
Il cantiere: eredità, metodo, visione
Radici solide e ambizione misurata
Sanlorenzo ha costruito la propria identità su un principio semplice e rigoroso: produrre poche barche, tutte esemplari per coerenza e precisione. Questa filosofia, maturata in oltre mezzo secolo di esperienza, ha generato una cultura del dettaglio che permea l’intero processo, dalla scelta dei materiali al collaudo finale. L’attenzione alla personalizzazione è reale e sostanziale: ogni unità viene calibrata sulle richieste dell’armatore, con un controllo diretto del cantiere sulle soluzioni tecniche che impattano comfort, affidabilità e manutenzione.
Metodo progettuale
Il metodo Sanlorenzo privilegia l’integrazione: designer, architetti navali e reparti impiantistici collaborano fin dall’ideazione per evitare “compromessi a valle”. Così il linguaggio estetico esterno, gli spessori strutturali, le canalizzazioni d’aria, i cablaggi, i percorsi dell’equipaggio e i volumi tecnici vengono armonizzati in un unico organismo funzionale. Non esistono “spazi residui”: ogni cavità, ogni intercapedine, ogni passaggio è dimensionato e finalizzato a uno scopo, con tracciati lineari e accessi manutentivi leggibili.
Reputazione e posizionamento
Il marchio occupa un’area alta del mercato, dove la qualità percepita coincide con la qualità reale: superfici impeccabili, accoppiamenti stretti, rumorosità contenuta, impianti ridondati e una relazione con l’armatore basata sulla trasparenza. Questa postura, unita a un design sobrio e contemporaneo, ha consolidato la reputazione di Sanlorenzo come costruttore di yacht “discreti” nell’immagine ed esigenti nella sostanza.

Intento progettuale dello SP110
Sportività utile, non fine a sé stessa
Lo SP110 nasce per offrire trasferimenti rapidi e piacevoli, con una gestione intuitiva che riduce la fatica operativa. La barca è pensata per fronti d’onda mediterranei e scali frequenti: il profilo aerodinamico, le aperture vetrate e i raccordi tra coperta, salone e area di poppa puntano a favorire un uso informale ma raffinato, in cui l’accesso al mare è semplice e immediato. L’obiettivo non è il record di velocità assoluta, bensì un equilibrio di andature sfruttabili, comfort vibro-acustico e consumi ragionevoli.
Equilibrio fra volumi e pesi
Il progetto persegue un rapporto ottimizzato tra volume interno e massa in ordine di marcia. Il baglio è impiegato per generare stabilità di forma e spazi vivibili, mentre la distribuzione dei pesi tiene vicino al baricentro i gruppi motore e i serbatoi principali. In questo modo, cambiano i carichi ma non cambia il “carattere”: l’assetto rimane prevedibile, il trim in accelerazione è contenuto e la planata è rapida e pulita.
Architettura navale: dimensionamento, carena e layout
Lo scafo rientra nell’intervallo dei 30–35 metri e adotta una carena planante ad alta efficienza, con sezioni di prua tese per addolcire l’impatto con l’onda e volumi progressivi per garantire portanza a velocità sostenute. A poppa, le superfici sono disegnate per “alimentare” correttamente la propulsione a getto, con attenzione alle scie e alla riduzione della cavitazione. La superficie bagnata è stata ridotta ove possibile, eventualmente con break e step che favoriscono lo scorrimento alle velocità di crociera.



Strutture e materiali
Composito a elevate prestazioni
Scafo e sovrastruttura sono costruiti in composito con ampio impiego di fibre ad alta resistenza. Le zone soggette a maggiori sollecitazioni ricevono rinforzi in carbonio e anime a densità differenziata, in funzione del carico locale. Questa soluzione incrementa la rigidezza senza appesantire l’insieme, riduce le deformazioni a fatica e migliora l’isolamento vibrazionale. La qualità di laminazione e l’accuratezza del post-curing si riflettono su finitura superficiale, rumorosità e durata nel tempo.
Finiture interne e superfici tattili
La parte residenziale impiega legni selezionati, metalli trattati contro la corrosione marina, tessuti tecnici e pelli resistenti a UV e salsedine. Le superfici sono progettate per essere leggere ma durevoli, con pannellature che integrano cablaggi, condotte e punti d’ispezione. I percorsi d’aria della climatizzazione sono lineari e ben calibrati: le bocchette non soffiano sui punti di seduta, riducendo l’effetto corrente e garantendo una temperatura uniforme.

Propulsione e governo
La scelta di tre gruppi termici abbinati a propulsione a getto nasce dall’esigenza di unire accelerazione pronta, rumorosità controllata e maneggevolezza in spazi ristretti. Il joystick di manovra, tipico dei sistemi a jet, permette traslazioni, rotazioni sul posto e arresti rapidi. In navigazione, l’assenza di eliche e timoni esposti abbatte il drag di appendici e attenua rischi di impatto; inoltre il rendimento rimane competitivo nell’intervallo di velocità per il quale la carena è stata ottimizzata.
Prestazioni, consumi, autonomia
Velocità massima e crociere reali
Lo SP110 esprime una velocità di punta nell’ordine dei quaranta nodi e una crociera ideale attorno ai trenta, con assetti contenuti e dispersioni acustiche ridotte. La planata è rapida e l’erogazione è continua; la fase transitoria tra semi-dislocamento e planata piena è breve, così da evitare andature “intermedie” spesso poco confortevoli. La curva di consumo specifico è ottimizzata per i regimi di impiego più frequenti, consentendo spostamenti rapidi tra rade e porti senza penalizzazioni eccessive alla pompa.
Autonomia e strategia energetica
I volumi carburante, integrati con attenzione alla distribuzione dei pesi, offrono percorrenze adeguate a crociere di medio raggio. La gestione elettronica dei motori, unita alla qualità del flusso a poppa e all’accuratezza delle linee d’acqua, consente di ridurre il costo nautico per miglio alla velocità di progetto. Nei trasferimenti lunghi la barca predilige andature regolari; i sistemi di controllo mantengono il trim nel range ottimale, limitando sprechi e migliorando la sensazione al timone.
Plancia e sistemi di bordo
Glass cockpit e integrazione funzionale
La plancia è l’emblema della razionalità: interfacce omogenee, layout ordinato, ridondanza. I display integrano navigazione, automazione, allarmi, energia e climatizzazione. Lato sicurezza, i sistemi sono segmentati su reti separate, così che eventuali problematiche di intrattenimento o comfort non impattino la catena critica della navigazione. L’illuminazione da lavoro è calibrata per non abbagliare; la leggibilità è garantita anche con luce radente o di notte.

Domotica e comfort digitale
L’impianto domotico governa luci, schermature, climatizzazione, audio-video, oscuranti e privacy glass. Profili utente e scenari preimpostati consentono transizioni rapide: ormeggio, navigazione, dinner, notte, silent. La diagnostica predittiva permette al comandante di anticipare manutenzioni, verificare lo stato dei filtri, monitorare le ore macchina e ricevere alert mirati, riducendo fermi imprevisti.
Esterni, coperta e contatto con il mare
Poppa come “stanza all’aperto”
La zona di poppa agisce da cerniera tra il salone e il mare. Le altezze libere, le panche integrate e i volumi tecnici nascosti creano un ambiente conviviale, protetto dai flussi d’aria a velocità moderate. La piattaforma sea level facilita tuffi e imbarco di toys, senza scendere a compromessi con la pulizia delle linee. Il passaggio dal living interno al beach avviene con continuità, senza ostacoli o cambi di quota improvvisi.
Prua e zone prendisole
A prua si sviluppa un’area lounge incassata, riparata e fruibile anche in andature moderate. Superfici imbottite, schienali integrati e movimentazione essenziale favoriscono l’uso quotidiano. La forma dell’invito di prua è concepita per mantenere la protezione dal vento riducendo turbolenze; il camminamento laterale è dotato di corrimani ben posizionati e di superfici antiscivolo efficaci.

Interni funzionali
Progettazione abitativa
L’impostazione degli interni mira a continuità visiva e comfort acustico. Le superfici non “gridano”, ma raccontano una sobrietà di alto livello: legni a poro aperto, metalli satinati, tessuti con texture percettibile. Il salone principale è uno spazio libero, pensato come luogo di socialità che guarda fuori, verso il mare. Le partizioni sono ridotte al minimo e spesso integrate in arredi su misura, così da non spezzare la lettura degli ambienti.
Suite armatoriale e cabine ospiti
La suite a centro barca sfrutta la zona di minima accelerazione per assicurare sonno profondo anche in rada esposta. Le finestrature laterali, ampie ma ben schermate, portano luce diffusa senza abbagliare. Le cabine ospiti riprendono la stessa filosofia: ingombri calibrati, bagni privati con dotazioni complete e vani tecnici ispezionabili. Ogni vano è progettato per ospitare impianti e cablaggi senza “invadere” gli spazi abitativi.

Stabilità, sicurezza, sistemi attivi
Stabilizzazione su ampia banda
La barca impiega sistemi giroscopici e pinne elettroniche, coordinati da un controllo che modula l’intervento in base all’onda e alla velocità. L’obbiettivo è attenuare rollio e beccheggio nel maggior numero di condizioni, riducendo la fatica degli ospiti e del comandante. L’assetto viene monitorato in tempo reale; le parametrizzazioni sono richiamabili con profili dedicati (ormeggio, rada, crociera veloce, crociera economy).
Ridondanza e gestione emergenze
Le linee vitali — energia, antincendio, pompe di sentina, comunicazioni — sono ridondate. La segnatura di bordo è chiara, con etichette leggibili e piani d’emergenza consultabili in plancia e in sala macchine. L’acciaio inox marino e i materiali a reazione al fuoco controllata allestiscono un ambiente sicuro, in cui il rischio è ridotto attraverso prevenzione e controllo costante.
Prove in mare: conduzione e risposta
Ingresso in planata e linearità
Lo SP110 passa alla planata con decisione e senza affondare eccessivamente la poppa. La curva di accelerazione è regolare e l’erogazione non presenta buchi; la barca “respira” con l’onda ma non la subisce, rimanendo direzionale. Le virate sono progressive, prive di strappi, e l’appoggio in controonda rivela un’impostazione matura delle sezioni di carena.
Abitudine di guida e marinità
Lo yacht premia una conduzione consapevole: mantenendo i regimi per cui è stato dimensionato si ottengono consumi contenuti e una rumorosità piacevole. Nelle acque interne dei porti il joystick consente manovre millimetriche, rendendo semplici accosti e uscite dagli spazi stretti. Lungo costa, con onda corta e vento di brezza, la barca resta composta, il che rende merito alla relazione tra i volumi di prua e l’assetto complessivo.
Equipaggio, operatività e manutenzione
Spazi dedicati e privacy degli ospiti
L’area equipaggio è separata e pensata con flussi indipendenti. Si accede ai locali tecnici senza attraversare gli ambienti ospiti; i percorsi per servizio in sala sono discreti e rapidi. Questa impostazione permette un’ospitalità silenziosa, nella quale l’equipaggio lavora senza “entrare in scena” e gli ospiti percepiscono solo l’esito dell’organizzazione.
Accessibilità tecnica
La sala macchine è un modello di leggibilità: passaggi attorno ai gruppi propulsivi, punti di prelievo campioni e filtri raggiungibili, quadri elettrici con cablaggi ordinati e identificati. I paglioli si sollevano senza acrobazie; gli spazi dintorno ai giunti e ai ripartitori sono reali, non teorici. Ciò riduce i tempi di fermo e migliora la qualità delle manutenzioni programmate.
Mercato, concorrenti, differenze
Contesto competitivo
Il segmento dei fast yacht tra 30 e 35 metri è presidiato da nomi noti e prodotti carismatici. Molti rivali puntano su un’immagine aggressiva e su valori di potenza molto elevati; lo SP110 propone invece un paradigma più equilibrato: design pulito, efficienza, qualità acustica e abitabilità reale. La possibilità di personalizzare profondamente arredo, layout e impianti costituisce un differenziale concreto sul piano dell’esperienza d’uso.
Posizione di prezzo e valore percepito
Il posizionamento economico riflette il livello di costruzione e la cura artigianale. Chi sceglie questo modello non cerca “la barca di tutti” ma un oggetto coerente, capace di invecchiare bene. La tenuta del valore è favorita da finiture sobrie e dall’assenza di mode effimere; l’impiantistica, pensata per durare, sostiene la reputazione del prodotto anche sul mercato secondario.
Tendenza del settore e risposta progettuale
Efficienza e riduzione dell’impronta
La nautica di alta gamma si muove verso una riduzione misurabile di consumi, emissioni e rumorosità. Lo SP110 aderisce a questa tendenza con carene più pulite, impianti a giri variabili, climatizzazione intelligente e predisposizioni per modalità a basso impatto in rada. La gestione digitale consente di governare l’energia a bordo come una risorsa: si spende quando serve, si accumula e si risparmia quando è possibile.
Digitalizzazione e aggiornabilità
L’integrazione software è pensata per aggiornamenti hardware e firmware nel tempo, così da evitare obsolescenza precoce. I protocolli di comunicazione, la struttura delle reti e l’organizzazione dei dispositivi consentono sostituzioni e miglioramenti senza stravolgere l’architettura. Per l’armatore significa conservare valore e aumentare la vita utile della piattaforma tecnica.
Cliente tipo e impieghi
Profili d’acquisto
L’acquirente ideale conosce la navigazione e pretende un fast yacht che non domini la scena con aggressività, ma che si faccia notare per pulizia e qualità. È un pubblico internazionale, spesso già proprietario di unità maggiori, che desidera un mezzo agile per spostamenti rapidi, weekend estesi e intrattenimento in rada. Anche il charter di alto livello trova nello SP110 una formula flessibile e moderna, facile da proporre a un’utenza esigente.
Riconoscimenti e riscontro
Le giurie internazionali hanno evidenziato l’originalità dell’approccio, l’equilibrio tra potenza e comfort, l’architettura degli interni improntata alla fluidità e la qualità dell’integrazione impiantistica. Il riconoscimento non è forma, ma sostanza: testimonia che la barca si muove nella direzione richiesta dal mercato evoluto, che cerca meno “effetti speciali” e più concretezza d’uso.
Approfondimento iconografico



Prospettive di piattaforma
L’SP110 è una piattaforma, non un punto arrivo. L’architettura di rete, la gestione energetica, la predisposizione a componenti ibridi e l’elasticità del composito lasciano margini alle future iterazioni. Si può immaginare una famiglia: varianti di allestimento, aggiornamenti soft della linea esterna, migliorie impiantistiche e affinamenti sul pacchetto vibro-acustico.
Video
Sintesi finale e posizione nel mercato
Il Sanlorenzo SP110 non ostenta, convince. È un fast yacht che unisce scorrevolezza idrodinamica, manovrabilità evoluta e un’abitazione raffinata, concepita per essere vissuta a lungo e con naturalezza. La scelta della tripla motorizzazione con waterjet ha senso nell’uso reale: accelerazioni pulite, facilità in porto, vibrazioni ridotte. Le strutture in composito e il disegno degli interni costruiscono un ambiente compatto, luminoso e silenzioso. La tecnologia non invade la scena, la semplifica. Per l’armatore che desidera un oggetto di grande qualità, capace di alternare trasferimenti rapidi e soste contemplative con un’ospitalità moderna, lo SP110 rappresenta una risposta autorevole e duratura.



