firmare stile e interni è la mano di Officina Italiana Design (Mauro Micheli e Sergio Beretta), da anni custode dell’imprinting Riva, mentre l’architettura navale è eseguita dal dipartimento engineering del gruppo. Reputazione di mercato? Solida e globale: residuale alto sull’usato, domanda vivace nel charter premium e forte riconoscibilità del brand, variabile che incide sul valore patrimoniale del bene.

Architettura navale e dimensioni: la meccanica dell’equilibrio

Geometria di carena e assetti

Il 90’ Argo è una piattaforma planante con linee d’acqua ottimizzate per il compromesso cruciale tra resistenza d’attrito e resistenza d’onda. Le geometrie prua/mascone smussano l’impatto nel corto, con chines che tengono asciutta la coperta e contribuiscono alla stabilità dinamica trasversale nella transizione dal dislocamento alla planata. Le prese d’acqua sono dimensionate per alimentare senza cavitazione i condizionanti di bordo e i sistemi idraulici anche a regimi sostenuti. L’assetto longitudinale alla crociera (24–26 nodi, a seconda del motore) si mantiene su angoli contenuti grazie a linee di galleggiamento molto distese (LWL 23,1 m), mentre la sezione di poppa dialoga con la piattaforma bagno trasformabile, che lavora come superficie addizionale in assetto orizzontale a barca ferma.

Schema dei pesi e baricentri

Il posizionamento dei serbatoi (carburante 8.700 l e acqua 1.320 l) contribuisce a stabilizzare il metacentro anche con consumi importanti: l’abbassamento del GMt a pieno carico è contenuto e non incide sul comfort al rollio. Macchine e generatori, su basamenti antivibranti, sono allineati per ridurre i momenti flettenti sull’asse e mantenere tolleranze di accoppiamento costanti nel tempo. La scelta della trasmissione V-drive ottimizza la posizione dei motori verso poppa, liberando volumi a centro barca (precipuo per la suite mid-ship).

Dati dimensionali e portata

  • Lunghezza f.t. (LOA): 28,49 m
  • Lunghezza al galleggiamento (LWL): 23,10 m
  • Larghezza massima: 6,50 m
  • Pescaggio a pieno carico: 2,15 m
  • Dislocamento a vuoto: 85 t
  • Dislocamento a pieno carico: 98 t
  • Capienza carburante: 8.700 l
  • Capienza acqua: 1.320 l
  • Ospiti omologati: fino a 20 persone in navigazione diurna

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Materiali e costruzione: GRP ingegnerizzato e finiture di alta sartoria

Scafo e sovrastruttura

Scafo e sovrastruttura sono in GRP (Glass Reinforced Plastic), con lay-up calibrato e rinforzi nelle aree di concentrazione degli sforzi (landings del fly, attacchi bimini, basi delle finestrature strutturali). Il cantiere adotta cicli di stratifica e post-curing che garantiscono stabilità dimensionale e minimizzano fenomeni di print-through. Le finestrature laterali a tutta altezza sono integrate su telai che ridistribuiscono i carichi del ponte superiore, riducendo il pericolo di microfessurazioni a fatica.

Interni: boiserie e interfacce tattili

L’interno è il regno della “pelle Riva”: essenze pregiate, laccature profonde, metalli satinati, rivestimenti tessili di mano italiana. Le giunzioni sono “pulite” (tolleranze millimetriche) e gli accessori—cerniere, cassetti, cornici—sono dimensionati per resistere alle vibrazioni. La qualità percepita non è solo estetica: sedute, piani, corrimano, spigoli rivelano uno studio ergonomico che riduce l’affaticamento nell’uso quotidiano, in navigazione e all’ormeggio.

Motorizzazioni, propulsione e trasmissione: tre step MTU, stessa filosofia

Opzioni di motore

  • MTU 16V 2000 M84 (2 x 2.218 hp): V-max indicativa 28 kn, crociera 24 kn, autonomia tipica ~300 nm.
  • MTU 16V 2000 M96 (2 x 2.435 hp): V-max indicativa 30 kn, crociera 26 kn, autonomia tipica ~300 nm.
  • MTU 12V 2000 M96L (2 x 1.948 hp): V-max indicativa 26 kn, crociera 22 kn, autonomia tipica ~320 nm.

Tutte le configurazioni adottano linee d’assi con V-drive, eliche dedicate ad alto rendimento e timonerie ottimizzate per manovrabilità a bassa velocità e stabilità direzionale all’andatura. L’installazione con supporti elastici riduce la trasmissione vibrazionale alla struttura.

Stabilizzazione e impianti

Il pacchetto stabilizzante prevede, a seconda delle specifiche d’armatore, fins attive e/o giroscopi, con regolazioni integrate ai sistemi di governo e ai profili di potenza dei generatori. La logica è massimizzare comfort al rollio sia a barca ferma sia in trasferimento, senza penalizzare i carichi macchina. Gli impianti di condizionamento e desalinizzazione sono dimensionati per missioni di crociera tipiche mediterranee e caraibiche.

Prestazioni: la dinamica reale oltre i numeri

Velocità, crociera ed efficienza

Nelle specifiche di cantiere, l’Argo si muove entro un inviluppo di 26–30 nodi di punta a seconda dei motori, con crociere tra 22 e 26 nodi. L’autonomia a crociera si attesta sulle 300–320 nm (profilo tipico: 70–80% carico), con possibilità di estendere la range adottando andature economiche (displacement speed attorno ai 10 kn). Il disegno di carena e la taratura dei flap consentono di mantenere trim e visibilità ottimali dalla timoneria anche con mare di prua di 3–4 sulla scala Douglas.

Comfort vibroacustico e comportamento sul mosso

Il comfort a bordo—misurabile come riduzione di accelerazioni verticali percepite—è frutto della combinazione tra rigidezze strutturali, smorzamento dell’arredo e stabilizzazione attiva. Le ampie vetrate non generano fischi aerodinamici grazie a filetti di chiusura e guarnizioni calibrate. Sul mosso, la prua piena evita impuntamenti, mentre la spinta di coppia dei 16V MTU mantiene la planata senza sforzi. In retromarcia, l’ampia piattaforma e le eliche ben ventilate rendono controllabile la scia anche in manovra con vento al traverso.

Riva ’90 Argo – plancia – riva-yacht.com

Sistemi di bordo: elettronica, domotica, navigazione

Integrazione elettronica

La plancia principale e il fly dispongono di MFD di grande formato, autopilota, radar a stato solido, ecoscandaglio a banda ampia e sensori di assetto. La rete è su backbone industry standard con segmentazione per sottosistemi (navigazione, energia, HVAC, hotel) e con interfacce utente semplificate su touchscreen dedicati che gestiscono illuminazione, tende, climatizzazione, audio/video.

Energia e ridondanza

Quadri elettrici con logiche di priorità, gruppi elettrogeni dimensionati per hotel load con riserva per picchi (salpa-ancora, piazzole stabilizers), pacchi batterie AGM/LiFePO4 in funzione della specifica, caricabatterie/inverter con strategie di power management per ottimizzare il comfort notturno in rada.

Design e architettura degli interni: la firma Riva, tra luce e materia

Firme stilistiche

Lo stile, firmato Officina Italiana Design, lavora su tre elementi: orizzontali lunghi (che slanciano), vetro strutturale (che amplia visivamente) e matericità calda (che nobilita). Le “spalle” del fly sono scolpite per alleggerire il volume superiore, la prua è muscolosa ma non caricata, la fiancata è pulita da eccessi cromatici, lasciando il protagonismo al riflesso dell’acqua sulle vetrate.

Layout e studio degli spazi

Il main deck accoglie un salone a tutta larghezza visiva con zona living e dining, cucina servita e—nella configurazione più richiesta—una suite armatoriale sul ponte principale con bagno dedicato. Sul lower deck si sviluppano tre cabine ospiti, tutte con servizi en suite; in molte configurazioni la mid-ship è dimensionata come una “seconda padronale” per volumi e luce naturale. A prua, il camminamento porta a un’area living esterna ribassata, mentre la poppa integra garage per tender e jet, oltre alla piattaforma transformer con concealed stairs per accesso agevole all’acqua.

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Vita a bordo e comfort: hospitalità silenziosa

Cabine e servizi

  • 4 cabine ospiti (8 posti letto), tutte en suite.
  • 2 cabine equipaggio con relativi servizi e accessi separati.
  • 5 bagni nella zona ospiti + 2 nell’area crew.

L’accesso equipaggio è separato per preservare privacy e flussi. La cucina è dimensionata per servizio fine dining, con ottimizzazione di stivaggi e percorsi. In coperta, zone living modulabili tra pranzo formale e lounge; sul flybridge, wet bar, prendisole e stazione di guida all’aperto con visibilità privilegiata.

Beach club e tender handling

Il garage ospita un tender tipo Williams 395 e un jet-ski con sistemi di varo/recupero indipendenti; la piattaforma transformer consente bagno e toy management in totale sicurezza. Le murate abbattibili opzionali (floating terraces) estendono il contatto con l’acqua in rada.

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Prestazioni in navigazione: test e feedback operativi

Accostate, virate e risposta al timone

Alle andature di crociera, l’assetto rimane stabile, con risposta al timone progressiva. La barca inclina quel tanto che basta a “caricare” la pala e alleggerire l’attrito—un comportamento rassicurante per conduttori esperti e confortevole per ospiti. In accostata, l’abbinata eliche-timoni e propulsione in linea è prevedibile; con i thrusters proporzionali la barca “cammina di traverso” con precisione anche con vento apparente.

Rumore percepito e microclima

Il salone beneficia di disaccoppiamenti strutturali e doppi vetri: nelle misure qualitative risulta “library quiet” a velocità di crociera. Il microclima è uniforme grazie a diffusori lineari e sonde che modulano portate e temperature per singola zona, senza correnti dirette sugli ospiti.

Riva ’90 Argo – flybridge – riva-yacht.com

Mercato e concorrenza: posizionamento, alternative, trend

Prezzo e segmento

Il 90’ Argo si colloca nel segmento flybridge 28–30 m premium con un listino base che storicamente si è attestato attorno ai 7–10 milioni di euro a seconda di specifiche e anno, con ampio margine per personalizzazione, option pack e materiali. Sul mercato secondario mantiene valori sostenuti per via della domanda e della riconoscibilità del marchio.

Competitor diretti

  • Azimut S10 / Grande 30M: impostazione sportiva, forte uso del carbonio in sovrastruttura, layout esterni molto aperti. L’Argo risponde con finiture più classiche e un comfort vibroacustico di riferimento.
  • Sanlorenzo SL90 Asymmetric: soluzione asimmetrica per massimizzare i volumi interni; Riva conserva una simmetria “ortodossa” puntando su purezza delle linee e su un fit & finish iconico.
  • Ferretti Yachts 860: compasso più contenuto ma filosofia mediterranea affine; l’Argo offre una connotazione più “heritage” e una scala di dettaglio artigianale.
  • Sunseeker 95 Yacht: grande fruibilità e volumi, con approccio britannico alla funzionalità; l’Argo primeggia per rigore estetico, tattilità dei materiali e stabilità di brand value.

Trend di settore

  • Vetrate strutturali e connessione in/out: più luce naturale e continuità col mare.
  • Stabilizzazione “always-on”: comfort al rollio come requisito non negoziabile.
  • Domotica integrata: gestione scenari (luci/clima/ombre) via interfacce intuitive.
  • Efficienza: carene più pulite, appendici ottimizzate, profili elica ad alto rendimento, prefigurazione di hybrid assist su taglie superiori.

Risultati e riconoscimenti: debutto, percezione, desirabilità

Presentato in anteprima a Miami (2019), il 90’ Argo ha capitalizzato sulla scia dei modelli 100’ Corsaro e 110’ Dolcevita, condensandone le lezioni in scala più “umana”. La copertura mediatica internazionale lo ha posizionato come statement piece del segmento: uno yacht che non insegue il numero di cabine ma la qualità dell’abitare. La domanda nel charter top-end e la vivace circolazione di esemplari in vendita con forte attenzione del mercato testimoniano una reputazione consolidata.

Prospettive future: direzione del cantiere e traiettoria del modello

L’Argo indica la rotta della nuova generazione di fly Riva: estetica senza tempo ma declinata su tecnologie contemporanee, carene efficienti e integrazione digitale “silenziosa”, cioè avvertibile solo in un comfort superiore. Sul medio termine è plausibile un’ulteriore ibridazione funzionale (assist elettrico per hotel load, silent mode prolungata in rada) e una raffinazione dei pacchetti di stabilizzazione e automazione. La piattaforma da 28,5 m rimane attualissima: con contenuti e finiture di questo livello, l’orizzonte di vita utile percepita è pluridecennale.

Specifiche tecniche (riassunto)

  • Materiali: GRP (scafo e sovrastruttura), finestrature strutturali
  • Motori: MTU 16V 2000 M84 (2×2.218 hp) / MTU 16V 2000 M96 (2×2.435 hp) / MTU 12V 2000 M96L (2×1.948 hp)
  • Trasmissione: linee d’asse con V-drive
  • Velocità massima: 26–30 kn (in base alla motorizzazione)
  • Crociera: 22–26 kn
  • Autonomia a crociera: ~300–320 nm
  • Cabine ospiti: 4, tutte en suite (8 posti)
  • Equipaggio: 2 cabine, 2 bagni
  • Serbatoi carburante: 8.700 l
  • Serbatoi acqua: 1.320 l

Confronto ragionato con i principali concorrenti

Azimut S10 / Grande 30M

S10 è l’alternativa “technoid”: ampio uso di carbonio, spazi esterni quasi da open, layout dinamico. Sotto il profilo idrodinamico, entrambe le barche si muovono in un inviluppo simile di velocità; Riva ha un’impronta più classica nella trasmissione e un fit & finish che fa leva sulla sua iconografia. Per l’armatore che cerca sportività spinta e outdoor living, S10; per chi cerca heritage, silenzio e brand equity, Argo.

Sanlorenzo SL90 Asymmetric

L’asimmetria di Sanlorenzo massimizza la volumetria interna e la comunicazione col mare; l’Argo rinuncia a quell’effetto per mantenere una simmetria “da manuale”, investendo su pulizia delle linee e su una qualità percepita che, nel lungo periodo, protegge il valore dell’assetto estetico.

Ferretti Yachts 860

Ferretti ragiona da cruiser mediterraneo “puro”, con un equilibrio molto centrato tra volumi e fruibilità: l’Argo risponde con un grado in più di sartorialità e con una silhouette destinata a invecchiare ancora meglio.

Sunseeker 95 Yacht

Una scuola britannica della funzionalità: grande fruibilità, ottime doti marine, buoni volumi. Riva sposta l’ago su materialità e silenzio, uniti a un’identità visiva iconica.

Approfondimento iconografico

Riva ’90 Argo – cabina armatoriale – riva-yacht.com
Riva ’90 Argo – riva-yacht.com
Riva ’90 Argo – riva-yacht.com

Riva ’90 Argo – riva-yacht.com

Video ufficiali e tour

Conclusione: il posizionamento nel settore

Il Riva 90’ Argo non è la “barca con più cabine” sotto i 30 metri, né l’interpretazione più estrema dell’outdoor-living. È, invece, il punto in cui ingegneria e bellezza si danno la mano per offrire comfort dinamico e abitabilità sensoriale: silenzio, luce, tattilità, maneggevolezza, prevedibilità al timone. Nel confronto con i pari, si distingue per heritage, finizioni e valore residuo; guardando avanti, resta una piattaforma attuale e predisposta a integrazioni tecnologiche soft (stabilizzazione, automazione, gestione energia) senza snaturarne l’essenza. Per l’armatore privato che desidera un 28–30 metri capace di navigare veloce, abitare elegante e invecchiare benissimo, l’Argo è un investimento che trascende la stagione: è un classico contemporaneo destinato a rimanere desiderabile.

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